famiglia agnelli (in borsa italiana)
Business

Fiat Chrysler – Peugeot, perché una fusione potrebbe funzionare

Il love affair tra due nobili rampolli dell’auto, John Elkann e Robert Peugeot, si fa più reale. Era solo il marzo scorso quando il leader di FFP, la finanziaria di casa Peugeot grande azionista del gruppo assieme allo Stato francese lanciava, attraverso un’intervista a Les Echos, l’auspicio che “i pianeti si allineassero” rendendo possibile una fusione tra il gruppo francese e Fca. Ora si esce dal campo delle ipotesi e si entra in quello delle indiscrezioni. Perché il Wall Street Journal, citando persone informate della situazione, ha scritto di discussioni in corso tra i due gruppi per dare vita a un gigante automobilistico con una capitalizzazione di Borsa pari a 50 miliardi di dollari.

A favorire le nozze – si disse a marzo – poteva essere la tecnologia visto che il costruttore francese è considerato il più avanzato nella ricerca delle soluzioni per abbassare le emissioni almeno in Europa. Ma non c’è naturalmente solo questo, a partire dai volumi, come aveva scritto per Forbes.it Ugo Bertone: “Dalla combinazione dei due gruppi potrebbe nascere un colosso in grado di vendere più di nove milioni di vetture (3,7 di Peugeot, 4,5 milioni di Fiat Chrysler). Poi c’è la distribuzione delle vendite: Fiat Chrysler forte nel Nord America (dove Peugeot è assente), Psa ben installata in Cina. Entrambe le società, poi, hanno i numeri per assicurarsi la leadership nel segmento delle utilitarie. Sul fronte finanziario, il partner italoamericano ha in pratica azzerato il debito industriale tanto da potersi concedere il lusso di avviare investimenti per 4,5 miliardi di dollari per i super Suv da produrre negli Stati Uniti e così consolidare il successo che ha consentito al gruppo, uscito per tempo dalle berline, di sfruttare al meglio il favore del mercato per Jeep e Ram. Peugeot, intanto, può vantare una salute invidiabile, 9 miliardi in cassa”.

Un ultimo punto da non sottovalutare? Carlos Tavares, il direttore generale del gruppo che ha conquistato i galloni di numero uno grazie allo straordinario successo dell’acquisto di Opel e del bis in Vauxhall può essere considerato l’unico personaggio in grado di succedere, per carisma, a Sergio Marchionne.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .