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L’1% più ricco possiede il doppio del 90% della popolazione mondiale

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I ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri diventano sempre più poveri. È questo quanto rivela l’organizzazione non governativa Oxfam nel suo ultimo report “Time to care”, diffuso alla vigilia del World Economic Forum 2020 che andrà in scena a Davos e dove parteciperanno i maggiori leader mondiali e non solo. 

Secondo le stime, tra giugno 2018 e giugno 2019 la diseguaglianza economica mondiale è cresciuta in modo inesorabile. Tant’è che 2.153 miliardari detengono una ricchezza superiore al patrimonio di 4,6 miliardi di persone, ossia circa il 60% della popolazione mondiale. Tra l’altro il patrimonio delle 22 persone più ricche supera le disponibilità economiche di tutte le donne del continente africano.

Se ancora la disuguaglianza economica mondiale non fosse chiara, il rapporto Oxfam sottolinea un altro aspetto: a metà del 2019 l’1% della popolazione più ricca deteneva più del doppio della ricchezza posseduta da 6,9 miliardi di persone, ossia il 90% della popolazione mondiale. 

Italia: l’1% più ricco detiene più del 70% del patrimonio totale

Da quanto analizzato dall’ultimo report Oxfam, in Italia la disuguaglianza economica è aumentata in modo sensibile: i più ricchi hanno visto aumentare la propria quota del 7,6%, mentre la metà più povera degli italiani ha visto ridurre il proprio patrimonio del 36,6%.

Entrando più nel dettaglio, alla fine del primo semestre del 2019 la ricchezza italiana netta ammontava a 9.297 miliardi di euro ed era così distribuita: il 20% più ricco deteneva quasi il 70% della ricchezza nazionale, il successivo 20% possedeva il 16,9% del patrimonio nazionale, mentre il 60% più povero aveva il 13,3% della ricchezza del Paese. In ultima battuta, si può affermare che l’1% degli italiani più ricchi detiene, sotto il profilo patrimoniale, più di quanto possiede il 70% dei più poveri. 

Riguardo il lavoro la situazione praticamente non cambia. Tant’è che il 10% dei lavoratori italiani che percepiscono gli stipendi più alti guadagnano complessivamente quello che ricevono la metà dei lavoratori con retribuzioni più basse.

I giovani e le donne in Italia

Un altro spunto interessante analizzato dal rapporto Oxfam riguarda la retribuzione economica lavorativa percepita dai giovani in Italia. Essi, infatti, stanno facendo i conti con un mercato diseguale caratterizzato dall’aumento della precarietà e dalla vulnerabilità dei lavori più stabili. 

Non è un caso quindi se oltre il 30% dei giovani occupati guadagna ad oggi una meno di 800 euro lordi al mese. Come sottolinea Elisa Bacciotti, direttrice delle Campagne di Oxfam Italia – questa rappresenta “una paga risibile. Proprio per questo servono interventi efficaci, per fare in modo che le giovani generazioni non siano lasciate indietro e al contrario siano, come è giusto, una risorsa per il nostro Paese”.

Il mercato del lavoro in Italia non dà buone notizie anche dal punto di vista del genere. Secondo la ricerca infatti il 42% delle donne non lavora. Ma non è tutto. 1 madre su 2 tra i 18 e i 64 anni (ossia il 38,3%) con figli under 15 è stata costretta a modificare aspetti professionali per conciliare lavoro e famiglia. Questa rappresenta una quota superiore di oltre 3 volte a quella degli uomini.

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