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E se Covid-19 avesse anche impatti nascosti sulla tecnologia?

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(GettyImages)

Commento a cura di Julie Dickson, Investment Director di Capital Group

A causa del COVID-19 abbiamo assistito a uno sconvolgimento in tutto il settore tecnologico che è partito in Cina, con interruzioni della catena di fornitura principalmente nell’hardware. Ma quando la Cina è tornata al lavoro, la pandemia è diventata globale. Ora il settore della tecnologia si trova ad affrontare un problema ancora più grande – la disgregazione della domanda globale, soprattutto nei prodotti di consumo – mentre il mondo entra in recessione.

Nonostante questa perturbazione della domanda, non osserviamo finora un grande impatto sulle aziende dei semiconduttori, ma ci aspettiamo che le ricadute si presentino nella seconda metà del 2020 a causa dei lunghi tempi di produzione. È anche importante considerare come il lancio di nuovi prodotti, come per esempio nuovi cellulari, sarà ritardato a causa dei lockdown e dei divieti di viaggio.

Per i settori di internet e del software, il COVID-19 ha velocizzato alcune tendenze che abbiamo sperimentato negli ultimi cinque o dieci anni, e che includono l’adozione accelerata dell’e-commerce, dei servizi di consegna di prodotti alimentari, del tempo trascorso sulle piattaforme video e l’adozione di servizi basati sul cloud. È probabile che questa accelerazione spinga la domanda dei data center, che potrebbe a sua volta guidare la domanda di semiconduttori e potenzialmente contribuire a compensare la debolezza delle applicazioni legate ai consumatori.

Molte internet company in Cina hanno acquisito tanti nuovi utenti in questo periodo: ad esempio, la generazione più anziana – che non aveva mai fatto acquisti online prima d’ora – sta adottando sempre più l’e-commerce. Detto questo, hanno subito l’impatto anche le internet company che dipendono fortemente dalle entrate pubblicitarie, soprattutto perché ne hanno risentito le piccole-medie imprese che rappresentano importanti inserzionisti per queste realtà.

Per l’e-commerce, la tendenza maggiore per il 2020 è lo streaming in diretta. Si tratta di un fenomeno unico in Cina, che probabilmente si diffonderà anche in altri Paesi emergenti come quelli del Sudest asiatico. Il live streaming era già popolare nel Paese prima del coronavirus, ma durante il blocco, i rivenditori online hanno abbracciato sempre più il servizio.  Il live streaming ha ridotto il tempo che intercorre tra lo stimolo dell’interesse di un cliente e l’effettivo acquisto – ora questo processo può richiedere appena dai cinque ai dieci minuti. In un consumer journey più tradizionale passa molto tempo tra il consumo di pubblicità, la ricerca di un prodotto in negozio e il completamento dell’acquisto.

Con il COVID-19, sembra anche che il governo cinese stia iniziando a riconoscere pienamente il valore dei pagamenti mobile. Pechino è pronta a esportare le tecnologie delle proprie aziende nazionali in altri Paesi emergenti dell’Asia, soprattutto perché le banconote sono ormai viste come una potenziale fonte di trasmissione del virus. 

Per quanto riguarda il cloud, rispetto agli Stati Uniti, la Cina storicamente è stata lenta nell’adozione. Anche se abbiamo assistito a una rapida crescita di alcune piattaforme, questa è guidata principalmente da start-up e società internet e non da business tradizionali come negli Stati Uniti. Tuttavia, il COVID-19 ha cambiato questo panorama, poiché le aziende si rendono conto che le piattaforme cloud sono la soluzione per operare in remoto durante il blocco. In passato molte aziende erano riluttanti ad adeguare i loro processi di business ad alta intensità di lavoro, ma ora guardano alla trasformazione dei processi. In Cina, le opportunità a livello domestico rimangono enormi per l’e-commerce e il cloud. 

Sarà un’ardua battaglia per le aziende tecnologiche globali penetrare in Cina, poiché le realtà locali sono forti nel loro mercato locale e hanno già modellato il comportamento degli utenti. Al contrario, alcune aziende cinesi hanno ambizioni globali, mentre altre potrebbero essere meglio posizionate per servire i mercati emergenti. Probabilmente ci sarà un’attenzione sempre maggiore da parte delle autorità di regolamentazione se le aziende tecnologiche cinesi cercheranno di acquisire player negli Stati Uniti e in Europa.

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