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La rivoluzione green dell’immobiliare di un imprenditore 27enne

Articolo apparso sul numero di giugno 2020 di Forbes. Abbonati

Mai come in questo periodo di pandemia e di quarantena forzata per milioni di italiani, la qualità dell’abitazione e caratteristiche come la sostenibilità sono diventate così centrali. Calijus è una startup che si occupa proprio di creare interi complessi residenziali caratterizzati da alti standard energetici e di garantire il concetto di massima vivibilità residenziale. Delle vere e proprie comunità interamente costruite sul concetto delle passive houses, che altro non sono che abitazioni in grado di assicurare il fabbisogno termico senza o con una minima fonte energetica supplementare di riscaldamento interna all’edificio; fino al 90% più energy-efficient rispetto alla media e circa il 90% in meno di emissioni di anidride carbonica.

Sorprende che dietro a questo progetto innovativo ci sia un 27enne, Marco Calignano che ha fondato la sua impresa dopo alcune riflessioni durante il suo primo viaggio in Nord America: “Ho notato che ci sono ancora quei classici quartieri americani con migliaia di case uguali, una di fianco all’altra”, ricorda. “E che la qualità di vita all’interno, dal comfort acustico alla qualità dell’aria, dall’isolamento termico alla sostenibilità dei materiali, è ancora a livelli molto arretrati, nonostante le economie locali siano tra le migliori al mondo”. La domanda quindi sul perché, ancora oggi, e in una società così piena di risorse, si continui a vedere noiose ripetizioni di case malsane, di bassa qualità, non ecologiche e senza alcuna forma di creatività urbana sorse spontanea. Così, Marco ha iniziato a studiare la situazione con architetti e ingegneri con cui collaborava in Italia; tornato in Canada fondò Calijus per rispondere a una chiara esigenza di innovazione energetica, sostenibilità e in linea con l’aumento costante dei prezzi.

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L’inclincazione verso il mondo dell’immobiliare, invece, prese forma molto prima, quando Marco ancora 16enne affittava case vacanza a Gallipoli per degli amici che avevano delle case al mare. “In sole quattro settimane le avevo già piazzate per l’intera stagione estiva”. Dopo questa precoce esperienza, intraprese un percorso di studi in Green real estate e management e communication all’Università della Svizzera Italiana e alla Lugano Business School. In Svizzera si è poi focalizzato sulla gestione di investimenti immobiliari, dove ha anche acquisito competenze di finanza internazionale. Il salto finale? Negli Stati Uniti, grazie a vari corsi, workshops e conferenze presso l’Harvard Business School, Yale University e Urban Land Institute, tutti orientati ai nuovi approcci sostenibili di costruzione e investimento, energie rinnovabili, climate change e carbon emission. Oggi l’obiettivo di Marco con Calijus è quello di creare i nuovi polmoni verdi immobiliari in tutto il mondo: “Per questo ora sono tra Canada e Stati Uniti, dove l’impatto sul mercato è ampio e la spinta verso nuovi mercati maggiore”, dice. “Il mio sogno professionale? Aprire una sede a New York dopo aver conquistato diversi mercati internazionali, creando un impatto positivo economico, ambientale e sociale”.

Step by step. E il primo è lo sviluppo in Ecuador di un resort di oltre 30 acri con 147 villette sostenibili con finanziamento legato ai green bond. Ma non solo: “Siamo in negoziazione per un progetto residenziale misto a Taiwan, un terreno di fianco all’università di Taipei. In ottica a lungo termine vogliamo espanderci in paesi come la Cina, il cui costo dell’elettricità raggiunge spesso i 10 cent/Kwh, tanti in relazione al Pil pro capite medio”. Tra i grandi progetti attuali ci sono anche quelli a Calgary e Toronto, dove sono previste rispettivamente 25 e 50 case iniziali per arrivare a 100 e 400 in quattro anni. “Si tratterà di quartieri unici nel loro genere, con il mix perfetto tra design moderno, qualità di vita, sostenibilità ed efficienza energetica. Oltre agli aspetti ecosostenibili, sono stimolato dal risolvere un problema sociale rilevante”.

 

 

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