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Cos’è Roblox, il nuovo gigante del gaming fondato dal neo-miliardario David Baszucki e appena sbarcato in Borsa

Quindici anni fa era un’anonima piattaforma in cui soprattutto i bambini si incontravano per giocare e socializzare. Oggi Roblox sbarca in borsa con una valutazione complessiva di 45,2 miliardi di dollari, battendo giganti del gaming quotati come EA (Electronic Arts) e Take-Two. A suonare la campanella presso la sede della borsa di New York c’era il neo miliardario David Baszucki, fondatore della piattaforma con sede a San Mateo, California. Con la quotazione il suo patrimonio netto stimato è schizzato a 4,2 miliardi di dollari, in aumento di circa 1,4 miliardi.

“Nel 2004 abbiamo fondato Roblox con la visione di connettere il mondo”, si legge sul profilo Twitter di Baszucki. “Oggi celebriamo il grande potenziale che abbiamo di fronte: costruire una piattaforma dove miliardi di persone si ritrovano per imparare, lavorare e giocare”. E i miliardi non sono un obiettivo così utopistico, visto che nel 2020 gli utenti attivi giornalieri sono balzati dell’85% a 32,5 milioni e il numero di ore che i giocatori hanno trascorso sull’app è più che raddoppiato a 30,6 miliardi.

Anche Tim Sweeney, fondatore di Epic Games, ha commentato l’evento su Twitter: “Una carriera in ascesa, da giardiniere a ceo della società di videogiochi. È qualcosa che io e Dave Baszucki abbiamo in comune. Congratulazioni a Roblox per una fantastica Ipo!”.

Cos’è Roblox e come nasce

Roblox, deriva dalla prima azienda di Baszucki, Knowledge Revolution, da lui cofondata nel 1989. Si trattava di una startup tecnologica nel campo dell’istruzione, che fungeva da laboratorio 2-D in cui studenti e insegnanti potevano modellare problemi di fisica con leve virtuali, rampe e quant’altro. Poi, nel 1998, arrivò l’intuizione. Capì che i bambini usavano la sua app non per risolvere i problemi di fisica, bensì per giocare. Modellavano auto che si schiantano, edifici che cadono e altri strumenti con cui potevano creare e disfare il loro mondo virtuale. Baszucki vende quindi Knowledge Revolution per 20 milioni di dollari e inizia a lavorare, insieme al cofondatore Eric Cassel, scomparso nel 2012, a quello che nel 2006 sarebbe poi diventato Roblox.

Sono questi i presupposti dai quali prende vita la creazione di Baszucki, 58enne meglio conosciuto dai gamer adolescenti come builderman, il nome del suo avatar nel gioco. A rendere quest’ultima una delle piattaforme di gaming più utilizzate nel 2020 è il fatto che non si tratta di un semplice videogioco: su Roblox si possono infatti creare videogiochi e giocare a videogiochi creati da altri utenti, monetizzandoli per guadagnare “robux”, la valuta virtuale della piattaforma. Ethan Gawronski, ad esempio, ha raccontato alla Cnbc di aver trasformato quello che era un semplice passatempo in un vero e proprio lavoro a tempo pieno. Ha scoperto Roblox a 10 anni e oggi, che ne ha 20, guadagna circa 50 mila dollari al mese insieme alla sua fidanzata, Elle Deppe, grazie al loro gioco d’azione Bad Business.

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L’effetto della pandemia

Una cosa è certa. La pandemia ha dato un’importante spinta a Roblox, portando sempre più persone – giovanissimi e non – a trascorrere buona parte della giornata online. Una piattaforma in cui ognuno ha il suo avatar e ciascuno può giocare, guadagnare e creare il proprio mondo interagendo con altre persone, ha rappresentato un’alternativa valida al distanziamento sociale. Ma Craig Donato, chief business officer di Roblox, è comunque ottimista per il futuro: “Penso che ci sarà comunque un impatto a lungo termine”, ha dichiarato. “Stiamo assistendo ad un effetto a cascata: abbiamo sempre più creatori che costruiranno contenuti che attireranno sempre più utenti”.

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