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Richemont vende la metà di Ynap a Farfetch. Al magnate di Dubai Mohamed Alabbar il 3,2%

Una “transazione storica verso la digitalizzazione del settore del lusso”. Così, i vertici del gruppo svizzero del lusso Richemont hanno definito in una nota ufficiale l’operazione che vedrà quest’ultimo vendere una quota del 47,5% di Yoox Net-a-Porter a Farfetch e una quota del 3,2% a Symphony Global, uno dei veicoli di investimento dell’uomo d’affari degli Emirati Mohamed Alabbar.

I dettagli dell’accordo

Al completamento della vendita a Farfetch, Richemont riceverà 53-58,5 milioni di azioni ordinarie di Classe A, che dovrebbero rappresentare il 10-11% del capitale sociale di Farfetch, e il 12-13% del capitale sociale dell’e-commerce fondato dal portoghese José Neves. Inoltre, a conclusione della fase iniziale, che dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno solare 2023, Ynap sarà esente da debiti finanziari e Richemont metterà a disposizione, per un massimo di 10 anni, una linea di credito committed (accordo legale tra l’istituto finanziario e il mutuatario che delinea le condizioni della linea di credito) per ulteriori 450 milioni di dollari. Dal canto suo, Alabbar acquisirà la partecipazione in cambio delle sue azioni nella joint venture con Ynap nella regione del Consiglio di cooperazione del Golfo, consentendo così alla piattaforma di assumere il pieno controllo delle sue attività nella regione.

La seconda e ultima fase dell’operazione prevede infine che Farfetch aumenti la sua proprietà del capitale sociale di Ynap al 100% attraverso un meccanismo di opzioni put and call. E nel caso in cui Ynap venga acquisita integralmente da Farfetch, come si apprende dal comunicato Richemont avrà il diritto di nominare un amministratore non esecutivo nel consiglio di amministrazione. Finora, Ynap gode di una consolidata reputazione nel lusso, e una rete di oltre 4 milioni di clienti a livello globale.

Creare una piattaforma online neutrale per il lusso

“L’annuncio di oggi”, spiega Johann Rupert, presidente del colosso elvetico, “è un passo significativo verso la realizzazione di un sogno che, io per primo, ho espresso nel 2015 sulla creazione di una piattaforma online indipendente e neutrale per il lusso. Già allora, sapevamo che se volevamo proteggere l’unicità dell’industria del lusso avremo avuto bisogno di collaborare perché il compito era troppo complesso da intraprendere da soli. La sofisticata tecnologia di Farfetch consentirà alle maison di Richemont di trarne vantaggio. Al tempo stesso, l’implementazione di un modello ibrido in Ynap migliorerà notevolmente le sue prospettive”.

“Il lancio delle e-concessions (evoluzione digitale dei cosiddetti contratti di affidamento in gestione del reparto, ndr) delle maison di Richemont sul nostro marketplace”, ha aggiunto Neves, “rappresenta un cambiamento nella nostra strategia per l’hard luxury, che rappresenta oltre il 20% dell’industria del lusso a livello globale, ma solo il 3% delle nostre vendite. Ed è un’area in cui vediamo una domanda molto più forte da parte dei clienti rispetto all’offerta che abbiamo riscontrato finora”.

Chi è Mohamed Alabbar

Classe 1956, Alabbar ha interessi attivi nei settori immobiliare, della vendita al dettaglio, dell’ospitalità di lusso, dell’e-commerce, della tecnologia, della logistica e dell’industria alimentare. Come scrive Business of Fashion, l’uomo d’affari è considerato una “forza trainante della crescita economica di Dubai”.

La sua società, Emaar Properties (per Forbes nel 2022 ha registrato ricavi per 7,9 miliardi di dollari), ha fondato il Burj Khalifa di Dubai e il Dubai Mall, che rappresentano insieme circa la metà del consumo di beni di lusso della città. Laurea in Finanza e amministrazione aziendale presso l’Università di Seattle, il magnate ha anche sviluppato l’hotel Armani a Milano ed è uno dei principali azionisti di RSH, marketer di Singapore, distributore e rivenditore di marchi di moda internazionali. Alabbar è stato infine direttore generale del Dipartimento per lo Sviluppo Economico di Dubai, e membro del Consiglio Esecutivo e del Consiglio Economico di Dubai.

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