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Anche Google mette al bando le criptovalute

E Big G non è il solo a proibire la reclamizzazione dei Bitcoin.

Le linee guida per le ads di Google relative ai prodotti finanziari stanno per subire una modifica sostanziale e rilevante, annuncia la compagnia di Mountain View con un post nella sua sezione Support: nessuna inserzione approvata e veicolata da “Big G” potrà promuovere servizi legati ai Bitcoin e alle altre criptovalute. La decisione segue un trend che si è fatto strada tra i grandi nomi della Silicon Valley: poco tempo fa Facebook aveva annunciato una svolta simile, aggiornando le sue policy perché proibissero le crypto-ads.

Scott Spencer, direttore del dipartimento pubblicitario di Google, ha dichiarato all’emittente Cnbc:

Non abbiamo una sfera di cristallo con cui sapere cosa succederà in futuro con le criptovalute, ma abbiamo visto abbastanza danni ai clienti (o potenziali danni ai clienti) da renderle un’area in cui vogliamo muoverci con estrema cautela.

La direzione seguita dalla compagnia implica lo stop completo alla reclamizzazione di Initial coin offerings (Ico), wallet e consigli per la gestione dei Bitcoin, ha fatto notare Spencer. Anche le aziende che offrono legalmente criptovalute, dunque, non potranno più accedere ai server di Google che regolano le campagne AdWords (le pubblicità perlopiù testuali rintracciabili ovunque sui siti web). Il “ban” di Big G entrerà in vigore a tutti gli effetti da giugno di quest’anno.

 

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