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E quindi, quanti soldi ha davvero Vladimir Putin?

Vladimir Putin nel 2016 a Berlino, Germania.

Vladimir Vladimirovič Putin ha appena vinto il suo quarto mandato da presidente della Federazione russa, trionfando all’ultima tornata elettorale nazionale con una percentuale plebiscitaria: il 76% dei russi ha accordato la sua preferenza al presidente in carica, permettendogli di rinnovare la sua permanenza al Cremlino fino al 2024. Il primo leader russo a mantenere saldo il controllo del Paese per due decenni dai tempi di Stalin, Putin è ormai da tempo un’icona della politica internazionale, e senza dubbio la sua posizione di zar incontrastato della Russia contemporanea gli ha, tra le altre cose, permesso di allargare la sua sfera di influenza economica: ma quanti soldi ha il presidente, esattamente?

La risposta alla domanda non è semplice, perché non esistono stime ufficiali confermate dal Cremlino (o da Putin in persona). Negli anni, però, sono state avanzate diverse valutazioni, alcune sostanziate e altre più ipotetiche: già più di un decennio fa, nel 2007, il consulente del governo russo Stanislav Belkovsky sosteneva che la fortuna putiniana fosse almeno di 40 miliardi di dollari americani, una cifra che avrebbe inserito il presidente nella top 10 della classifica di Forbes (una lista in cui non è mai comparso, dato che non è stato possibile verificare i suoi asset). Belokovsky basava la sua stima sulle presunte partecipazioni di Putin in alcune grandi aziende del settore petrolifero ed energetico – tra cui Surgutneftegaz (37%) e Gazprom (4,5%) – e su una buona fetta del trader di materie prime Gunvor.

Quel che è certo, è che Putin è un uomo che può permettersi ogni lusso: qualche tempo fa il magnate russo in esilio Sergei Kolesnikov ha portato alla Bbc alcuni documenti che dimostrerebbero l’esistenza di un fondo segreto finanziato da alcuni oligarchi russi, da cui il presidente può attingere liberamente. Così sarebbe stata costruita, secondo questa ipotesi, una sua enorme dacia sul mar Nero modellata sullo sfarzo ostentato dagli zar: un palazzo del valore di un miliardo di dollari con un cinema privato, una piattaforma d’atterraggio per gli elicotteri e alloggi privati destinati alle guardie di sicurezza.

Nel 2012, in ogni caso, le stime di Belkovsky erano salite a 70 miliardi di dollari: al tempo l’uomo più ricco del mondo della classifica Forbes, Bill Gates, aveva un patrimonio di 84 miliardi di dollari, per cui Vladimir Putin – se i calcoli fossero corretti – sarebbe finito in seconda posizione. Tre anni dopo, il gestore di un fondo a Mosca, Bill Browder, rilanciava sostendo che i possedimenti putiniani ammontassero addirittura a 200 miliardi, ovvero più della somma dei patrimoni di Bill Gates e Jeff Bezos.

Il maestoso palazzo sul mar Nero attribuito a Putin.

Putin, ex agente del Kgb, è sempre stato molto restio a parlare in pubblico delle sue finanze, minimizzando le domande inerenti alla sua fortuna. L’ex vicepremier del governo di Boris Yeltsin, Boris Nemstov – assassinato nel 2015 – aveva preparato un dossier finalizzato a gettare luce sulle ricchezze del presidente: 20 lussuosissimi palazzi, 4 yacht, 58 aeroplani e una collezione di orologi di lusso del valore di 700 mila dollari. Niente male, per un politico che si è costruito negli anni un’immagine pubblica da semplice uomo del popolo che apprezza le battute di pesca e le cavalcate in solitaria.

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