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Com’è nata la Zerouno, l’hypercar prodotta da Italdesign in soli 5 esemplari

Zerouno Duerta

L’Italia è la patria delle supercar e delle hypercar. Sono italiane le aziende automobilistiche più iconiche e leggendarie come Ferrari, Lamborghini e Maserati. E oltre 200 modelli sono indossolubilmente legati alla Italdesign, azienda fondata nel 1968 da due brillanti imprenditori come Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani.

Nel tempo l’azienda, che quest’anno compie 50 anni e che ha archiviato il 2017 con un fatturato di circa 160,5 milioni di euro, non ha ceduto alla tentazione di entrare nel mercato dell’auto dalla porta principale, ma si è sempre focalizzata sull’offerta di servizi come lo stile, l’ingegneria, la prototipia, i test, la validazione e la costruzione pre-serie. Negli ultimi due anni però Italdesign ha rinvigorito il proprio business con la produzione di hypercar in serie ultra limitate. Da questa attività, chiamata “Automobili Speciali”, sono nate la Zerouno Coupé e la Zerouno Duerta (la variante senza tetto recentemente presentata al Salone di Ginevra 2018), che insieme rappresentano una nuova frontiera del lusso e dell’esclusività a quattro ruote.

Zerouno Duerta

“Il concetto di esclusività è importante”, spiega Jörg Astalosch, ceo di Italdesign, “ma non è l’unica cosa a cui guarda un collezionista. Una moderna supercar deve essere sportiva, performante, aggressiva ma anche abbastanza comoda per un viaggio di 1.000 km. Possedere una delle sole cinque auto che abbiamo prodotto di Zerouno Coupé è certamente un valore aggiunto. Per questa ragione la nostra business unit “Automobili Speciali” continuerà a produrre solamente serie estremamente limitate di ogni modello”.

Inoltre, con un numero così limitato di esemplari – cinque modelli per la Zerouno coupé e cinque modelli previsti per il 2018 della Zerouno Duerta – i clienti possono essere coinvolti quasi in ogni fase del progetto e possono intervenire per personalizzare la propria auto e renderla veramente unica. La Zerouno Duerta è una vettura basata sull’Audi R8 Coupé ed è dotata di un propulsore V10 da 5.2 litri con 610 cavalli. Le forme sono molto particolari e distintive, figlie, oltre che della passione della stessa Italdesign, del coinvolgimento nel progetto di Dindo Capello, leggendario vincitore per tre volte della 24 ore di Le Mans e cinque volte a Sebring, che la definisce “un’auto prestazionale, divertente da guidare in pista e altrettanto facile da utilizzare in strada, tutti i giorni”.

Jörg Astalosch, ceo di Italdesign Giugiaro

Artigianalità e tecnologia possono sembrare due termini diametralmente opposti, ma Italdesign con la creazione della Zerouno Duerta ha dimostrato che possono coesistere. “Italdesign è sempre stata all’avanguardia in questo senso”, continua Jörg. “All’inizio degli anni ’90 è stata tra le prime aziende private in Europa a dotarsi di un centro di realtà virtuale. Da allora abbiamo continuato ad investire in tecnologia, cosa che ci ha consentito di abbattere tempi e costi dei nostri processi di progettazione. Eppure nessuna tecnologia potrà mai rimpiazzare il più potente e importante strumento: il nostro cervello e la capacità di sognare, di immaginare e di realizzare i progetti”.

Tanto che da sempre Italdesign ha fatto del lavoro a matita dei propri designer uno dei suoi maggiori punti di forza. “Molti designer italiani lavorano all’estero e molti designer stranieri lavorano per aziende italiane”, aggiunge Jörg. “Se negli anni ’70 solo poche aziende costruttrici avevano il proprio centro stile interno e si affidavano ai «carrozzieri», ora è tutto diverso. Ogni azienda ha all’interno uno o più centri stile. Aziende come Italdesign possono essere chiamate a collaborare con loro o a lavorare in competizione, per stimolare la creatività e arrivare ad un risultato migliore. Oppure possiamo venire coinvolti in progetti speciali. Lavoriamo inoltre con aziende di tutto il mondo, specialmente nei mercati emergenti dove i produttori locali stanno ancora lottando per arrivare a una qualità superiore e più matura”.

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