Forbes Italia
Lifestyle

Kensington Palace Gardens, la strada dei Billionaires

Una residenza di Kensington Palace Gardens.

Proprio dietro il palazzo londinese di Kensington Palace che fece da contorno all’amore infelice della principessa Diana c’è la strada con le residenze più lussuose e costose del mondo: Kensington Palace Gardens, anche conosciuta come Billionaires Row, la via dei miliardari. Il costo medio di una delle 29 case (meglio sarebbe chiamarle mansion) è di 19,2 milioni di sterline: 93 volte la media del Regno Unito, secondo il sito di vendita di proprietà Zoopla. Circa 65.000 euro al metro quadro. La strada è diventata anche un punto focale per investimenti dal Medio Oriente: almeno dieci delle proprietà appartengono a  membri della famiglia reale saudita.

Secondo Savillsuna delle agenzie immobiliari che trattano residenze di questa portata, il patrimonio immobiliare della via raggiunge i 2,8 miliardi di sterline (una media che invece arriva ai 3,25 miliardi per l’agenzia Douglas & Gordon). Terra di ambasciate e di oligarchi russi (quella descritta dal discusso saggio del 2010 Londongrad) che hanno di recente intensificato la sicurezza dopo la decisione del primo ministro inglese Theresa May di espellere 23 diplomatici del loro Paese. Oggi trecentomila russi vivono a Londra, e una delle piazze della capitale britannica è diventata il perno dell’oligarchia russa in versione expat, tanto da venire soprannominata Red Square (Piazza Rossa): il suo vero nome sarebbe Belgrave Square.

Kensington Palace Gardens è una piccola via alberata aperta al pubblico pedonale con cartelli che ammoniscono di tenere spenta la macchina fotografica (meglio evitare incontri ravvicinati con i gorilla della security privata anglo-russa). Ci sono anche due checkpoint della polizia all’imbocco e alla fine della strada. Le enormi residenze con la bandiera sul pennone sono ambasciate, quelle senza vessillo appartengono per la grande maggioranza agli ambasciatori e a ultramiliardari, tra cui i già citati oligarchi russi, che poco alla volta si sono comprati buona parte del patrimonio immobiliare di Londra (pardon, “Londongrad”).

Originariamente la strada si chiamava Queen’s Road. Al numero 8 l’antico The Cage, costruito nel 1850, utilizzato nella Seconda guerra mondiale come quartier generale per le indagini sui crimini di guerra per i nazisti di alto rango, è stato demolito e sostituito da un blocco di 5 appartamenti ultra lusso progettato da Richard Seifert. Uno di questi è stato messo in vendita il 12 aprile 2017 dall’agenzia Strutt & Parker per 19,75 milioni di sterline (ed è ancora disponibile perché è “solo” un appartamento, non una magione).

Al numero 13 sorge l’ambasciata della Federazione russa, non a caso. La strada è colonizzata: al civico 18, un tempo, sorgeva la sede utilizzata dalla delegazione sovietica in Gran Bretagna negli anni 1945-90, la stessa villa progettata da Charles Barry in cui Julius Reuter, fondatore dell’agenzia di stampa Reuters, visse dal 1867 al 1899: mentre la Guerra fredda si intensificava, veniva continuamente filmata dall’MI5 (il servizio segreto britannico) dal piano superiore della struttura di fronte, o dalle macchine parcheggiate sulla strada. Il civico 24, invece, è una stravaganza moresca costruita nel 1845, e ora vi risiede l’ambasciatore saudita. I proprietari delle residenze di Kensington Palace ricevono regolarmente offerte strabilianti per le loro proprietà e, nelle rare occasioni in cui una di queste case viene messa in vendita, attira subito l’attenzione globale di un piccolo gruppo di famiglie d’élite.

Veduta di Kensington Palace Gardens.

Ecco una lista breve dei miliardari residenti a Kensington Palace Gardens:

Roman Abramovich (patrimonio personale 11,1 miliardi di dollari)
Al civico 18 sorge anche la residenza che appartenne alla famiglia Rothschild. Nel 1994 il collezionista d’arte Nasser David Khalili acquistò il numero 18 e il numero 19 per 40 milioni di sterline e li trasformò in una villa, al costo di ulteriori 40 milioni di sterline, utilizzando il marmo della cava di Agra (lo stesso usato per la costruzione del Taj Mahal). Nel 2001 Khalili ha venduto il blocco combinato per 65 milioni di sterline, al momento il prezzo più alto mai piazzato su una proprietà londinese. Oggi è una delle residenze di Roman Abramovich, l’oligarca russo proprietario del Chelsea, il quale è stato da poco autorizzato a sostituire la sua piscina – da lui definita “misera” – con un complesso ricreativo ispirato alle stazioni della metropolitana, in un nuovo mega-seminterrato. La sua proprietà attualmente vale 125 milioni di sterline. Abramovich vuole ampliare le dimensioni della sua villa per portarla da 16.000 a 20.000 metri quadri.

Lakshmi Mittal (17,9 miliardi di dollari)
Nel 2008 il magnate dell’acciaio indiano Lakshmi Mittal, proprietario del 41% di Arcelor Mittal, la più grande azienda siderurgica del mondo, ha pagato 117 milioni di sterline per acquistare la proprietà al numero 9A, l’ex ambasciata delle Filippine, rendendola la casa più costosa della Gran Bretagna (escluso Buckingham Palace). La casa è stata la dimora di Bernie Ecclestone, il boss della Formula Uno. Di recente la proprietà ha triplicato il suo valore.

Jon Hunt (1,7 miliardi di dollari)
Il fondatore dell’agenzia immobiliare britannica Foxtons ha acquistato qui una residenza nel 2005, per 16 milioni di sterline.  Dopo una battaglia durata 10 anni ha ottenuto il via libera per costruire un seminterrato; dopo le obiezioni del consiglio locale e dei vicini – che in questo caso includono le ambasciate di Francia e Giappone – ha avuto da poco il via libera per trasformare la sua casa e costruirvi una specie di “iceberg”, con uno spazio sotterraneo comprensivo di un museo che ospiterà la sua collezione di auto.

Len Blavatnik (21,2 miliardi di dollari)
L’imprenditore ucraino naturalizzato britannico è il fondatore di Access Industries. Vive con la moglie Emily Appelson e i quattro figli nella sua casa di 13 stanze a Kensington Palace Gardens, valutata 200 milioni di sterline.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .