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Intel e l’Nba investiranno nelle startup che uniscono sport e tech

LeBron James in azione contro i Toronto Raptors.

di Kurt Badenhausen, Forbes Staff

Sabato LeBron James ha aggiunto un altro momento iconico alla sua carriera fantastica con un tiro allo scadere a una mano, lasciato partire mentre si allontanava dal canestro. La segnatura ha dato ai suoi Cleveland Cavaliers un vantaggio di 3-0 sui Toronto Raptors nelle semifinali di Eastern Conference. Il gigante del tech Intel ha catturato l’avvenimento alla Quicken Loans Arena con più di venti telecamere ad alta definizione in 5k, usate per produrre replay meravigliosi.

La tecnologia è il risultato dell’acquisizione nel 2016 di un’azienda di video tech israeliana, Replay Technologies, diversi anni dopo che il costruttore di chip con un fatturato di 64 miliardi di dollari aveva fatto un piccolo investimento nella startup. Intel e l’Nba vogliono scoprire più compagnie come Replay. Il risultato: le due compagnie hanno appena annunciato la NBA + Intel Capital Emerging Technology Investment Initiative. I brand si uniranno per valutare le startup tech globali in cerca di possibili investimenti e collaborazioni commerciali, in un accordo pluri-annuale. Secondo Deloitte, gli investimenti del venture capital nel settore sport hanno raggiunto gli 1,5 miliardi di dollari nel 2017.

“Vogliamo aiutare a trovare, finanziare e sostenere la causa delle startup che si trovano sul crinale tra sport, tecnologia e intrattenimento”, ha detto a Forbes.com Howard Wright, capo dello sviluppo business di Intel Sports. “Ci interessa creare un nuovo mondo mediatico immersivo, e per farlo dobbiamo personalizzare l’esperienza sportiva”. Wright si è unito a Intel nel 2015, dopo 14 anni a Qualcomm. Il suo primo lavoro dopo la laurea a Stanford: giocatore dell’Nba. Definisce la sua carriera di tre anni breve e priva di grandi meriti. “È davvero appagante vedere il mio ex datore di lavoro e l’attuale mettersi insieme per creare qualcosa che può avere un impatto così radicale sull’ecosistema”, spiega.

Intel e l’Nba hanno stretto un accordo all’inizio di questa stagione, che ha reso Intel il fornitore autorizzato di realtà virtuale e video volumetrici a 360 gradi per tutti i partner televisivi dell’Nba nel mondo. Il mese scorso la relazione si è allargata con un accordo che ha reso Intel il partner tecnologico ufficiale della nuova lega per professionisti degli eSport NBA 2K League.

La nuova iniziativa non ha ancora fatto investimenti ma cercherà aziende di provenienza globale a ogni fase del loro sviluppo, con un focus sulle aziende americane in stato di seed o di round A di finanziamenti. Tutto è in gioco, dalle biglietterie alle arene smart ai media immersivi. Intel fornirà la maggior parte del capitale, e insieme a Nba si occuperà della proprietà intellettuale, del reach globale e del planning strategico.

Wright sottolinea che non si tratta di un fondo e che non ci sono limiti di capitali investiti nella nuova iniziativa, parte di Intel Capital, che ha investito 12,3 miliardi di dollari in 1500 compagnie dal suo lancio nel 1991. L’Nba è da tempo considerata la lega sportiva di massimo livello più tech degli Stati Uniti. Quest’anno ha offerto ai titolari di League Pass una partita in realtà virtuale la settimana, grazie a NextVR. E la stagione inaugurale della lega NBA 2K League è iniziata la settimana scorsa, mentre l’annuale All-Star Technology Summit sta per compiere vent’anni (nel 2019). I proprietari di franchigie Mark Cuban, Steve Ballmer, Vivek Ranadive, Ted Leonsis, Paul Allen e Robert Pera hanno tutti fatto fortuna nel settore della tecnologia.

Wright accosta la nuova impresa a un acceleratore di particelle in cui l’influenza e il potere di Intel e Nba, insieme a un po’ di soldi, potranno aumentare la rapidità e il raggio d’azione di queste startup. Si aspetta grandi cose: “Vogliamo che questo momento sia uno spartiacque”, dice. “Abbiamo l’audacia di pensare che risulterà rilevante per gli anni che verranno”.

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