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Andy Murray parla di investimenti: “Ecco come finanzio le startup”

Andy Murray ha confidato a Forbes.com la sua passione per gli investimenti in startup.

di David Prosser per Forbes.com

La star del tennis Andy Murray ha avuto un anno frustrante. L’ex numero uno del mondo non scende in campo dall’operazione all’anca avuta a gennaio, e le sue possibilità di tornare per Wimbledon a fine mese sono in bilico. Tuttavia, lontano dai campi, Murray è stato impegnato a gestire un crescente portafoglio di società in cui ha investito sulla piattaforma di equity crowdfunding Seedrs: ora ha partecipazioni in più di 30 startup nella fase iniziale. Murray ha incontrato Forbes per raccontarci di più sul suo approccio agli investimenti in promettenti piccole e medie imprese.

Quando, nella tua carriera, hai iniziato a interessarti maggiormente agli investimenti?
Collaboro con Seedrs dal 2015. Avevo 28 anni e avevo iniziato a pensare a cosa avrei fatto dopo la mia carriera. Quando alla fine mi ritirerò, voglio assolutamente avere alcuni interessi affaristici sui quali concentrarmi avendo più tempo.

Quanto sei attivo nel monitorare i tuoi investimenti, e quanto ti piace? Che cosa costituisce il successo per te in termini di investimenti?
Ho un po’ di tempo quando sono in viaggio, quindi tengo d’occhio i miei investimenti. Trascorro molto tempo leggendo le notizie e seguo quello che succede nei mercati. Ho un consulente aziendale che mi aiuta a monitorare i miei investimenti più da vicino. Il successo per me è vedere le aziende crescere ed espandersi: non si tratta solo di ottenere un buon ritorno sul mio capitale iniziale, anche se ovviamente è bello. So che con le startup c’è un’alta probabilità di fallimento, quindi non mi aspetto che tutte possano farcela, ma cerco di supportare solo le aziende che hanno un’idea in cui credo davvero.

Parlaci del tuo processo di investimento passo passo. Come si fa a decidere su cosa investire e cosa no? Ti incontri con il management dell’azienda, o lo fai fare ad altri?
Mi concentro principalmente sul sostegno alle imprese che si trovano in un settore che mi interessa (come quello della salute e del benessere, o l’alimentazione o i cani!). Poi il mio team fa un po’ di analisi sulla fattibilità del business e del team che c’è dietro. Sfortunatamente, dal momento che sono in viaggio circa 40 settimane all’anno, non ho tempo per incontrare tutte le aziende. Il tipo di cose che cerchiamo sono una buona squadra, un’idea intelligente in un’area in cui esiste un mercato per il prodotto, e poi ovviamente anche ottimi numeri.

Hai investito in una vasta gamma di aziende. Qual è stata la motivazione alla base della scelta di quelle aziende?
Sono stato in grado di osservare una grande varietà di aziende. Tossed è stato uno dei primi investimenti che ho fatto, perché l’azienda aveva davvero senso per me: negli Stati Uniti ci sono un sacco di insalate, il che è ottimo se stai cercando un’alternativa di cibo salutare. Per questo motivo ero abbastanza sicuro che il lancio di Tossed sarebbe stato un successo. Landbay è un’azienda nella quale ho investito tre volte: la crescita del business è stata davvero buon, e quindi partecipare al secondo e terzo round di finanziamentoè stata una decisione facile.

Seedrs è attivo in un ambito molto affollato. Perché sceglierlo? Quando ne hai sentito parlare per la prima volta?
Ho iniziato a pensare di investire in aziende tecnologiche qualche anno fa, e aveva senso farlo in un modo più innovativo rispetto all’approccio tradizionale. Il mio team mi ha aiutato a studiare il mercato del crowdfunding e mi è piaciuto l’approccio di Seedrs, il tipo di attività che sostiene e il modo in cui si prende cura dei soldi degli altri. Mi è piaciuta molto anche la squadra, e quando mi hanno offerto la possibilità di far parte dell’advisory board, mi è sembrata una scelta naturale per entrambi.

Perché investire in startup piuttosto che in aziende affermate?
Sono interessato alla tecnologia e questo è ciò che mi attrae delle startup: lavorare con le aziende che hanno identificato un problema che può essere risolto con la tecnologia.

Hai uno spiccato interesse per il mondo degli affari in generale?
Si. Quando sono in viaggio ho il tempo di leggere, quindi controllo anche le notizie economiche quando possibile. Mi informo anche sullo stato di salute delle imprese dei miei sponsor, e di quelle che hanno a che fare col tennis. È bello avere un’opinione su queste cose ed essere informato sul mondo al di fuori del campo da tennis.

Hai mai parlato ad altre persone durante i tornei delle attività di investimento, o tieni le cose completamente separate?
Parlo con il mio team, ma non con gli altri giocatori. Quando sono ai tornei, tendo a pensare meno tempo ai miei investimenti, perché mi devo concentrare a vincere ogni partita, e adesso questa deve essere la mia priorità.

Cosa speri di ottenere dai tuoi investimenti? È tutta questione di morale?
La motivazione per me è una parte preponderante, perché investire è qualcosa che mi ha sempre interessato, ma mi piace anche essere in grado di supportare le imprese emergenti che hanno bisogno di un po’ di spinta nei primi tempi. Come crowdfunder è bello vedere riuscire un business appena nato. Un certo numero di aziende in cui ho investito negli ultimi due anni ha già fatto molto bene, e sono entusiasta di vedere come continuerà a farlo nei prossimi mesi e anni. Un’altra cosa che mi motiva sono le nuove idee, in particolare nelle aree che sono più rilevanti per me – salute, nutrizione, sport, esercizio – così quando vedo intuizioni come quelle su Seedrs, sono contento che abbiano successo.

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