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Sei fashion designer emergenti che esploderanno nei prossimi mesi

La stilista di origine cinese Angel Chen.

Alcuni di loro vengono da San Pietroburgo, Barcellona, Shenzhen e Tel Aviv, ma c’è anche un italiano. Sono riusciti, in pochissimo tempo, a catturare l’attenzione di buyer e addetti ai lavori per il loro stile eclettico e cosmopolita. Sono i nuovi fashion designer da tenere d’occhio, in attesa del kick-off delle sfilate donna di settembre dedicate alla primavera-estate 2019.


1)
Victor von Schwarz

Una creazione Victor von Schwarz.

Nel progettare il suo universo creativo, questo stilista catalano racconta la storia di una personalità divisa a metà: da un lato europea e dall’altro asiatica. Fa il suo ingresso nel fashion system quasi per caso, mettendo da parte l’idea di una carriera nel mondo scientifico. E dopo aver lavorato nel design team di Manuel Bolaño, Josep Font (attuale direttore creativo di Delpozo) e Bibian Blue, avvia una serie di collaborazioni con brand  molto amati dai Millennials come H&M, Fucking Young e Velux. Con uno stile romantico, e al tempo stesso drammatico, per questo giovane marchio nato nel 2012 a Barcellona, colori pastello, trasparenze e ruches sono un vero e proprio leitmotiv. Come nell’ultima collezione Doble vida, che alternando capi black and white a camicie, pantaloni oversize e mini dress, riesce a trovare l’equilibrio perfetto tra estetica anni ’70 e streetstyle asiatico. Di grande effetto.
Sito web: victorvonschwarz.com

2) Artem Shumov

Una sfilata di Shumov.

Presenza fissa della fashion week russa, questo creativo originario di San Pietroburgo lancia il suo brand di menswear nel 2012, quando lo stilista americano Thom Browne vede alcuni bozzetti e lo incoraggia a proseguire il suo business. Presentato oggi a Mosca all’interno del department store Gum, San Pietroburgo e Shanghai, dove il designer ha deciso di trasferirsi per insegnare all’Istituto Marangoni, il marchio si rivolge all’uomo contemporaneo che ama indossare completi formali senza rinunciare a un tocco sporty. “È stata proprio Shanghai a ispirare la mia ultima collezione”, spiega Shumov. “Ogni giorno rimango affascinato dall’armonia tra l’architettura moderna di questa città e gli elementi estetici della tradizione asiatica”. Nella sua ultima passerella, giacche con bottoni di porcellana, fatti a mano a Bangkok e incisi da artigiani locali con il fiore simbolo della Cina: la peonia.
Sito web:
artemshumov.com

3) Angel Chen

Uno dei modelli creati da Angel Chen.

Il suo quartier generale si trova a Shanghai, ma dopo le prime passerelle di Milano, l’etichetta genderless fondata dall’omonima stilista cinese ha debuttato nei department store più importanti del mondo come Luisa Via Roma, Isetan, H. Lorenzo, Galeries Lafayette, Lane Crawford e Dongliang. Una crescita abbastanza repentina, considerando che laureatasi alla Saint Martin’s di Londra, e lanciata nel 2015 della sua linea, solo un anno dopo Angel viene inserita da Forbes nella classifica “30 Under 30” per la categoria Art&Design. Influenzata dai lavori di Marchesa e Vera Wang, il suo stile rappresenta un mix-and-match di materiali e texture, riconoscibili per le nuance vitaminiche e i continui rimandi al mondo della mitologia orientale. Fantasy, ma dall’anima sportiva.
Sito web: angelchenstudio.com

4) Erdem

Una sfilata Erdem.

Una carriera sempre in ascesa. Sin da quando, nel 2005, Erdem Moralioglu, origini turco-canadesi e formazione al Royal College of Art di Londra, ha creato Erdem, un brand noto per le sperimentazioni tessili e le stampe floreali frutto di alta artigianalità. Con una rete distributiva di oltre 170 retailer tra i quali Barneys New York, Bergdorf Goodman, Joyce, Dover Street Market, Selfridges e Harvey Nichols, il marchio ha ricevuto numerosi riconoscimenti come il recente “Canadian Arts & Fashion International Designer of the Year Award”. Il suo tratto distintivo? La capacità di raccontare una femminilità romantica, quasi retrò, che ha conquistato persino il colosso svedese del fast fashion H&M, che lo scorso novembre lo ha scelto per la sua consueta designer collaboration.
Sito web: erdem.com


5) Daizy Shely

Una creazione Shely.

Nasce nei pressi di Tel Aviv questa giovane designer, che ha aperto nel 2013 il suo primo atelier a Milano. A tratti “Alice nel paese delle meraviglie”, a tratti dark, vanta una collaborazione con il maestro delle calzature Christian Louboutin e la benedizione di Giorgio Armani nel 2015, quando lo stilista ha scelto Shely per sfilare all’interno dell’Armani Teatro. Nelle sue collezioni mette sempre un pò dei suoi ricordi passati. Come quando per la Spring-Summer 2018 ha portato in scena un racconto d’amore, ispirato dalle sue esperienze, e culminato in una collaborazione con l’artista Umberto Chiodi. O ancora nell’ultimo show milanese, dove ha svelato alcuni momenti della sua infanzia con una stampa d’ispirazione anni ‘80 che riproduce una vecchia foto della stilista bambina insieme al papà. I suoi must-have? Abiti da cocktail drappeggiati, guanti lunghissimi, colletti di cristalli e corpetti in pizzo francese con applicazioni di piume di struzzo. Che ricordano tanto i film di Sofia Coppola.
Sito web: daizyshely.com


6) Giuseppe di Morabito

Creazione di Di Morabito per l’autunno inverno 2018.

Classe 1992, Giuseppe lancia la sua omonima label nel 2015 a Milano. Bella Thorne, Anna dello Russo, Zendaya e Lindsay Lohan sono solo alcune delle star che sembrano apprezzare le creazioni del venticinquenne di origini calabresi. Si lascia ispirare da qualsiasi cosa, ma a motivarlo in modo particolare è l’arte. Che interpreta rivolgendosi a una donna fuori dagli schemi, con uno stile a metà strada tra couture e ready-to-wear. Per un trionfo di ricami elaborati, bluse vittoriane, pattern floreali, materiali extra lucidi, tulle, jacquard e perle. Ai piedi? Sabot in pelliccia e stivali in pvc. Per non farsi mancare proprio niente.
Sito web: giuseppedimorabito.com

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