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Milano è la città più smart del 2018: la New York d’Italia

Ancora una volta New York, Londra e Parigi sono nell’ordine le città più smart al mondo. Nella top ten si danno battaglia Hong Kong e Toronto per l’ottava posizione, mentre Amsterdam cerca di scalzare Berlino al decimo posto. Per il resto – come mostra la tabella in basso – la quinta edizione dello IESE Cities in Motion Index (CIMI), realizzato dal Center for Globalization and Strategy, sotto la direzione dei professori Pascual Berrone e Joan Enric Ricart, presenta pochi cambiamenti ai vertici rispetto alla classifica dell’anno scorso.

La Top ten delle cittù più smart del mondo del 2018 (clicca per vedere a tutto schermo).

L’indice analizza il livello di sviluppo di 165 città di 80 Paesi del mondo sulla base di nove caratteristiche: capitale umano, coesione sociale, economia, ambiente, governance, urbanistica, internazionalità, tecnologia e mobilità e trasporti. All’interno di queste macroaree il numero di indicatori utilizzati quest’anno è stato notevolmente aumentato (94 in tutto) e l’analisi è stata arricchita con nuovi dati – come il numero di attacchi terroristici, il numero di negozi Apple Store e il livello di conformità ISO 37120 (noto come lo Smart city standard) e persino variabili prospettiche, come proiezioni del Pil pro capite e crescita delle temperature.

Tra le prime 50 città, Milano (45°) è quella che ha registrato il più grande balzo in avanti negli ultimi due anni, scalando ben 13 posizioni, quattro solo nell’ultimo anno (nel 2015 era in 58° posizione). Il capoluogo lombardo spicca soprattutto nell’area mobilità e trasporti posizionandosi in 16° posizione, ma ottiene valutazioni di tutto rispetto anche per la coesione sociale, nell’area dell’economia (35°) e sul fronte del respiro internazionale (46°). Da migliorare invece l’aspetto del capitale umano e della governance. Ma Milano non è l’unica città italiana presente in classifica: più indietro, al 66° posto, c’è Roma, poi Firenze (98°), Torino (106°) e Napoli (119°).

Il profilo grafico della città di Milano in base alle nove dimensioni analizzate dall’indice

Tra le altre città che stanno scalando la vetta, Helsinki (22°) sale di nove posizioni grazie al miglioramento nelle aree di economia, coesione sociale e capitale umano; passi in avanti anche per Barcellona (26) che guadagna otto posizione grazie alle voci coesione sociale ed economia. Ma per ogni città che sale, ce n’è una che scende. Oslo (23°) crolla di 11 posizioni in gran parte a causa dei bassi punteggi nelle voci economia, mobilità e trasporti; Tallin (50°) cala invece di 10 posizioni appesantita dal punteggio in economia e internazionalità; infine, Monaco (37°), cede nove posizioni a causa della gestione ambientale, dell’internazionalità e dell’indice tecnologico. L’Europa, con 12 città tra le prime 25, è comunque ancora una volta l’area geografica meglio posizionata. Segue il Nord America, con sei città; l’Asia, con quattro (ma tutte nella top 10); e l’Oceania, con tre. Tokyo (4) è la città asiatica con il punteggio più alto e Melbourne (12) guida il gruppo dell’Oceania.

Come certifica l’indagine, non è semplice per una città trovare il giusto bilanciamento delle varie componenti in gioco. Difficile sembra, per esempio, combinare due dimensioni come mobilità/trasporto e ambiente; o ancora, potere economico e coesione sociale. E se questa nuova edizione dell’indice sembra confermare la predominanza delle metropoli tra le più smart – come New York, Londra, Parigi, Tokyo, Seoul – gli autori indicano come modello le città di medie dimensioni (Amsterdam, Melbourne, Copenaghen) o anche città più piccole (Reykjavik, Wellington) per sottolineare che la grandezza non è una condizione essenziale per ottenere buoni risultati.

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