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Con la Francia ai Mondiali ha vinto la regola del mercato

 

Kylian Mbappé, giocatore simbolo della nazionale francese ai mondiali di Russia.

Ci avevano provato nell’ordine Goldman Sachs utilizzando 200.000 modelli statistici ed effettuando un milione di simulazioni, gli scienziati della Technical University di Dortmund ricorrendo all’intelligenza artificiale con i suoi algoritmi e i bookmaker facendo leva sulle valutazioni degli esperti.

Eppure nessuno aveva previsto la vittoria della nazionale francese ai Mondiali di Russia.

Goldman Sachs aveva indicato una finale Brasile-Inghilterra (con i verdeoro vincenti), gli scienziati tedeschi avevano dato per vincente la Spagna (o la Germania se solo avesse passato la fase a gironi) e prima dell’inizio della competizione i bookmaker attribuivano le quote più basse (quindi maggiori probabilità di vittoria) a Germania e Brasile.

La risposta però era molto più semplice. Sarebbe bastato affidarsi alle forze del mercato, o meglio, a quelle del calciomercato.

La Francia era infatti la squadra con il più alto valore di mercato, definito come la somma dei valori riferiti ai singoli componenti della rosa: 972,45 milioni di sterline (pari a circa 1,1 miliardi di euro), secondo i dati del sito specializzato Transfermarkt che si occupa di raccogliere valutazioni, notizie e rumor di calciomercato a livello planetario.

Un confronto impari con la pur organizzata e determinata Croazia, che sebbene composta al 91,3% da giocatori che militano in campionati esteri, vale appena poco più di un terzo della nazionale transalpina: 327,6 milioni di sterline. Non molto di più della somma delle valutazioni attribuite alle stelle più luminose della selezione francese: Kylian Mbappé (108 milioni), Antoine Griezmann (90 milioni) e Paul Pogba (81 milioni).

Nessuno come la Francia dunque, che però in questa classifica dei valori attribuiti dalle forze del calciomercato è tallonata da nazionali che hanno decisamente deluso: in primis dal Brasile (la cui rosa valeva 882 milioni) uscito ai quarti di finale, seguita dalla Spagna (876 milioni) eliminata agli ottavi e dalla Germania (794 milioni), che non ha superato la fase a gironi.

Nessun flop comunque è grande quanto quello italiano. La squadra guidata durante le qualificazioni da Giampiero Ventura aveva una valorizzazione di mercato di poco meno di 600 milioni (597 milioni), appena sotto i 611 milioni dell’Argentina, ma nonostante ciò non è riuscita a regalare ai tifosi l’appuntamento con l’evento atteso per quattro anni.

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