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Lo sharing californiano in Italia

Monopattini elettrici a Venice Beach

E se Milano diventasse come Los Angeles o la Silicon Valley? La prospettiva, a prima vista remota, non è così lontana. Almeno per quanto riguarda la mobilità urbana.

Ci prova Helbiz e il suo fondatore Salvatore Palella, trentenne italiano (ma residente tra New York e Beverly Hills), invitato nei giorni scorsi a parlare al gruppo “Leader del futuro” in seno al Forum Ambrosetti di Cernobbio.

E non è un caso, perché Palella non solo ha lanciato negli Stati Uniti il servizio di sharing di auto Helbiz e a Singapore la criptovaluta HelbizCoin, ma è in possesso di una “visione della mobilità del futuro” su larga scala.

Salvatore Palella al Workshop Ambrosetti di Cernobbio

A Cernobbio Palella è arrivato con il suo monopattino elettrico che già circola sulle strade di Los Angeles e che potrebbe costituire un nuovo passo verso la mobilità sostenibile anche per le città italiane, dove già sta riscuotendo successo la formula del bike sharing.

Helbiz va oltre, perché per il suo monopattino la formula non è solo quella dello sharing, ma del charging sharing: ci saranno persone che si occuperanno di ricaricare i monopattini ricevendo in cambio tra i 4 e 5 dollari al giorno per riportarli anche alle loro zone di riferimento. Il modello infatti è quello del free floating, che prevede cioè la possibilità di lasciare il mezzo ovunque e non per forza all’interno di rastrelliere. Il tutto grazie a una app per smartphone con cui accedere al servizio, sbloccare il mezzo e pagare il servizio.

“Il Comune di Milano si è dimostrato interessato”, spiega Palella. “E pensi a quante cose si potranno fare: noi siamo in possesso del traffico sull’ultimo miglio. Ciò vuol dire che mettendo insieme questi dati saremo in grado di dare indicazioni precise e utilissime su dove è più necessario ad esempio realizzare piste ciclabili in città”.

Salvatore Palella con uno dei suoi monopattini

Il sogno per il momento è ancora ai box perché nonostante l’interesse dei singoli comuni (anche a Torino l’idea è piaciuta) serve l’ok del ministero dei Trasporti che renda possibile l’attivazione del servizio.

“L’Italia è uno dei pochissimi Paesi dove il codice della strada non prevede i monopattini elettrici, che sono considerati alla stregua di giocattoli utilizzabili nei giardini privati”, ci ha spiegato a Cernobbio Giulio Profumo, cfo di Helbiz proveniente da esperienze in banche d’affari internazionali. “Una via percorribile, già intrapresa da altri Paesi europei, sarebbe quella di una deroga ministeriale per un progetto pilota con dei Comuni”.

Quello dei monopattini come detto è solo uno dei rami del progetto Helbiz, ma Palella ripone molta fiducia nei suoi “scooter”, come sono chiamati in inglese.

Il pubblico intervenuto in sala per la presentazione di Palella

“In Europa e a livello globale c’è spazio per 4 – 5 operatori” dice Palella, che sta cercando accordi con produttori in Italia per la realizzazione dei suoi mezzi.

Fino al prossimo sogno. Perché Palella ora sta lavorando a far entrare nell’era della condivisione ciò che meno sembrerebbe potersi adattare alle logiche della sharing economy. La prossima scommessa, dopo auto e monopattini, è infatti lo sharing dei jet privati.

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