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Le due settimane decisive del dopo Def

Il ministro Giovanni Tria (Imagoeconomica).

Mentre i contenuti del Def assumono sempre più i contorni del giallo (con Repubblica che ha scritto di un documento ancora non pronto), cresce la preoccupazione a livello internazionale per la sostenibilità della manovra italiana. Questa mattina il Financial Times parla di “giochi pericolosi sul deficit” dopo che il presidente della Commissione Ue, Juncker, e i commissari Moscovici e Dombrovskis hanno spiegato che “se non siamo rigidi, l’euro rischia”. Intanto lo spread tra Btp e Bund è arrivato in zona 300 punti e l’indice Ftse Mib della Borsa italiana ha aperto le contrattazioni in calo dell’1,5 per cento.

Cosa può succedere ora? Il ministro dell’Economia Tria, che ha abbandonato in anticipo i lavori dell’Ecofin, ha spiegato che “i negoziati sono ancora in corso” e che “siamo pronti a discutere con la Commissione dopo la definizione del progetto di bilancio e ad ascoltare le raccomandazioni comunitarie”.

E proprio l’orizzonte delle prossime settimane e dei negoziati potrebbe conferire ancora spazi di manovra all’Italia.
Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte SIM spiega che “vi è la possibilità di un rientro delle tensioni nel corso delle prime due settimane di ottobre, ossia quelle che precedono la presentazione ufficiale alla Commissione Europea dei dettagli che verranno utilizzati per costruire il disegno di legge di bilancio. Gli operatori ora sono in attesa di verificare come evolverà il confronto con la Commissione Europea e se vi sarà qualche modifica dei dettagli della composizione dell’obiettivo di deficit, ad ora ancora non noti da un punto di vista numerico. Durante questa fase di attesa (pari cioè alle prime due settimane di ottobre) vi potrebbe essere un rientro dell’allargamento dello spread”.

Le prossime tappe della manovra potrebbero veder smontare e rimontare il puzzle dei provvedimenti.
Entro la metà di ottobre il governo deve inviare all’Eurogruppo e alla Commissione europea il documento programmatico di bilancio con le misure previste. In questa fase avverrà la discussione vera e propria sul rispetto dei vincoli imposti dai trattati europei.

Il 20 ottobre verrà presentato in Parlamento il disegno di Legge di bilancio che contiene l’elenco dettagliato di tutte le misure stabilite in forma di principio all’interno del Def. Entro il 30 novembre la Ue darà il suo giudizio sulla manovra in termini di aderenza ai vincoli Ue. Per tutto il mese di novembre è dunque verosimile aspettarsi un confronto tra governo e istituzioni europee. Poi, necessariamente entro la fine dell’anno la manovra deve essere obbligatoriamente approvata dalle due Camere. Nel percorso di avvicinamento al voto parlamentare le misure presenti nel disegno potrebbero subire modifiche più o meno profonde.

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