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Chi sono gli imprenditori italiani dell’anno secondo EY

i premiati sul palco
I premiati dell’edizione 2018 del Premio EY L’imprenditore dell’anno (Courtesy EY)

L’ingegno italiano è stato al centro della serata di ieri a Palazzo Mezzanotte. Sono stati infatti assegnati i riconoscimenti per la XXII edizione del Premio EY L’imprenditore dell’anno: sul palco capitani di azienda italiani alla guida di realtà con un fatturato di almeno 25 milioni di euro, che hanno saputo creare valore, con spirito innovativo e visione strategica, contribuendo alla crescita dell’economia.

Durante la serata, oltre al Premio Imprenditore dell’anno 2018 attribuito a Sonia Bonfiglioli presidente e ad della Bonfiglioli riduttori Spa – prima donna a riceverlo- sono stati sei i premi di categoria attribuiti, due i premi speciali della Giuria – Premio Sostenibilità e Premio Eccellenza e Tradizione – ed uno il Premio Start Up.

Una giuria prestigiosa presieduta da Gainni Mion (presidente Fila) e composta dall’imprenditore Alberto Baban; Paolo Boccardelli, direttore di LUISS Business School; Guido Corbetta, professore ordinario di corporate strategy presso l’Università Bocconi di Milano; Monica Mandelli, managing director in KKR & Co. a New York; Marco Nocivelli, presidente e amministratore delegato Gruppo Epta; Cristina Scocchia, amministratore delegato di KIKO; Paolo Scudieri, amministratore delegato di Adler Plastic, per un premio che ha il supporto di HSBC e P101 e che da oltre vent’anni testimonia l’esistenza di un tessuto imprenditoriale italiano, costituito da uomini e donne, capace di superare le crisi, trasformando in opportunità ogni occasione, investendo in innovazione e internazionalizzazione.

La motivazione della giuria per il Premio Imprenditore dell’anno a Sonia Bonfiglioli è imprenditore dell’anno “per aver portato, con determinazione e tenacia, il Gruppo, fondato dal padre nel 1956, ad affermarsi come una realtà mondiale fra le più importanti del proprio settore; capace di raccogliere e affrontare le sfide dettate dai tempi promuovendo ricerca e innovazione, ponendo sempre al centro il fattore umano”.

E Sonia Bonfiglioli ha replicato: “La Bonfiglioli, fin dalla mia infanzia, ha sempre fatto parte della mia vita e ancora oggi mi piace vivere l’azienda con la stessa curiosità di quando mio padre mi ci portava tenendomi per mano e con la stessa passione di quando ho scelto di lavorarci. Oggi il Gruppo Bonfiglioli è cresciuto e l’80% dei nostri prodotti trova un utilizzo fuori dai confini nazionali. Per questo il premio che ci hanno conferito è prima di tutto il riconoscimento alle 3.700 persone in tutto il mondo che, con talento e impegno, hanno contribuito e partecipato al suo sviluppo. Vorrei anche dedicarlo alle tante aziende, soprattutto di piccole dimensioni, e alle persone che vi lavorano, il cui prezioso lavoro è spesso invisibile. Imprese e persone che costituiscono quel patrimonio di iniziativa, creatività e ingegno che rendono unico il nostro Paese. Sono loro il motore e la forza, di ieri e di domani, che dobbiamo sostenere e far crescere”.

“La storia ultraventennale del Premio”, ha aggiunto Donato Iacovone, amministratore delegato di EY in Italia e managing partner dell’area Mediterranea, “dimostra come nel nostro Paese esista un tessuto imprenditoriale sano, capace di superare anche i periodi più critici, trasformandoli in un’opportunità per migliorare e reinventarsi, investendo in innovazione e internazionalizzazione. Imprese guidate da uomini e donne che hanno saputo coniugare la grande capacità di anticipare il futuro con la volontà di stare in trincea e superare le difficoltà. Imprenditori che hanno compreso l’importanza delle competenze giuste per competere in un mondo in veloce cambiamento e che hanno investito per svilupparle in azienda o cercarle sul mercato. Una strategia che, come dimostrano molte di queste storie, ha generato grandi ritorni, consentendo all’impresa di crescere”.

I premiati oltre a Bonfiglioli:

Il Premio Industrial Products è stato consegnato a Enrico Guido Gennasio, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Alfagomma, “per essere riusciti – recita la motivazione – con impegno e dedizione a creare un eccellente e solido gruppo industriale a livello internazionale, integrando perfettamente le varie acquisizioni e trasferendo la giusta passione a tutti i collaboratori”.

Per il Food & Beverage ad essere premiato è stato Mauro Fanin, presidente e amministratore delegato di Cereal Docks, “per aver creato una realtà diventata leader nel settore agroindustriale, grazie anche alla particolare attenzione ai processi, alla trasparenza e al rispetto dei doveri di comunicazione ai clienti e ai consumatori”.

Nunzio Colella, fondatore e amministratore unico di Capri (Alcott), ha vinto invece il Premio Fashion & Retail, “per essere riuscito, partendo unicamente dal proprio ingegno ed entusiasmo, a costruire una realtà composta da una fitta rete di punti vendita, promuovendo un rapporto inclusivo con i dipendenti e valorizzando il proprio territorio di appartenenza”.

Il tema dell’innovazione e della trasformazione digitale ha visto per protagonista il settore dell’energia. In particolare, il Premio Innovation & Digital Transformation è stato assegnato a Marco Bernardi, presidente di Illumia, “per aver creato un vero e proprio laboratorio di innovazione e sperimentazione continua, capaci di imporsi come il primo Family Business Italiano nel mercato retail di energia e gas”.

Antonio, Alberto e Giandomenico Auricchio, presidente e amministratori delegati della Gennaro Auricchio, hanno vinto il Premio Family Business, “per essere riusciti con grande passione, spirito di squadra ed attenzione alle persone, a raggiungere grandi traguardi, attraverso un modello di business vincente basato sulla qualità del prodotto e un’unione saldissima che sa rigenerarsi di padre in figlio garantendo continuità e sviluppo”.

Come ogni anno, EY focalizza l’attenzione sulla globalizzazione assegnando il Premio Globalization, che quest’anno è stato consegnato ad Aldo Spinelli, Giovanni Anzani e Alberto Spinelli, presidente e amministratori delegati di Poliform, “per la lungimiranza, il dinamismo e la determinazione con cui hanno saputo sviluppare il proprio brand, leader internazionale nel mercato dell’arredamento, portabandiera del design italiano nel mondo”.

La giuria 2018 ha deciso di assegnare due premi speciali. Il Premio Speciale “Sostenibilità” è andato ad Andrea Rigoni, amministratore delegato di Rigoni di Asiago, “per aver innovato, nel corso degli anni, le tecniche di produzione e l’offerta dei propri prodotti, senza mai rinunciare alla qualità e alla propria identità etica aziendale, valorizzando sempre la sana alimentazione, fino a diventare leader di mercato del proprio settore”.

La giuria ha assegnato il Premio Speciale “Eccellenza e Tradizione” a Carlo Piacenza, presidente della F.lli Piacenza per aver affermato la propria azienda “come eccellenza nel settore dei tessuti di lusso, conquistata attraverso una sapiente gestione della materia prima unita all’artigianalità del made in Italy”.

Il Premio Start up è stato conferito a Roboze, società costituita dall’imprenditore barese Alessio Lorusso, “per la capacità innovativa del fondatore che ha permesso di sviluppare soluzioni di stampa 3D uniche e altamente performanti grazie a tecnologie brevettate, rivolgendosi a realtà affermate in diversi settori”.

Luca Pellizzoni, Partner EY e responsabile italiano del Premio, ha dichiarato: “Le storie imprenditoriali che premiamo oggi sono trasversali: provengono da diverse aree del territorio, del Nord, del Centro e del Sud, e operano nei più diversi settori. Queste aziende testimoniano come in ogni regione sia possibile cogliere le sfide del presente, crescere ed essere competitivi sui mercati globali. Una capacità che va oltre i profili di genere, come dimostra l’assegnazione del premio più importante a un imprenditore donna”.

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