ragazzi scherzano su una panchina
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I Millennials sognano il posto fisso, purché vinca la meritocrazia

ragazzi scherzano su una panchina
(GettyImages)

I Millenials preferiscono il lavoro intellettuale rispetto a quello manuale, vorrebbero fare un’esperienza professionale all’estero e considerano più cool lavorare in una start up piuttosto che in una grande azienda. Con un unico comune denominatore: la meritocrazia. Sono alcuni dei risultati emersi dalla recente indagine 2018 promossa da Edenred (la società che ha inventato il Ticket Restaurant) e l’Agenzia per il lavoro Orienta su un campione di oltre 5mila ragazzi. Analisi che fotografa la nuova generazione digitale: elevato livello di scolarizzazione, disponibilità alla mobilità e un’idea del lavoro informale, meritocratica e poco gerarchizzata. Nel dettaglio, se l’88,92% propende per il lavoro da dipendente (continuino a sognare il posto fisso e desiderino lavorare in realtà che abbiano una politica di welfare aziendale in grado di aiutarli a formare una famiglia), l’11,08% ha indicato il lavoro autonomo. Ben il 66,50%, inoltre, ha espresso preferenza per il lavoro intellettuale, mentre il restante 33,50% per quello manuale. E ancora, il 77,01% è disponibile a fare un’esperienza di lavoro all’estero.

“Un aspetto centrale toccato nella ricerca sono le cosiddette soft skills“, spiega Giuseppe Biazzo, amministratore delegato di Orienta. “E’ bene sapere che soprattutto su queste competenze umane si gioca la scelta dei direttori del personale rispetto a una candidatura”. Per una maggioranza schiacciante, l’81,50%, l’azienda ideale è quella che valorizza le potenzialità dei dipendenti, facendoli crescere in un contesto meritocratico. Segue il valore delle prospettive di carriera, per il 75,05%. Solo in seguito la “buona retribuzione” indicata dal 58,01% del campione.

A questo punto vengono gli aspetti legati al welfare e all’organizzazione del lavoro: per il 32,39% degli intervistati l’azienda ideale è quella che prevede una serie di benefit come computer, cellulare, buoni spesa, corsi di formazione, convenzioni con negozi e palestre, assicurazione sanitaria, viaggi. Con la stessa percentuale, il 32,16%, figurano coloro che hanno indicato una preferenza per l’azienda che offre la possibilità di gestire in autonomia l’orario e il luogo di lavoro. “Molte aziende hanno cambiato modello di organizzazione del lavoro e la loro stessa cultura aziendale”, dice Luca Palermo, AD di Edenred Italia. “Questi cambiamenti hanno un comune denominatore: la creazione di un ambiente di lavoro che favorisca benessere e produttività. Il welfare aziendale riveste, in questo senso, un ruolo sempre più determinante e le nuove generazioni ne sono pienamente consapevoli”.

 

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