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Cos’è Vintag, la startup del vintage online scelta da Piquadro

(Archivio The Bridge Vintage)

Fra le buone storie di quest’inizio d’anno ce n’è una che riguarda un gigante e una bambina: una giovane startup italiana che ha attirato l’attenzione di un colosso. Stiamo parlando di Vintag, un’app lanciata nel 2017 che oggi vanta quasi 20mila utenti attivi, che hanno realmente acquistato o venduto un oggetto vintage. Si va dal bottone vintage proposto ad un euro alla storica Kelly di Hèrmes da oltre 20mila euro. Si spazia dai flipper e dai juke box fino alle auto d’epoca e ai modelli di Vespa della Dolce Vita, anni ’60 doc. Con oltre 70mila oggetti di design, abiti, accessori di modernariato o da collezionismo, Vintag si è guadagnata un posizionamento importante e in poco tempo ha assunto un ruolo da leader di mercato: un luogo d’eccellenza dove scovare chicche rigorosamente originali.

L’idea dell’imprenditrice 36enne Francesca Tonelli è divenuta un marketplace (o piattaforma digitale) capace di attirare l’attenzione del gruppo Piquadroa cui fanno capo i brand The Bridge, Lancel e Piquadro – che ha appena annunciato l’investimento tramite il suo programma Piquadro MyStartupFunding, realizzando così la sua prima incursione nella cosiddetta “economia circolare” ovvero la filosofia del riciclo e riuso con valenza imprenditoriale.

Nell’ambito di un progetto che vedrà protagonista lo storico marchio di alta pelletteria fiorentina The Bridge, il gruppo investirà nella startup bolognese ideatrice dell’omonima app Vintag. A spiegare i motivi alla base di questa collaborazione è Marco Palmieri, presidente del gruppo Piquadro: “Gli amanti del vintage adorano The Bridge e per questo ho deciso di investire in Vintag, che non è solo un marketplace del second hand, ma il punto di incontro di chi vuole scambiare oggetti di stile del passato”. 

Francesca Tonelli, fondatrice di Vintag (Courtesy Vintag)

Dunque un’idea vincente di una giovane azienda al femminile e under 40, diviene ora opportunità di new business per un colosso internazionale degli accessori di lusso. Un modo innovativo per diversificare e incontrare nuovi pubblici: collezionisti, artisti, designer, stilisti, creativi, millennials o semplicemente chi è alla ricerca di stile e qualità di tempi passati. 

Di recente sono entrati anche altri due partner blasonati: Fashion Technology Accelerator, hub internazionale che promuove l’innovazione digitale e tecnologica nel settore della moda, del lusso e del retail e Hatcher + ovvero un fondo di venture capital di Singapore di nuova generazione focalizzato sull’utilizzo dei big data e delle tecnologie di intelligenza artificiale.

Infatti l’unicità di Vintag sta nel puntare solo sull’autenticità, cioè su oggetti che hanno rappresentato una generazione e un’epoca diventando icona di quel tempo. E la fondatrice Francesca Tonelli, ribadisce: “La grande forza di Vintag è proprio nella sua community di utenti, tutti grandi appassionati, senza i loro incoraggiamenti Vintag non sarebbe nemmeno nata. Il nostro obiettivo è la diffusione del vintage perché siamo convinti che disperdere le eccellenze passate sia un errore che il mondo di oggi non può permettersi”.  

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