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Quali sono e quanto valgono gli imperi sportivi più ricchi al mondo

Pepsi Center, Denver (Shutterstock)

di Mike Ozanian e Kurt Badenhausen per Forbes.com

Nell’ultimo decennio i brand sportivi di maggiore valore al mondo hanno messo in campo ricchezze e relazioni con altri rilevanti asset al fine di espandere partecipazioni e interessi in altri settori, spaziando dai media all’immobiliare, ma anche in squadre di altri sport e stadi.

Si tratta prevalentemente di saper confezionare al meglio economie di scala, diversificare la gestione degli asset e sfruttare le agevolazioni fiscali.

Supremo leader in questa classifica è Kroenke Sports & Entertainment, che da solo vale 8,4 miliardi di dollari. L’impero di Stan Kroenke è nato nel 2000 con l’acquisto dei Colorado Avalanche (Nhl) e dei Denver Nuggets (Nba) insieme al Pepsi Center, lo stadio che i due team condividono, per un totale di 400 milioni di dollari. Dieci anni dopo, Kroenke ha rilevato il 60% che ancora non deteneva dei Rams (Nfl), che giocavano prima a St. Louis ora a Los Angeles, grazie a un accordo in cui il team è stato valutato 750 milioni di dollari. Secondo una stima di Forbes, le tre squadre insieme ora valgono qualcosa come 5,7 miliardi di dollari.

La corsa globale di Kroenke, invece, è cominciata nel 2007 con l’acquisto di una quota dell’Arsenal, club di Premier League di cui l’anno scorso ha assunto il controllo e che ora vale 2,3 miliardi. Ma non è tutto. KS&E è proprietario anche dei Colorado Rapids (Mls) e dei Colorado Mammoth nella National Lacrosse League, del network sportivo locale Altitude Sports & Entertainment e di un paio di team di esport (i Los Angeles Gladiators e i Los Angeles Guerrillas), che portano complessivamente il valore di KS&E a 8,4 miliardi d dollari totali.

Kroenke non ha affatto intenzione di fermarsi qui. La prossima stagione i Rams faranno il loro ingresso nel SoFi stadium, al centro di un complesso di sport ed entertainment da 5 miliardi di dollari, grande tre volte e mezzo Disneyland Park e che sarà stadio di casa anche per i Los Angeles Chargers (che sono di proprietà di Dean Spanos). Nfl Media trasferirà qui il suo quartier generale e lo stadio ospiterà il Superbowl nel 2022, i playoff del campionato nazionale di College Football e qualche evento delle prossime Olimpiadi che si terranno negli Stati Uniti. Per sponsorizzare la piazza in fronte allo stadio, American Airlines ha firmato un contratto da 90 milioni di dollari.

Amari Cooper #19 insieme ai suoi compagni con la maglia dei Dallas Cowboys. (Photo by Harry How/Getty Images)

Jerry Jones, tra i principali sostenitori del progetto di nuovo stadio a Los Angeles, è il proprietario del secondo più importante impero sportivo, che vale 6,9 miliardi di dollari. Il suo asset più importante, i Dallas Cowboys, che nel 1989 ha rilevato insieme ai diritti sul nome del Texas Stadium per 150 milioni di dollari, sono il team che vale di più sul Pianeta, 5,5 miliardi di dollari. Ma Jones è proprietario anche di un terzo di Legends, società specializzata in hospitality e merchandising che lavora anche con la maggior parte delle Properties sportive di Kroenke. A ciò si sommano i ricavi generati da The Star – il plesso da 1,5 miliardi di dollari a Frisco, Texas, che unisce progetti immobiliari, quartier generale e campi di allenamento – e dal team di esport Complexity Gaming di cui è socio di maggioranza insieme a John Goff.

Fenway Sport Group è un fautore della prima ora della mentalità “bigger-is-better” insieme a un modello di sport business integrato verticalmente. Fsg detiene asset per un valore complessivo pari a 6,6 miliardi di dollari con proventi da baseball, calcio inglese, Nascar, tv via cavo e marketing sportivo. Così che quando Best Buy ha deciso di interrompere la sponsorizzazione dei Boston Red Sox, Fsg è stato in grado di non perdere l’investimento instradando i dollari investiti dal retailer verso il suo team della Nascar, Roush Fenway Racing. LeBron James, cliente in ambito sport marketing, ha venduto al suo amico Jay-Z il Fenway Park come opzione di una location per concerti che il rapper stava cercando a Boston. Una mano nutre l’altra, insomma.

Ed è un trend destinato a continuare. Nel 2018, infatti, i proprietari della Nfl hanno votato la rimozione della clausola che impediva loro di possedere un team professionistico in una città diversa da quella in cui già possedevano la squadra di football americano. Nba, Mlb e Nhl già consentivano alla proprietà di un team nelle loro leghe di possederne o controllarne uno in una lega differente. Anche l’asticella del limite all’indebitamento è stata spostata più in alto, consentendo di fatto ai proprietari di investire i loro capitale nella costruzione di stadi.

Aguero
Aguero, Manchester City

Come se non bastasse, gli investitori stanno iniziando persino a fare acquisti all’interno di simili imperi. La società di private equity Silver Lake, per esempio, ha di recente comprato il 10% del City Football Group, che è valutato 4,8 miliardi di dollari. Il Gruppo, che annovera al suo interno il club di Premier League Manchester City, quello di Mls New York City Fc e gli australiani del Melbourne City Fc, ha investito anche in altri sport ed è attualmente settimo nella top 10 di questi imperi. Si noti che Silver Lake detiene anche 2 milioni di azioni della quotata Madison Square Garden Company, che include la squadra di Nba New York Knicks, quella dei New York Ranger (Nhl) e il loro stadio e che è quinta nella nostra classifica con una valutazione di 5,9 miliardi di dollari.

L’ultimo proprietario in ordine di tempo entrato in una franchigia di Nfl è David Tepper, e lo ha fatto investendo miliardi: ne ha pagati 2,3 l’anno scorso per i Carolina Panthers. Questa settimana, ha portato la trentesima squadra nella Mls, a Charlotte, ad un prezzo di 325 milioni.

Il risultato è che il divario tra le proprietà sportive più ricche e tutti gli altri è destinato ad ampliarsi ulteriormente.

Per compilare questa classifica abbiamo passato in rassegna il nostro database con le squadre di maggior valore tra Nfl, Mlb, NBa ed Nhl e quelle di calcio, prendendo in considerazione le persone o società che detengono quote superiori ai 2 milioni di dollari. Sono stati scelti solo quelli con una quota di maggioranza all’interno di un team. Tra quelli tagliati abbiamo considerato l’ammontare dei loro investimenti in altri sport. Abbiamo escluso Paul G. Allen Trust, che ha detenuto i Seattle Seahawks, Portland Trail Blazers e una quota di minoranza nei Seattle Sounderers, perché, dalla morte di Paul Allen, sono in attesa che i suoi asset siano venduti. Se l’avessimo inclusa Paul G. Allen Trust sarebbe nona con 4,4 miliardi. I valori che abbiamo preso in considerazione sono quelli resi noti dalle aziende (patrimonio netto più debito) relativamente a tutti gli asset connessi al tema sport.

 

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