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Doris Sommavilla e la pianificazione della resilienza patrimoniale

Articolo tratto dal numero di Giugno di Forbes Italia

 

Mai come durante le crisi, le nostre certezze sono messe a dura prova. Improvvisamente rivalutiamo l’importanza di arrivare preparati. E proprio la resilienza è il principio che guida Doris Sommavilla nel suo ruolo di partner di Blu Family Office, oltre che nella sua professione di consulente che svolge a Londra. “Da anni aiuto le mie famiglie a proteggere il loro capitale da crisi di mercato o di natura famigliare”, dice. Il suo compito principale è quello di intraprendere insieme alla famiglia un percorso di graduale diversificazione degli investimenti che tenga conto della successione generazionale. “Pianificare in anticipo è fondamentale. Oggi ce ne rendiamo conto più che mai”, aggiunge. “Se la crisi ci coglie impreparati, rischiamo di prendere decisioni affrettate che non valorizzano appieno il capitale famigliare”. Il vantaggio di essere preparati, agevola invece la resilienza necessaria per superare la crisi: “Questo perché conosciamo già le leve da attivare per affrontare la crisi a partire da talento e motivazione dei nostri famigliari (capitale individuale), rapporti tra famigliari e stakeholder esterni (capitale sociale) fino ai valori e obiettivi condivisi da generazioni”. 

Doris Sommavilla, partner di Blu Family Office

Ma non ci si prepara dall’oggi al domani per le sfide più importanti. Ci vuole tempo e attitudine: “Spesso mi trovo a dover scardinare convinzioni legate a falsi miti come il pregiudizio sull’inadeguatezza delle nuove generazioni, soprattutto se di terza o più”. Oppure l’ostinazione nel voler investire solo in ciò che si conosce e si controlla direttamente, precludendo quindi la via della diversificazione, tanto apprezzata in tempi di crisi come questo. Bisogna quindi prendere coscienza del fatto che le crisi famigliari e di mercato hanno un andamento ciclico per loro natura e che nessuno di noi ne è completamente immune. Ma proprio per questo si può imparare dai propri errori e da quelli degli altri. “Possiamo pianificare meccanismi che ci sollevino dall’ansia di dover gestire ogni nuova crisi come se fosse la prima volta. Possiamo trasformare le crisi in opportunità di investimento, di coesione famigliare e crescita personale”. 

Come d’altronde è successo anche alla stessa Doris Sommavilla, la cui passione per questo lavoro è nata proprio da un tragico evento. Aveva 24 anni quando suo padre morì improvvisamente, nel 2010, nel pieno della crisi immobiliare che ha stravolto la vita di migliaia di persone in tutto il mondo. “Mio padre non aveva ancora previsto un piano di successione generazionale” ricorda. “Io e i miei famigliari abbiamo lavorato fianco a fianco senza alcuna regola formale di governance. Non è stato facile passare da sorella minore a socio e poi manager da un giorno all’altro. Siamo la terza generazione di un’azienda familiare di hospitality e real estate in Italia ed Est Europa. Dopo la morte di mio padre, i suoi uomini fidati non hanno dimostrato alcuna fiducia in noi”. La volontà di dimostrare che si sbagliavano era forte, tanto da ripartire con forte slancio e un nuovo modello di business basato sulle competenze di ristrutturazione maturate. “Oggi siamo più solidi grazie a una governance su misura e alla diversificazione al di fuori del mero ambito alberghiero che seguo direttamente, anche per altre famiglie, attraverso il mio family office”. Nella vita, insomma, l’ostacolo può mostrarci la via corretta. E Sommavilla ama condividere frammenti di esperienza personale con le famiglie con cui lavora:

1. È necessario permettere alle nuove generazioni di decidere, sbagliare e assumersi le proprie responsabilità. Solo in questo modo è possibile lo sviluppo di resilienza e autostima nei più giovani. Non è facile partire da zero, ma non lo è nemmeno quando si subentra nelle responsabilità altrui. La transizione è difficile ed è compito nostro assicurarci che le nuove leve siano in grado di sostituirci. Per favorire un clima di tolleranza agli errori, consiglierei di iniziare a coinvolgerli quanto prima, a partire dalle riunioni di famiglia. Esistono inoltre programmi di supporto su cui collaboro attivamente che spesso prevedono il confronto con generazioni di diverse di realtà imprenditoriali internazionali”. 

2. Consulenti facilitatori e non guru. Una famiglia nell’occhio del ciclone, è spesso circondata dal frastuono di tante voci anche in contrasto tra di loro. La confusione porta a decisioni affrettate e non condivise che hanno spesso forti implicazioni sull’unità famigliare. “Il ruolo dei consulenti è molto delicato e dovrebbe mirare a facilitare il dialogo aperto e rilassato tra i famigliari e principali stakeholder. Solo in questo modo ci sarà un reale allineamento di interessi che permetta di identificare la strategia dell’azienda e della famiglia. 

3. Regole di governance condivise aiutano ad assumere diversi ruoli in diverse situazioni. Bisogna essere chiari con i famigliari sul ruolo che si occupa in ogni determinata situazione. “La presenza di consulenti esterni durante le riunioni di famiglia agevola una comunicazione aperta, rilassata e rispettosa dei ruoli assunti. Ciò facilita il processo decisionale e anche il coinvolgimento tempestivo delle nuove generazioni”.

4. La resilienza famigliare, è anche frutto del giusto equilibrio. “Troppi consiglieri minano l’unità famigliare. Tuttavia, è necessario dotarsi di consulenti che facilitino le dinamiche e apportino competenze professionali. Inoltre, forti legami familiari sono distruttivi se non supportano la crescita dell’individuo. Una visione miope, danneggia rapporti e strategie famigliari”. 

Nel suo ruolo di family officer, Doris ha frequenti convesazioni con famigliari di importanti imprese attorno al loro significato della parola crisi: “Sono tutti in grado di raccontare una lunga serie di difficoltà che hanno attraversato prima di diventare ciò che sono oggi”, aggiunge Sommavilla. “Con la giusta mentorship, possiamo incoraggiare i nostri giovani a ripercorrere i loro passi e vedere la crisi come opportunità di reinvenzione”. Non mancano frequenti casi di successo tra i next generation di importanti famiglie: “Conosco infatti tanti giovani che, nonostante i pregiudizi, hanno rilanciato la loro impresa famigliare con successo. Una famiglia che ricorda la sua storia e la trasmette alle sue nuove generazioni può salire a nuove altezze mentre altri si muovono nei meandri della turbolenza economica. Invece di bloccare la strada verso la crescita e la conservazione della ricchezza, l’ostacolo può diventare l’opportunità di una nuova via”.

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