Michael Dell
Dell, come racconta Forbes, ha iniziato la sua carriera di self-made man “facendo il lavapiatti e smontando computer”. Oggi guida il terzo produttore di computer al mondo e ha un patrimonio di 50 miliardi di dollari. Buona parte della sua fortuna deriva dalla società di investimenti privati Msd Capital, che ha partecipazioni in ristoranti e hotel.
Il miliardario sostiene che lo stop delle fabbriche di chip ricadrà non solo sulla produzione 2021. A suo giudizio, siamo di fronte a una carenza che si estenderà anche sui prossimi anni, con le conseguenti difficoltà per le aziende di hardware nel consegnare prodotti a un mercato la cui domanda – causa lockdown – è esplosa. In alcuni paesi – inclusa l’Italia – è addirittura decuplicata.
“Oggi non investirei nei pc”
“Anche se nuove fabbriche di chip sono in costruzione in varie parti del mondo”, ha detto Dell, “le filiere produttive non possono essere avviate in tempi brevi. Credo che saranno necessari diversi mesi, forse anni”. Dell caldeggia l’apertura di “nuove fabbriche di chip in Europa, in Germania, ad esempio, dove Dell ha una presenza molto importante”.
L’imprenditore, che ha messo a segno la più grande acquisizione della storia nel settore delle tecnologie – 67 miliardi di dollari per Emc – e ha creato il più grande gruppo IT al mondo, confessa alla testata tedesca che oggi non investirebbe più nei pc, bensì nelle biotecnologie.
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