Miomojo
Small Giants

Pelle bovina creata in vitro e scarti di mela: così il marchio di borse Miomojo si è fatto portavoce della moda etica

Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di dicembre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

di Samuele Lazzero

Creare un paradigma di business disruptive in cui il profitto e l’impatto positivo verso tutti gli esseri viventi e la natura che ci circonda siano intrinsecamente collegati. Questo è l’intento di Miomojo, brand di moda cruelty-free ed eco-friendly nato a Bergamo nel 2012. Oggi Miomojo cerca di valicare nuovi confini studiando e testando tutti i materiali più innovativi offerti sul mercato (organici, bio-based, riciclati, next-gen), con la volontà di essere sempre un passo avanti agli altri e indiscusso protagonista del cambiamento.

Anche lo stile può essere gentile

Alla guida dell’azienda troviamo Claudia Pievani, fondatrice e ceo della società. Una donna determinata che crede fermamente nella propria vision. Con alle spalle un’istruzione universitaria all’estero, un Mba e una lunga esperienza lavorativa in qualità di export manager nel mondo della moda in Germania ha avvertito la necessità, dieci anni fa, di trovare un punto di congiunzione tra passione, vocazione, missione e professione. In una parola, Miomojo: “Ho lavorato parecchi anni nel settore del fashion in aziende italiane e tedesche. Ero ben conscia di cosa si celasse dietro questo mondo apparentemente idilliaco”, afferma Claudia.

“Non volevo creare ulteriori prodotti standard rispetto a quelli che erano già presenti sul mercato. Tutti prodotti che, nella maggior parte dei casi, venivano realizzati a spese di esseri viventi innocenti. Mi domandavo se ci fosse un modo per realizzare un prodotto etico, ma non a discapito dell’estetica. Allora l’alternativa erano materiali sintetici ma di scarsa qualità e per nulla attrattivi sotto il profilo del design. Così ho iniziato un attività di profonda ricerca con l’obiettivo di offrire un’alternativa cruelty-free, quindi senza nessun materiale di origine animale. Oggi, grazie alla presenza di diversi meravigliosi materiali innovativi a basso impatto ambientale e che non provocano uccisione di animali, è diventato sicuramente più facile offrire una valida alternativa al consumatore consapevole. Non è più assolutamente accettabile ormai sacrificare una vita per un oggetto”.

Materiali Miomojo? Di ultimissima generazione creati in laboratorio

A partire da quest’anno tutte le borse e gli accessori di Miomojo sono realizzati con materiali riciclati e sostenibili, come reti da pesca, bottiglie di plastica, poliuretano riciclato e materiali innovativi derivati da scarti di mela, mais, cactus, menta e non solo. Ma non è tutto: sono in arrivo parecchie novità nel prossimo futuro. “Cerchiamo sempre di guardare oltre, ed è per questo che, al di fuori dei materiali che abbiamo già adottato e che sono attualmente in commercio, puntiamo anche a tutti quelli di ultimissima generazione che sono creati in laboratorio”, continua Claudia.

Claudia Pievani, fondatrice e ceo

“Tra questi, abbiamo un materiale derivante dal micelio dei funghi, che ha un impatto ambientale ridottissimo ed è infinitamente rinnovabile. Questa è veramente l’ultima frontiera. Il prossimo materiale che testeremo, ma purtroppo al momento non è ancora disponibile, è addirittura la pelle bovina creata in vitro ricavata dalle cellule coltivate in laboratorio. Materiali come questi non ci sono ancora, ma l’innovazione procede spedita. La nostra volontà comunque è rimane quella di essere tra coloro che hanno maggiore know-how in questo settore e di essere visti come punti di riferimento dai consumatori, per incrementare di anno in anno le nostre vendite”.

Business online: “L’Italia si sta posizionando bene da questo punto di vista”

Ad oggi si tratta di un business prevalentemente online. “I Paesi in cui vendiamo di più sono quelli di lingua tedesca: Germania, Svizzera e Austria”, prosegue Claudia. “Dopo il periodo pandemico però anche l’Italia si sta posizionando molto bene nelle vendite, e questo non può che farmi piacere. Significa che anche nel nostro Paese c’è una accresciuta consapevolezza verso un tipo di acquisto più consapevole”. Dal punto di vista economico, negli anni appena precedenti alla pandemia il fatturato è stato in media superiore ai 2,5 milioni di euro e la redditività netta si è attestata attorno al 10% .

“Quest’anno chiuderemo il bilancio attendibilmente con tre milioni di fatturato”, sostiene Claudia. “Fortunatamente, a parte l’annus horribilis del Covid-19, siamo sempre stati in crescita. Per il prossimo anno sono previsti dei piani strategici e di distribuzione più strutturati che ci permetteranno con ragionevole certezza, soprattutto per la collezione autunno-inverno, di apportare un incremento non indifferente al fatturato”. Anche sotto il profilo benefico Miomojo non si è mai tirata indietro.

Miomojo società benefit e B Corp: “Sogno una moda totalmente etica”

È una società benefit e, da quest’anno, anche B Corp. A tal riguardo ogni anno la società dona il 10% dell’utile netto a organizzazioni nazionali e internazionali per la protezione animale e si ripropone, nel medio termine, di aprire un quartier generale in cui sia presente anche un suo centro di salvataggio per animali, cosicché tutto il concept aziendale sia riunito sotto lo stesso tetto e possa, eventualmente, avere anche una funzione educativa per i ragazzi in visita con le scuole.

(courtesy of Miomojo)

“Sogno un sistema del mondo moda che sia totalmente etico, e che sia in grado di proteggere tutti quanti: esseri umani, esseri non-umani e il nostro pianeta. Sono felice di constatare come anche i più rinomati brand di lusso stiano introducendo articoli in materiali innovativi. Il concetto stesso di consumo di lusso sta evolvendo, in favore di una versione nuova e più consapevole. Uno straordinario design etico può contribuire in modo sostanziale a creare un mondo più gentile. Per fare ciò dobbiamo collaborare, come stiamo facendo e faremo sempre più, con aziende, associazioni e individui, includendo anche alleati improbabili ma illuminati. Attraverso la collaborazione possiamo creare una moda e un mondo più gentili”.

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