Nel progetto LGP1, piattaforma gaming video content, c’è creatività e voglia di mettersi in gioco. Ne abbiamo parlato con Marco Prinzi, ceo di LGP1.
Quali sono le caratteristiche della piattaforma LGP1?
LGP1 è l’unica piattaforma e-sport che proietta il giocatore direttamente nel cuore della competizione. Coinvolgiamo il nostro pubblico con tecniche interattive basate su dinamiche tipiche della reality tv e di alcuni videogiochi cult, offrendo al contempo contenuti multi-POV 11x. Integrando una piattaforma di streaming interattiva con una per lo svolgimento di tornei di e-sport, LGP1 regala un’esperienza di gioco ispirata al reality show “Survivor” e al noto videogioco “Among Us”.
Come è nata l’idea di LGP1 e come si è trasformata in realtà?
Il progetto LGP1 nasce già a partire dal 2019, per poi evolversi nel corso degli anni fino ad arrivare alla versione attuale. Osservando l’emergere degli e-sport e la proliferazione di reality show come “Survivor” o “The Voice”, ci siamo chiesti se ci fosse uno spettacolo che tutti potessero guardare e dire: “Questo l’ho fatto anch’io”. Abbiamo capito che la risposta ovvia erano i videogames.
LGP1 è nato come “Yallah Player 1”. Un racconto su come i videogiochi possano superare gli ostacoli all’integrazione culturale e sessuale, ambientato sullo sfondo della scena e-sport mediorientale a Dubai. Il format si è evoluto in “Let’s Go Player 1” per diventare lo spettacolo in cui gli e-sport incontrano la reality TV, fino a giungere alla sua versione attuale e definitiva che lo vede reinventarsi in piattaforma
Si può dire quindi che il vostro target non è solo un giocatore ma un consumatore di video contenuti gaming?
Il 48% dei giocatori di YouTube afferma di passare più tempo a guardare video di giochi sulla piattaforma che a giocare. Una ricerca di Google afferma che ci sono quattro motivi principali per cui lo fanno. In primo luogo, per appartenere a una comunità. In secondo luogo, per il sentimento di inclusione e sentirsi accettati. L’inclusività è particolarmente significativa per le giocatrici, che hanno trovato altre donne con cui entrare in contatto e da cui imparare su YouTube. Inoltre, terzo, lo fanno per il gusto di evadere. Il 73% dei giocatori di YouTube afferma di divertirsi guardando gli altri giocare su YouTube perché è divertente e rilassante. Infine, quarto, molti guardano video-contenuto gaming per il desiderio di migliorare le proprie capacità di giocatore e apprendere nuove abilità. Secondo Ipsos, il 74% dei giocatori afferma infatti di andare su YouTube per imparare a perfezionarsi.
Quali problematiche si propone di risolvere LGP1, in quale modo la storia che lo vede nascere ha influenzato questa scelta, e a quali risoluzioni ha portato?
Già con la seconda iterazione, il nostro team, che include Tom e Jordan Reeve, vincitori di due Primetime Emmy e due Golden Globe Awards, si è presto reso conto che in generale il modello degli e-sports era insostenibile. I lockdown hanno evidenziato la necessità degli utenti di connettersi ed essere coinvolti da remoto. Pertanto, la domanda di eventi virtuali dal vivo altamente interattivi è cresciuta, accelerando la corsa verso il metaverso.
In secondo luogo, il sistema impedisce alle società impegnate nell’industria del gaming competitivo di ottenere redditi sostenibili, a causa della struttura delle leghe dei campionati, della competizione, e dei limiti imposti sulle licenze sul contenuto video di natura commerciale imposti dalle grandi case di produzione dei giochi. La terza e più difficile sfida è di natura tecnica poiché le soluzioni esistenti non riescono a coinvolgere il nostro target come vogliamo: l’interattività è pressoché assente, mentre i POV sono per lo più limitati a 4, quando a noi ne servono 11. Sono inoltre tutte molto costose sia dal punto di vista finanziario che in termini di risorse, a causa dell’elevato utilizzo ed elaborazione dei dati. Ci è voluto del tempo sia per trovare la soluzione giusta, che adesso siamo fieri di avere raggiunto, sia per trovare i partner giusti per realizzarla. Grazie alla collaborazione con Synesthesia, digital experience company torinese, abbiamo raggiunto anche questo traguardo.
Qual è stato il percorso che ti ha portato a questo punto?
Il percorso che mi porta adesso a fare videogiochi non è stato quello tradizionale, provengo dalla finanza. Dopo oltre 22 anni di carriera dedicata ad amministrare e gestire banche, hedge fund e ingegneria finanziaria, sentivo il bisogno sia di potermi esprimere creativamente, sia di poter aver un impatto sociale positivo. Ho trascorso gli ultimi 6 anni come imprenditore e fondatore di 5 startup nel campo dei media digitali, che vanno dalla produzione di lungometraggi a diversi videogiochi e piattaforme.
Ho cominciato producendo un film, “Savage Youth”, un lungometraggio indipendente statunitense girato nel 2016 di cui sono stato produttore esecutivo. Diretto da Michael Curtis Johnson (“Hunky Dory”), è stato selezionato per la prima allo Slamdance 2018, ed ha vinto il Grand Jury Award al Florida Film Festival e il premio come miglior lungometraggio narrativo al Victoria TX Festival del cinema indipendente.
Il mio primo videogioco, invece, “Blaze Revolutions”, lanciato ad aprile 2020 su Steam, con un mix di Real Time Strategy e Base Building, narra una storia profondamente caratterizzata incentrata su una “rivoluzione verde”. Correntemente, a fianco di LGP1, sto lanciando un altro progetto nel gaming, “CryptoChronic”: un videogioco casual multipiattaforma che sfrutta la tecnologia crittografica per ottenere un modello P2E freemium, reinventando i Pokémon come “digital collectibles” basati su blockchain, che si allevano come Tamagotchi e si usano in battaglie multiplayer.
Allo stesso tempo, ma in un campo completamente differente, sto anche lanciando con i miei soci “WeCook”, un concetto di “creators economy” e “cloud-kitchen” per gli chef dedicata alla delivery: una piattaforma di infrastrutture e servizi condivisi che consente a cuochi sia dilettanti che professionisti di creare una microimpresa in una food hall digitale online fornita dalle nostre cucine “cloud”, che consegna a domicilio cibo sano in maniera sostenibile a consumatori coscienziosi.
Dove sarà LGP1 tra un anno? Cosa possiamo aspettarci di vedere?
Poiché le nostre stagioni di torneo durano solo un mese e sono immediatamente consecutive, riusciamo a effettuare eventuali migliorie, imparando costantemente dal nostro mercato ed evolvendo il nostro prodotto grazie al feedback ricevuto da esso. Tra un anno ci aspettiamo di aver già catapultato oltre 3800 giocatori fuori dal loro ambiente di gioco domestico e dentro il modo del gaming competitivo.
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