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Food & Beverage

La cucina toscana di questo agri-resort green vola a Washington per una rassegna d’eccezione

C’è una realtà toscana tra le eccellenze che prenderanno parte all’ottava edizione de La Cucina Italiana nel mondo, rassegna tematica annuale dedicata alla promozione della cucina e dei prodotti agroalimentari italiani, promossa dalla rete di Ambasciate, Consolati, Istituti Italiani di Cultura e Uffici ICE all’estero.

Stiamo parlando di PS Ristorante, stella verde Michelin, che si trova a Villa Petriolo tra le colline di Cerreto Guidi e a poca distanza da Firenze e Pisa. In occasione della rassegna, in calendario dal 13 al 19 novembre, lo chef Stefano Pinciaroli andrà quindi a Washington per due cene d’eccezione. La prima il 14 novembre a Palazzo Firenze, in occasione di una cena privata dell’ambasciatrice Mariangela Zappia, la seconda al ristorante italiano Centrolina.

“Sono orgoglioso di rappresentare Villa Petriolo e PS Ristorante. È un onore far conoscere il proprio territorio al di fuori del nostro contesto”, ha detto Pinciaroli.

Il tema della manifestazione quest’anno è: “A tavola con la cucina italiana: il benessere con gusto”. Centrali, quindi, argomenti come la sostenibilità, la salute e la solidarietà a tavola.

PS Ristorante: eccellenza per la sostenibilità in cucina

    PS Ristorante
    PS Ristorante
    PS Ristorante
    PS Ristorante
    Stefano Pinciaroli

La scelta di coinvolgere Pinciaroli deriva dal fatto che PS Ristorante rappresenta un’eccellenza in ambito di sostenibilità in cucina. Il ristorante di Cerreto Guidi in Toscana, non solo è stella verde Michelin, ma fa parte infatti di un progetto di sostenibilità più ampio e ambizioso di Villa Petriolo, che un anno fa ha ricevuto la certificazione GSTC come primo agriturismo al mondo totalmente sostenibile ideato da Daniele Nannetti, anima del progetto.

Il menù per le due cene d’eccezione

Il menù di quattro portate, presentato a Washington, prevede alcuni dei piatti signature dello chef: fregola con ragù d’agnello, caprino fresco, melegrano e timo, anatra al melarancio, petto d’anatra, crema di mele all’olio, polvere di arance e cipollotto stufato. Un insieme di storia e sapori toscani, integrati dalla filosofia unica del ristorante.

Il 16 novembre, invece, lo chef farà una cena a quattro mani da Centrolina uno dei ristoranti italiani più apprezzati della capitale americana. Pinciaroli, insieme alla chef e proprietaria Amy Brandwein, costruiranno un menù fresco e stagionale cercando di creare piatti originali, una completa fusione tra la tecnica della Brandwein e la creatività di Pinciaroli, in un mix di ingredienti del mercato di Washington e altri portati dall’Italia.

La rete virtuosa di produttori di PS Ristorante

Attraverso un meticoloso programma di adesione ai contenuti delle micro imprese locali, PS ha creato una rete. “Tutto ciò che arriva nel piatto è nato e allevato nel territorio circostante, la cui tracciabilità si può letteralmente toccare con mano”, spiega Pinciaroli. “Noi possiamo nominare uno a uno i nostri fornitori perché li conosciamo, sono amici, oltre che parte del nostro progetto da sempre”.

Le caratteristiche fondanti del primo partner e fornitore, Villa Petriolo, luogo che oggi ospita il progetto di ristorazione, hanno favorito l’uso di produzioni interne provenienti da agricoltura biologica e dell’allevamento estensivo.

“Per me la caratteristica di PS è l’unicità, il fattore per cui quando l’ospite si siede a tavola trova qualcosa che non esiste da altre parti, sia dal punto di vista eno-gastronomico che da quello dell’esperienza”, ha aggiunto Pinciaroli.

Villa Petriolo, produzione responsabile nel rispetto del territorio

    Villa Petriolo
    Villa Petriolo
    Villa Petriolo
    Villa Petriolo
    Villa Petriolo
    Villa Petriolo
    Villa Petriolo

La fattoria Villa Petriolo reinterpreta la storia dell’economia rurale Toscana attraverso un concetto di impresa che fonde l’ospitalità con la produzione agricola e l’allevamento naturale all’insegna delle tradizioni locali. Grani antichi Senatore Cappelli, carni di cinta senese, uova, formaggi di capra e pecora, olio e vino sono solo alcuni dei prodotti, rigorosamente biologici, di questo ecosistema che ricerca l’equilibrio tra uomo e natura in ogni suo aspetto.

“La nuova eccellenza italiana è il risultato dell’armonia tra i più alti standard di qualità e l’etica della sostenibilità, che da noi trovano terreno fertile nel senso più letterale del termine”, spiega Daniele Nannetti. E tutto questo verrà portato a Washington per realizzare il menù ideato dallo chef, è pensato con gli ingredienti coltivati e allevati a Villa Petriolo. 

“È un onore rappresentare la creatività e l’innovazione della cucina italiana sposata alla filosofia della sostenibilità. Ringrazio l’ambasciatrice Mariangela Zappia che ci ha scelto per il nostro impegno verso la creazione di un sistema che coniuga la genuinità e l’eccellenza della materia prima, e ha reso la cucina italiana famosa nel mondo con il più alto standard etico della sostenibilità sociale e ambientale. Vogliamo comunicare il nostro messaggio positivo e ispirare gli altri a seguirci nel nostro impegno di creare un ‘nuovo rinascimento’ dei valori nel mondo dell’enogastronomia e del turismo.

“La settimana della cucina italiana è un tassello centrale nella nostra strategia di diplomazia della crescita negli Stati Uniti”, ha evidenziato l’ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia. “Leva formidabile per l’agroalimentare italiano, il cui export negli Usa ha superato i 7 miliardi di dollari, la nostra cucina vanta un potenziale ancora più ampio. Per questo per l’edizione 2023 abbiamo voluto a Washington lo chef Pinciaroli e Villa Petriolo”.

Sostenibilità economica e sociale

La struttura è un esempio unico di villa fattoria rinascimentale, trasformata in un progetto di ospitalità legato al nuovo lusso. La sostenibilità, che oggi premia il progetto toscano con l’ottenimento di numerose certificazioni e primati in ordine temporale nel raggiungimento delle stesse in ambito water e carbon footprint, turismo sostenibile e impegno nell’agricoltura biologica e rigenerativa, sono poi l’altro tassello vincente. Nel resort, infatti, oltre a un impianto che filtra e recupera il 100% della acque, c’è un sistema di produzione di energia termica ed elettrica da fonte rinnovabile.

Due i progetti di ristorazione interni: PS Ristorante, appunto, e l’osteria di Golpaja, come due sono le piscine del resort. Una, invece, è La Bottega, spazio dedicato alla organic cocktail experience e alla vendita dei prodotti biologici della fattoria, come una è la palestra dotata di tutte le attrezzatura più moderne per allenare il corpo, ma anche la mente grazie agli spazi dedicati allo yoga e alle discipline meditative.

Ultimo, ma non per importanza il vecchio fienile restaurato sede dell’azienda agricola, propulsore green del progetto in quanto tutta l’offerta food&beverage interna deriva da ciò che viene coltivato, allevato e prodotto all’interno della tenuta.

Le esperienze immersive nella natura

Negli ultimi anni c’è stato un ritorno all’economia rurale per una vita più sostenibile, anche nei ritmi. Per questo, nella tenuta, gli ospiti possono vivere anche esperienze immersive nella natura del luogo attraverso attività di hiking, biketours, equitazione o assistendo allo spettacolo della falconeria, oltre che godere della fattoria didattica, dove si possono apprendere tecniche di coltivazione e trasformazione delle materie prime, o di allevamento naturale degli animali.

“L’agricoltura rigenerativa è l’ impegno a rispettare la natura in ogni sua forma”, sostiene Nannetti. “Nel 2021 abbiamo ottenuto il premio Best Sustainable Place da Save The Planet, grazie al piano di riforestazione di alcune aree propedeutiche allo sviluppo dell’habitat naturale idoneo alla fauna locale”.

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