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“Le donne vanno incoraggiate ad assumere ruoli di leadership”: così Vanessa Fortarezza, country leader per l’Italia di Salesforce

Articolo tratto dal numero di gennaio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Le giornate lavorative di Vanessa Fortarezza sono sempre abbastanza intense: sveglia alle sei del mattino, in ufficio alle otto per iniziare a gestire il back office prima dell’arrivo dei colleghi, per poi passare agli incontri strategici con clienti e partner.

La nomina di nuova country leader per l’Italia

Da quando ad agosto è stata nominata nuova country leader per l’Italia di Salesforce, società di customer relationship management quotata alla Borsa di New York, la manager gestisce infatti team molto complessi: “Sono una perfezionista”, spiega. “Quindi, per ogni incontro, mi preparo senza lasciare nulla al caso”. Malgrado questa routine vertiginosa, cerca comunque di non sacrificare il tempo libero, dedicandolo alla famiglia e alle attività che l’appassionano, come la lettura, lo sci di fondo e il trekking.

Laureata in lettere moderne all’Università degli Studi di Milano, Fortarezza è entrata in Salesforce all’inizio del 2015, dando un forte impulso alla crescita dell’azienda all’interno del mercato italiano e ricoprendo negli anni ruoli di responsabilità con focus nei settori telco, media, energy & utilities. Nell’ultimo anno, invece, ha svolto l’incarico di senior vice president del Sud Europa per la pubblica amministrazione, occupandosi di guidare la strategia di sviluppo della divisione in Francia, Italia, Spagna e Portogallo.

Leadership inclusiva

“Mi considero una leader inclusiva, focalizzata sull’accrescimento dei talenti e sulla creazione di fiducia nel mio team. Le persone fanno la differenza nel successo di un leader ed è per questo motivo che dedico molto tempo ad ascoltarle”, precisa Fortarezza. Con una solida esperienza ultraventennale nelle multinazionali americane del software, prima di approdare in Salesforce ha lavorato per oltre dieci anni in Microsoft.

Inoltre, è attiva sui temi di diversità e inclusione. Oltre a essere impegnata da anni come mentor in azienda, all’esterno collabora con associazioni come Valore D e Young Women Network per sostenere l’avanzamento della leadership femminile.

“Nel mio ruolo promuovo un approccio inclusivo, delegando e attribuendo responsabilità in modo equo”, spiega. “Di recente abbiamo introdotto in Italia due posizioni femminili, una vicepresidente e una direttrice finanziaria, dedicate a sviluppare programmi rivolti alle donne. Abbiamo inoltre diversi gruppi dedicati a promuovere iniziative in azienda per sensibilizzare sull’essere diversamente abili”.

Le donne ai vertici? Bisogna abbattere questo gap

Certo, le donne ai vertici in Italia sono ancora poche, e abbattere questo gap non è semplice: “Credo sia fondamentale promuovere una cultura aziendale che valorizzi la diversità e l’inclusione. Le donne devono essere incoraggiate ad assumere ruoli di leadership, e le aziende devono adottare politiche e pratiche che favoriscano l’equità di genere. La meritocrazia e la valorizzazione delle competenze devono essere al centro di ogni decisione”.

Il ruolo della tecnologia per il Paese

Anche se sognava di diventare una giornalista – e in effetti ha cominciato proprio così, lavorando come pubblicista per un piccolo mensile in Lombardia – alla fine degli anni ’90 Vanessa è rimasta “folgorata dalle potenzialità di internet” e ha cambiato completamente strada, frequentando corsi di sales approach e negotiation per farsi strada nel mondo della tecnologia e della trasformazione digitale. Dall’ingresso in Salesforce, poi, la sua carriera è stata in costante crescita.

“Inizialmente eravamo una piccola filiale commerciale con meno di una trentina di colleghi, ma grazie al grande lavoro di evangelizzazione del mercato in ambito cloud e customer relationship management siamo cresciuti notevolmente. Il mercato è esploso, e questo ci ha permesso anche di crescere come azienda, che oggi conta centinaia di dipendenti”. Se negli anni la manager ha dato un forte impulso alla crescita della società in Italia, sviluppando relazioni strategiche con medie e grandi aziende del made in Italy e internazionali, nel suo ruolo la sua principale responsabilità è portare Saleforce Italia verso un nuovo capitolo, con una forte attenzione all’impatto sul sistema Paese.

Progetti futuri: investire su formazione e innovazione

“Voglio caratterizzare sempre più Salesforce Italia come azienda rilevante nel mercato non solo per le soluzioni e i servizi offerti alle aziende pubbliche e private, ma anche per la creazione di posti di lavoro all’interno dell’ecosistema. Intendo promuovere corsi di formazione nelle università, orientati alla formazione delle donne sulle nostre tecnologie, lanciando programmi di cui presto sentirete parlare. Altro focus è continuare a promuovere la trasformazione digitale delle imprese, ponendo enfasi sull’intelligenza artificiale”.

L’obiettivo è guidare e supportare le imprese italiane nel loro percorso verso l’innovazione digitale. “Oggi l’esperienza del consumatore è sempre più fondamentale per il successo di un’azienda e la sua competitività nei mercati internazionali”. Intanto, in tema di intelligenza artificiale e customer experience, la manager ha le idee chiare: “L’IA è il nostro focus. In questo ambito, stiamo progettando di continuare a migliorare e arricchire la nostra offerta, introducendo funzionalità più avanzate per l’analisi predittiva, la personalizzazione delle interazioni e l’automazione dei processi.

Il ruolo della customer experience

Per quanto riguarda la customer experience, invece, Salesforce continuerà a concentrarsi sull’offerta di soluzioni e funzionalità per migliorare l’engagement con le aziende, consentendo loro di interagire in modo più efficace e personalizzato con i clienti”. E sulla recente nomina che vede Fortarezza alla guida del mercato italiano: “Sono onorata di ricoprire un ruolo così prestigioso nell’azienda che mi ha visto crescere a livello professionale e umano. Salesforce è una realtà straordinaria non solo per le soluzioni cloud, ma anche per la sua cultura aperta all’innovazione e all’inclusione. Se le persone si appassionano al loro lavoro, allora non ci sono limiti a quello che possiamo realizzare insieme”.

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