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Tra le rocce di Baja Sardinia il Ritual ha fatto la storia dell’intrattenimento notturno

Articolo tratto dal numero di aprile 2024 di Forbes Italia. Abbonati

Il nome richiama gli antichi riti delle popolazioni primitive che vivevano nelle cavità delle rocce di granito. Era il 1970 e l’architetto parmense Andres Fiore aveva comprato un terreno tra le rocce di Baja Sardinia, costruendo, dalla grotta iniziale, un castello dalle linee architettoniche sinuose.

Arroccato tra rocce, ulivi e cespugli di mirto, l’edificio, chiamato poi Ritual, è diventato meta del jet set internazionale, grazie a volti quali Margaret d’Inghilterra, Aristotele Onassis con la moglie Jacqueline Kennedy e Carolina di Monaco. A distinguere il locale è stato il format di intrattenimento: tra le prime discoteche d’Italia, il Ritual proponeva tre ambienti “un giardino, la grotta e le terrazze” dove ballare al ritmo della musica.

La guida di Francesca Fiore

A raccogliere l’eredità del padre è stata, nel 2004, Francesca Fiore, allora 22enne, che non si è limitata a valorizzare la storia del luogo, ma ha saputo interpretare le nuove tendenze, imponendo una visione imprenditoriale che coniuga ristorazione, mixology e intrattenimento. “Ho affrontato la sfida con pragmatismo, istinto e una giusta dose di prudenza”, ha detto Fiore, “ricreando il senso di famiglia anche con i clienti”. Un obiettivo raggiunto grazie alla collaborazione di un team di manager di consolidata esperienza nel settore, come Marco Poltronieri, general manager, e Tiziano Rossi, direttore del rooftop restaurant e mixology bar Le Terrazze Ritual.

L’offerta

A definire l’anima del locale sono oggi tre elementi: il ristorante Le Terrazze Ritual, che per volontà di Francesca esalta dal 2019 i sapori della cucina mediterranea, il mixology club, con una proposta drink innovativa, e la musica. L’intrattenimento ospitato nella grotta di granito del Ritual è infatti ‘prodotto in casa’, per offrire al pubblico lo spirito più autentico del posto, e punta su una scelta musicale personalizzata.

“Dopo quasi 20 anni”, ha aggiunto Fiore, “quando ormai è diventata consuetudine avere line-up con dj di fama internazionale, abbiamo sentito il bisogno di mettere in luce il concetto di club con il quale il Ritual è nato ed è stato progettato: la musica in un tempio senza tempo. Un ritorno alle origini, ma soprattutto un ritorno a casa”.

I prossimi appuntamenti

Il locale ha due piste e tre bar incastonati nella natura. Il Temple è una grotta naturale che ospita una combinazione di ferro e granito e anima le notti d’estate con un sound ricercato. Un anfiteatro che riporta nel passato, una pista dove abbandonarsi al ritmo delle danze e un privé, dove vivere l’atmosfera della vita notturna sarda. Il Garden, infine, è uno spazio all’aperto con una zona dance e due bar adiacenti.

Intanto, per la stagione 2024 la riapertura Ritual Club è prevista per il 31 maggio, quella del ristorante Le Terrazze, per il 12 giugno.

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