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Unopiù punta sulle esportazioni: obiettivo Miami e Dubai

Articolo tratto dal numero di maggio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

È stata l’azienda pioniera del segmento outdoor, producendo arredi resistenti destinati agli spazi esterni, a balconi e giardini. Fondata nel 1978 in provincia di Viterbo, Unopiù è nata per creare ‘una stanza in più’, ovvero un ambiente da vivere all’aria aperta, in libertà. Un’idea che ha riscosso subito successo, facendo crescere l’azienda fino ad arredare le terrazze e i rooftop di hotel e resort come il Bulgari Hotel, il Mandarin Oriental, il Greenwich Hotel di New York e il Four Season Resort alle Hawaii.

Com’è nato Unopiù

La storia di Unopiù si lega a quella dell’eccellenza manifatturiera italiana e oggi ha inaugurato un nuovo capitolo grazie a un rinnovato assetto societario. Presentato nel dicembre 2023, include con quote paritetiche il gruppo Msc – Mediterranean Shipping Company, società globale di trasporti e logistica, Claudio Costamagna, ai vertici di Goldman Sachs per 18 anni ed ex presidente di Cassa Depositi e Prestiti, i soci storici – la famiglia Marzocco e Flavio Briatore -, a cui si aggiunge Danilo Iervolino, fondatore dell’ateneo online Unipegaso ed editore di Forbes Italia.

Un riassetto azionario che ha l’obiettivo di dare nuovo impulso all’azienda attraverso un ambizioso piano di sviluppo a cinque anni, supervisionato dal consiglio di amministrazione formato da Costamagna, nominato presidente della società, da Beniamino Garofalo, nel ruolo di amministratore delegato, e dai consiglieri Lamberto Tacoli, Stefano Uliana, Luca Marzocco e Simone Gardella.

Con alle spalle una lunga esperienza in multinazionali di largo consumo, come PepsiCo, Heinz e Danone, seguite da un percorso professionale nel mondo del lusso con Lvmh e come ceo di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Beniamino Garofalo approda al mondo del design con una visione chiara: “Il design è uno degli emblemi del saper fare italiano e Unopiù è il precursore dell’arredamento outdoor. Alla base del nostro piano di sviluppo c’è il desiderio di far tornare grande l’azienda, riportandola al ruolo di leader del settore”, spiega.

L’esperienza internazionale

Nata dalla volontà di arredare gli esterni con la stessa cura dell’indoor grazie a soluzioni versatili, eleganti e funzionali, Unopiù è diventata un punto di riferimento nel settore. Questo successo si riflette anche nella sua presenza internazionale, con dieci negozi monomarca in Europa. Ora, pronta per una nuova fase, Unopiù si prepara a espandersi ulteriormente, anche al di là del nostro continente.

Tra gli obiettivi del piano, infatti, c’è il miglioramento della relazione con i distributori e il raggiungimento di una multicanalità a 360 gradi, per consolidare il rapporto con il consumatore finale, ma soprattutto l’ampliamento dell’export e l’espansione del contract. “Nei prossimi anni punteremo a sviluppare di più le esportazioni attraverso un allargamento delle geografie”, prosegue Garofalo. “Oggi Unopiù gode di grande awareness in Europa, ma nei prossimi anni ci focalizzeremo su economie più floride e dinamiche, come quelle del Medio Oriente e degli Stati Uniti. Per raggiungere questi target punteremo su iniziative legate allo sviluppo del prodotto, al restyling dei monomarca attuali e all’apertura di nuovi negozi, in luoghi come Dubai e Miami, che consentiranno il presidio di nuovi mercati strategici. L’idea è quella di avere vendite omogenee tutto l’anno e di raddoppiare i ricavi. Il bilancio del 2023 si è chiuso a 17 milioni di euro”.

Se oggi il contract contribuisce solo per il 10% al fatturato, il nuovo management prevede, in cinque anni, di triplicare la percentuale. “Dedicheremo molta attenzione al segmento contract a livello internazionale, sfruttando la caratteristica ospitalità italiana come punto di partenza per lo sviluppo strategico e commerciale. Ci concentreremo nel settore navale, nello yachting e nell’hôtellerie di lusso”.

Rebranding

Un piano di sviluppo che si accompagna a un progetto di rebranding che mira a proiettare il marchio nella contemporaneità, rimanendo però fedele al dna dell’azienda. “Unopiù è nata nel 1978 per creare un ambiente aggiuntivo nel quadro domestico. Si tratta di un approccio molto contemporaneo, soprattutto dopo il periodo di confinamento dettato dal Covid. Oggi tutti vogliono uno spazio esterno, e anche i nuovi hotel si organizzano per offrire rooftop e terrazze. Unopiù è amata nel mondo per la qualità dei suoi prodotti. Vogliamo mantenere intatta questa sua chiave di successo, infondendo un tocco di contemporaneità e di freschezza alla sua immagine”.

Le installazioni al Salone del Mobile

Proprio nell’ottica di presentare l’azienda in una veste più dinamica e contemporanea, quest’anno Unopiù è tornata al Salone del Mobile dopo sei anni di assenza, con uno stand curato da Calvi Brambilla & Partners, con lo styling di Studio Salaris, ispirato alle architetture di Luis Barragán. Oltre al Salone del Mobile, poi, Unopiù è stata presente in tre location del Fuorisalone. Nell’area esterna dell’esposizione di Archiproducts, in via Tortona, ha presentato il nuovo progetto creato in collaborazione con Explora Journeys, principale partner dell’installazione Aqua di Archiproducts. L’installazione di design immersivo ha portato gli ospiti su un ponte ispirato all’oceano, arredato con la collezione Davos di Unopiù by Matteo Nunziati, che sarà presente a bordo della prossima nave di lusso Explora II. In questa occasione, la linea Davos è stata presentata con la palette di tessuti outdoor interamente personalizzati per Explora Journeys, nuovo marchio di lifestyle di lusso del gruppo Msc.

La stessa linea di prodotti ha vestito poi le terrazze del concept store Salvioni, nel distretto di via Durini, insieme ad altri prodotti del brand. Infine, all’interno dello showroom di Brera, è andato in scena un allestimento museale che ha ospitato i nuovi arredi dell’azienda: Nanda by Gio Tirotto, Lulù by Daniel Jarefeldt, Nacre e Coco by Andrea Andretta. La celebre seduta da regista Ginger è stata poi vestita di nerazzurro per una speciale edizione limitata nata dalla collaborazione tra Unopiù e l’Inter.

“Per noi si tratta di progetti molto importanti, che ci aiutano ad avvicinare nuovi mondi e che comunicano la volontà di ripensare l’immagine dell’azienda, rendendola più fresca e contemporanea”, dice Garofalo. “Attraverso collezioni speciali, collaborazioni e installazioni, ci proponiamo di ispirare e soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più attento e sofisticato, in ambito sia residenziale che contract”.

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