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Quellenhof Gourmetstube 1897
Lifestyle

Un’oasi del benessere che esalta il gusto: alla scoperta del Quellenhof Gourmetstube 1897

Qualità, relax e fine dining, con una spasmodica attenzione alla tradizione e all’ospitalità altoatesina. È attorno a queste cinque eleganti e ambiziose direttive che si sviluppa, il Quellenhof Luxury Resort Passeier, ormai punto di riferimento per gli amanti del lusso e della ricerca del benessere in tutte le sue forme, specialmente quelle sensoriali, coinvolte in ogni piccolo assaggio: da quello visivo a quello culinario.

Oltre le montagne

Situato in Alto Adige, nella meravigliosa Val Passiria, il Quellenhof – originariamente una piccola pensione con poche camere – oggi rappresenta una vera e propria oasi del benessere, capace di attirare a sé un vasto ma consapevole e attento viaggiatore.

All’interno dei suoi cinque edifici, infatti, troviamo camere doppie, suite eleganti e chalet esclusivi, offre una gamma di servizi e di strutture uniche nel suo genere, come dimostra l’attenzione intorno alle zone della sauna, del relax e del nuoto che sono separate in aree “adults only” e aree per famiglie al fine di soddisfare sia le esigenze di chi cerca riposo che delle famiglie. Servizi e attenzioni frutto di un grande lavoro di imprenditoria e di investimenti della famiglia Dorfer. Giorno dopo giorno, infatti, Luise Dorfer, titolare più anziana e pioniera del turismo, è riuscita a trasmettere ai suoi figli. In particolar modo a Heinrich Dorfer che oggi gestisce, insieme a sua moglie Meggy i Quellenhof Luxury Resorts con l’aiuto dei tre figli Carolin, Lukas e Tobias Dorfer.

Non è un caso, quindi, se il Quellenhof non è solamente un’oasi del relax, è molto di più. Un rifugio oltre lo spazio e il tempo che si interseca tra la bellezza e il fascino delle montagne e al cui interno spicca, tra le innumerevoli attività e personalità, la sapienza, la tecnica e all’arte dello chef austriaco Michael Mayr che, insieme alla collaborazione e alla magistrale direzione del mâitre di hotel e sommelier valligiano Matteo Lattanzi, accende i riflettori sul Gourmetstube 1897, il ristorante di fine dining nato nel 2017 e con soli 15 coperti che invita a vivere e ad assaporare un viaggio culinario che celebra le radici della Val Passiria, integrando al contempo prelibatezze provenienti da tutto il mondo.

Il viaggio gastronomico del Gourmetstube 1987

    lo chef austriaco Michael Mayr

Entrando nel dettaglio, il percorso proposto dallo chef Mayr racconta le eccellenze dell’Alto Adige, e in particolare della Val Passiria, fondendole con maestria e delicatezza con ingredienti pregiati e tecniche da tutto il mondo. Un mix di originalità e modernità che esaltano il gusto in ogni singolo piatto: dal riso carnaroli di Termeno, limone salato ed erbe di primavera, fino ad arrivare allo scampo, pomodoro, burro di noci e basilico, e all’agnello da latte con erbe selvatiche, navetta, grani di senape, chorizo e radice di prezzemolo. Uno dei simboli del motto del ristorante: “Passeier meets the World”.

Emozionanti e calzanti gli abbinamenti proposti da Matteo Lattanzi che, grazie a una profonda conoscenza enologica a livello locale e internazionale, esalta al meglio tutte le sfumature presenti nelle preparazioni grazie a un mix di vini di nicchia di piccole cantine locali che si alternano a bottiglie pregiate provenienti da tutto il mondo, che compongono una carta dei vini forte di oltre 1200 referenze e segnalata in occasione di Milano Wine Week Awards tra le dieci migliori d’Italia nella categoria fine dining.

Proprio l’attenzione ai piccoli produttori locali è un altro dei punti di forza del duo Mayr-Lattanzi che, da sempre, puntano su un solo e chiaro obiettivo: offrire agli ospiti prodotti locali freschi, genuini e con caratteristiche uniche che sono frutto di un’importante e illuminata collaborazione con produttori e agricoltori del posto, come quella con la macelleria del paese e con gli allevatori della zona per offrire carne fresca e di ottima qualità.

A questo si aggiungono gli ortaggi freschi e le erbe aromatiche che vengono coltivati nell’orto del resort stesso e l’attenzione spasmodica per la sostenibilità e lo spreco. Buona parte di ciò che non cresce nell’orto viene infatti direttamente raccolto nel bosco dalla brigata della cucina: funghi porcini e finferli, ma anche gemme di abete che vengono usate per preparare un miele particolare che arricchisce di una nota dolce le salse di cacciagione. Dimostrazione evidente che il Gourmetstube 1987 è un racconto. Un racconto di un viaggio lussuoso che si conclude con l’esaltazione dell’anima.

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