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Il sigaro Toscano: eccellenza e tradizione, con uno sguardo al futuro

Chi parla di lentezza, spesso lo fa con disprezzo. Un esercito di persone sulle quali si poggia un sorriso di malcelato scherno, nell’elogio corale incontrastato di tutto ciò che è invece veloce, immediato, moderno. Lasciamo pure che si divertano, oggi vogliamo difendere ciò che va controcorrente. La bellezza di un tramonto, l’ordinato incedere del ticchettio di un orologio, l’accendere un sigaro con il dovuto rispetto. Gustarlo, con lentezza. Non a caso si parla di fumo lento; perché la fretta nasconde la bellezza del concedersi un momento di piacere. La Manifatture Sigaro Toscano è da sempre uno dei custodi più riconosciuti di questi rituali. Lo è grazie al mito da cui prende il nome e che la erge per storia e per diritto tra i principali protagonisti dell’intramontabile Made in Italy: il sigaro toscano.

Un simbolo che è legato alla vita imprenditoriale di Aurelio Regina, presidente e azionista della società. Una storia professionale che parla di Italia, eccellenza, passione e che la redazione online di ForbesITALIA ha voluto approfondire in esclusiva per i suoi lettori.

La Manifatture Sigaro Toscano è uno dei simboli di eccellenza italiana. Come si coniuga questo ruolo con il vostro modello di impresa?
Il segreto è aver saputo coniugare tradizione e innovazione. La conservazione e il rispetto per il lavoro manuale (dalla semina, alla raccolta delle foglie di tabacco fino ad arrivare al confezionamento dei nostri sigari) sono un aspetto fondamentale che ci consente di mantenere elevatissimi standard di qualità. Dall’altra abbiamo il progresso che non va mai sottovalutato e con esso il cambiamento sia nelle abitudini dei consumatori sia nei gusti. Un esempio viene proprio dal recente N8, pensato per venire incontro a un pubblico femminile ma anche per avvicinarsi in modo soft a questo mondo o semplicemente per concedersi una breve pausa, per l’appunto, di 8 minuti. Un altro asset importante è la ricerca, intesa come analisi della ricercatezza, per affinare i nostri prodotti e renderli sempre più piacevoli grazie all’accostamento ad altre eccellenze del made in Italy.

Aurelio Regina, presidente di Manifatture Sigaro Toscano.

Nel 2006 abbiamo visto l’acquisizione da parte del Gruppo Industriale Maccaferri del ramo d’azienda di British American Tobacco impegnato nella produzione di sigari a marchio Toscano. Qual è il suo giudizio sul percorso di evoluzione aziendale, commerciale e del marchio nel corso di questi ultimi 12 anni?
Le Manifatture Sigaro Toscano ci stanno dando grandi soddisfazioni, il fatturato è in continua crescita e questo indica che stiamo andando nella giusta direzione. Nel 2015 abbiamo acquistato la società statunitense Parodi Holdings, produttrice dei sigari Avanti, Parodi e DeNobili. In questo modo siamo entrati in un mercato competitivo e stimolante che ci ha permesso di sviluppare maggiormente la commercializzazione nel mercato americano dei prodotti a marchio Toscano. Questa strategia ci ha premiato, infatti abbiamo chiuso il 2016 con un fatturato di 100 milioni di euro, con una produzione di 203 milioni di sigari (di cui 35 mln venduti all’estero) e 50 tonnellate di Trinciati. Siamo presenti in 70 paesi, in tutta Europa ma anche in Giappone, Canada, Australia, Africa e ovviamente USA.

Il suo cv e il suo ruolo in Mst, da presidente e azionista, la porta a essere un punto di riferimento imprenditoriale nel nostro paese. Vuole raccontarci la sua evoluzione manageriale e come Mst ha inciso nel suo personale percorso professionale?
Ci sono tanti modi per interpretare al meglio un ruolo imprenditoriale. Nel mio caso una solida preparazione manageriale maturata in multinazionali all’avanguardia nello sviluppo di competenze sofisticate come Procter&Gamble e Philip Morris, è stata una condizione fondamentale nel far nascere in maniera razionale quella componente di sfida che ogni imprenditore racchiude in sé. In particolare, Mst è stato un progetto coltivato nel tempo, raggiunto con l’aiuto di un gruppo di industriali, peraltro accomunati da intenti comuni, con i quali abbiamo da subito condiviso il percorso e gli obiettivi. E oggi siamo orgogliosi di aver contribuito tutti insieme ad aver fatto crescere un’eccellenza italiana in tutto il mondo.

Cosa rende a suo avviso irresistibile e immortale il fascino del sigaro Toscano?
I sigari Toscano hanno seguito l’evoluzione del nostro costume e della nostra storia fin dal 1818, creando un forte legame con il mondo delle arti e della cultura. Infatti, sia nel mondo della musica sia nel cinema, il sigaro Toscano è stato spesso protagonista. Per esempio, come dimenticare Totò che, in una celebre scena de “La banda degli onesti”, dopo aver finito di stampare le sue banconote, va a comprare un Toscano.

A quale sigaro è più legato e perché?
Non ho un sigaro preferito, ma una rosa di sigari alla quale sono più legato, per motivi diversi. Il Toscano Originale Selected lo degusto per i momenti speciali, da condividere insieme ai miei amici. Il Garibaldi, invece, mi ricorda quando anni addietro ho iniziato a fumare i primi sigari, essendo più leggero e facile. L’Antico Toscano è invece il mio sigaro giornaliero, anche se devo dire che spesso lo fumo ammezzato. Da qualche mese invece – quando voglio concedermi una fumata alla “Maremmana” – mi fa compagnia Cosimo I che è uno degli ultimi nati in casa MST e che rimane più leggero rispetto al mio Antico Toscano.

Il presidente Aurelio Regina

Tra le ultime uscite, il pubblico ha particolarmente apprezzato l’Originale Millesimato, frutto dell’incontro tra le qualità uniche del tabacco Kentucky e quelle del rosso di Montalcino. Come è nata questa idea? Avete in mente altri “crossover” dedicati alle svariate eccellenze del Made in Italy?
L’Originale Millesimato è nato dalla volontà di celebrare due eccellenze: il Kentucky della Valtiberina e del Tennessee e il vino rosso di Montalcino. Questo sigaro nasce dalla selezione del raccolto del 2015, ecco perché “millesimato”, proprio come gli spumanti prodotti con vini di una singola annata. Come tutti i nostri prodotti più pregiati è fatto a mano dalle sigaraie di Lucca e il particolare processo di fermentazione gli conferisce un carattere forte ma dal gusto naturale. Con questo nuovo prodotto volevamo stupire i nostri clienti più affezionati e conquistarne nuovi. I nostri Blender stanno già lavorando ai prossimi prodotti con una visione da qui ai prossimi 36 mesi, tanti sono i prototipi, ma ancora non possiamo rivelare nulla.

Quale percorso di degustazione consiglierebbe a un neofita del sigaro Toscano che desidera avvicinarsi a questo mondo? Si può partire subito con un Moro o procederebbe per gradi?
Innanzitutto bisogna ricordare che la degustazione del sigaro Toscano è un momento meditativo e rituale, infatti pur trattandosi di un prodotto a base di tabacco, non è mai stato considerato un vizio. Attualmente in commercio vi sono ben 30 tipologie di sigari Toscano, ognuno con le proprie caratteristiche per adattarsi a qualsiasi esigenza e a qualsiasi momento della giornata. Il Moro, insieme al Toscano Originale, al Presidente e al Millennium sono i prodotti da grandi occasioni. Sono interamente fatti a mano e si rivolgono soprattutto agli estimatori del Toscano. Per i neofiti, oltre all’N8 di cui ho fatto cenno all’inizio, consiglierei di partire magari con il Toscano Garibaldi, proposto dal 1984. Ha una stagionatura media e in bocca non è aggressivo. Inoltre questo sigaro è molto apprezzato anche dal pubblico femminile, per via dei piacevolissimi sentori di frutta secca e legni aromatici, nonché del gusto leggermente dolce. Si accompagna con bollicine ma anche l’abbinamento con la birra artigianale è assolutamente da provare. Poi ci sono i Toscanello Aromatizzati, resi fragranti grazie a una tecnica unica al mondo che consente di ottenere una combinazione equilibrata del ripieno, composto da diverse tipologie di tabacchi Kentucky. Il sapore tradizionale e al contempo dolce lo rende il più amato tra le donne e tra i fumatori che degustano per la prima volta il sigaro.

Il processo di taglio del sigaro

Per concludere, tutto è nato dal celeberrimo acquazzone del 1815, oltre 200 anni fa. Come immagina il sigaro Toscano tra altri 200 anni?
Il 1815 è sicuramente una data importante, che segna la nascita del sigaro Toscano. Tuttavia è bene ricordare che la produzione vera e propria è iniziata nel 1818. Da quel momento in poi i sigari si sono legati indissolubilmente all’evoluzione della storia italiana, diventando nel tempo un simbolo dello stile di vita nostrano. Per i prossimi 200 anni, e non solo, continueremo a impegnarci nella produzione di un prodotto di assoluta qualità tramite la continua supervisione della filiera produttiva – possiamo vantare l’unica filiera tabacchicola interamente italiana – e, come già detto, attraverso una continua analisi sia per l’innovazione del prodotto sia per quella delle strutture produttive. Dal 2008, infatti, presso la struttura di Cava de’ Tirreni (l’altra è a Lucca ndr), sono attivi laboratori di ricerca all’avanguardia per indagini fisiche, chimiche e microbiologiche relative al fumo e al tabacco. Dal 2007, invece, è attiva una collaborazione tecnico-scientifica con il Dipartimento di Ingegneria Agraria e Agronomia del Territorio dell’Università di Napoli Federico II, legata al tabacco. Tutto questo per continuare a garantire degli standard elevati stando al passo con i tempi e con l’evoluzione delle abitudini di consumo dei nostri clienti.

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