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La politica italiana ha una nuova Iron Lady

Lo scatto incriminato.

E se Elisa Isoardi ci prendesse in giro? L’immagine (virale) della partner di Matteo Salvini è quella della dama sovranista che stira le camicie del futuro premier. E non dall’attico del Parioli ma in un appartamento che somiglia più alle case in cui siamo cresciuti, dall’arredamento da anziana scomparsa in Chi l’ha visto?. Ok, il ferro da stiro a caldaia con asse a fiori fa molto casalinga, però stiri col tubino smanicato e scollato perché mica puoi fare la Pina: sei pur sempre una giovane e promettente presentatrice televisiva. E se ci prendesse tutti in giro, dicevo, e queste immagini su Facebook corredate da didascalia “un venerdì sera da leoni” non fossero che un modo per mostrarci la scollatura senza ricorrere alle citazioni di Neruda? Non possiamo credere sia così ingenua da non sapere che un attimo dopo aver cliccato invio su quella foto sarebbero partiti i primi “sei bravissima”, dei suoi fan, e anche i “peggio di una fondamentalista musulmana” dei detrattori. L’ha fatto apposta.

Il messaggio più sovversivo in tempo di rivoluzioni femministe è non dirsi femminista. Isoardi non lancia messaggi di empowerment. Puoi fare la conduttrice, guadagnare bene, essere autonoma e indipendente, prendere le decisioni nella tua carriera: ma se ti fotografi mentre stiri, dopo aver scelto di “fare un passo indietro” per dar luce al tuo uomo (manco fosse Oprah, poi: meglio credere all’ennesima scusa per poter evitare domande quali “cosa ne pensa di un’alleanza con Di Maio?”), inizieranno a dire che sei una Costanza Miriano con un programma di cucina. Pensavamo che il femminismo fosse dare alle donne la possibilità di scegliere della loro vita – anche di complicarsela – e invece era: “Sei femminista se la pensiamo uguale”. Siamo e rimarremo un Paese relativista, che non vuole fare i conti con la propria ipocrisia.

Se Michelle Obama fa l’orto bio non ci sembra una contadina, ma una Licia Colò candidata al Nobel per la Pace. E invece se la Iron Lady Isoardi cita forse inconsapevolmente Barbara D’Urso – la quale da anni si propone in veste di donna di casa perché le hanno detto che le casalinghe la guardano mentre fanno i mestieri – ci pare una regressione, un modello negativo per le nostre bambine. Siamo passati da amazzoni, pitonesse, fedelissime a una che abdica al ruolo di First Lady come Agnese Renzi ma allo stesso tempo pubblica messaggi che diventano virali, e sui cui lei stessa scherza, diffondendo le foto manipolate in cui Salvini gira con la camicia bruciacchiata. E ride. Guardarla nel tinello mentre stira può stimolare il nostro umorismo, ma non tiriamo in ballo il femminismo: si è scelta lei la sua vita. Chi ha detto che non è emancipata? Nessuno la costringe. Se anche volesse passare le serate a massaggiare i piedi a Salvini sarebbe una decisione meno likabile, ma non certo meno libera.

Tornando al fotoromanzo: la scorsa estate pareva che si fossero lasciati, lei e Salvini. Lei si faceva fotografare in finti atteggiamenti intimi all’aeroporto di Ibiza, forse per ingelosirlo; lui rimandava le nozze su Oggi: Salvini e Isoardi a Milano Marittima, Salvini e Isoardi in pizzeria, Salvini e Isoardi coppia felice. A un certo punto lo abbiamo persino visto ballare a torso nudo e scottato come un turista olandese, si faceva fotografare al Papeete Beach vicino a modelle marocchine e Miss maglietta bagnata. Poi, al video in cui ballava Vola della Cuccarini abbiamo capito: non era crisi d’amore, era crisi di mezz’età. A Pasqua il leader della Lega pubblicava selfie con la sua Elisa su Instagram (per fortuna niente grigliate o vino caldo in bicchieri di plastica: ora che ha il 18% alle urne può rilassarsi al mare). Tutto cambia.

“Ma scusi devo venire a dire a lei e alla gente che ci sta guardando che cosa faccio io?”. Matteo Salvini rispondeva così nel 2015 a Lilli Gruber, la quale gli chiedeva conto di quella presentatrice, Elisa Isoardi, e delle foto pubblicate da Chi in cui i due si baciavano. Salvini, in collegamento, indossava la felpa di Finale Ligure, aveva qualche chilo in più e rimproverava a Gruber di avergli fatto una domanda personale. “Non credo che gli italiani siano interessati”, col tempo ha cambiato idea. La cambieranno anche gli italiani?

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