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La giacca di Zara indossata da Melania Trump è il simbolo di un’epoca

La giacca incriminata vista alla Andrews Air Force Base.

Appena pochi giorni fa la giornalista Myrta Merlino si esprimeva su uno dei fatti più discussi dell’anno, ovvero la brutta storia dei bambini separati dai genitori al confine tra Stati Uniti e Messico (un aspetto della politica anti-immigrazione dell’amministrazione Trump finito sotto i riflettori per la sua efferatezza, e oggetto di molta attenzione da parte dei media, tra i quali si è distinto il magazine Time, con una cover di sicuro impatto). Merlino scriveva su Twitter:

Melania Trump contesta la linea dura del marito sui migranti: “È odioso separare i bambini dai genitori, bisogna governare anche con il cuore”. E niente, alla fine la maternità esce sempre. Perché una donna, sebbene premier o first lady, è innanzitutto una madre.

Nemmeno il tempo di ritwittarla, che la realtà ha preso un altro corso. Certo, Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone la fine delle separazioni al border, ma Melania Trump ieri ha fatto parlare di sé in negativo per un altro motivo: un suo outfit quantomeno indelicato. La First Lady si è recata in visita a sorpresa a un centro di detenzione infantile in Texas, a poca distanza dal confine col Messico, indossando una giacca Zara che recava le parole “I Really Don’t Care, Do U?“. La scelta ha innescato un nuovo focolaio di polemiche, in gran parte orbitanti attorno alla domanda: come ha potuto farlo? E ancora: la scelta era quella di mandare un messaggio preciso sulla questione dei bambini migranti? E a che pro? Kirsten Powers, columnist di Usa Today, ha definito la moglie di Donald Trump “la Maria Antonietta di questa amministrazione”. Qualcun altro ha ipotizzato che si trattasse nientemeno che di un messaggio per il marito, prospettando una separazione coniugale combattuta con armi non convenzionali.

Dalla Casa Bianca, in realtà, sono arrivate smentite: la portavoce Stephanie Grisham ha detto che “è una giacca. Non nasconde alcun messaggio. Dopo l’importante visita odierna in Texas, spero che i media non si concentreranno sul suo guardaroba”. Eppure un messaggio sulla schiena di Melania c’era eccome: dopo qualche ora di bailamme di polemiche sui social media, il presidente Trump è intervenuto sulla questione, spiegando – su Twitter, al solito – che in realtà quel menefreghismo era diretto ai “Fake News Media”. L’analista politico Chris Cillizza, sul sito di Cnn, è certo che quello del capo Zara sia un messaggio ben preciso: “Stiamo parlando della First Lady degli Stati Uniti. E non una First Lady come le altre: una che ha meticolosamente organizzato la sua immagine pubblica per decenni, da ben prima che suo marito scegliesse di correre per la Casa Bianca”.

Che Melania Trump volesse o meno entrare a gamba tesa nella polemica sui bambini separati dai genitori, l’episodio è sintomatico di una tendenza molto contemporanea: un capo d’abbigliamento nel 2018 non è più meramente un oggetto da status symbol, ma diventa un veicolo di cause politiche e sociali. La giacca indossata da Melania Trump costa 39 dollari da Zara, ma il suo valore è tutto nella capacità di “comunicare” (in questo caso, nella migliore delle ipotesi restituisce ingenuità; nella peggiore un atteggiamento di crudele indifferenza): la fortuna – anche e soprattutto commerciale – di un brand oggi si gioca sulla sua capacità di presentarsi come alfiere di valori condivisibili, e questo trend ha cambiato radicalmente il consumo del settore fashion. E nessuno è più immune dalla corsa all’endorsement e al consumo critico: nemmeno la First Lady americana.

 

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