Canaletto-Il Canal Grande verso il bacino di San Marco
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Cosa c’è nella collezione d’arte della più grande banca italiana

Canaletto-Il Canal Grande verso il bacino di San Marco
Canaletto-Il Canal Grande verso il bacino di San Marco (Courtesy Intesa Sanpaolo)

Intesa Sanpaolo è uno dei maggiori gruppi bancari italiani ed europei, da sempre detentore di una collezione d’arte di alto livello, che va dall’archeologia all’arte contemporanea. Questa, frutto dall’acquisizione delle collezioni delle oltre 250 banche locali entrate a far parte del gruppo, viene valorizzata con l’esposizione permanente negli spazi delle Gallerie d’Italia, che hanno tre sedi di cui una a Milano, la seconda a Napoli e la terza a Vicenza. Ma oltre all’esposizione, che ne valorizza il valore culturale, la banca recentemente ha effettuato un’operazione capace di accrescerne in modo consistente anche il valore economico. Come?

Caravaggio - Martirio di sant'Orsola
Caravaggio – Martirio di sant’Orsola (Courtesy Intesa Sanpaolo)

Grazie alla volontà dell’amministratore delegato Carlo Messina, il gruppo bancario ha rideterminato nel bilancio 2017 il valore economico delle opere della sua collezione alla luce del fair value, ovvero del valore di mercato corrente. Questa decisione, che ha coinvolto la direzione della banca assieme al Comitato di Controllo, è stata effettuata grazie ad una valutazione complessiva dei prezzi di mercato realizzata tramite consulenze esterne e studi di benchmark: i prezzi delle singole opere sono stati aggiornati alla luce delle informazioni delle banche dati.

Lucio Fontana - Concetto spaziale La Luna a Venezia
Lucio Fontana – Concetto spaziale La Luna a Venezia (Courtesy Intesa Sanpaolo)

Messina ha dichiarato che questa decisione è stata ‘un passo innovativo nel posizionamento di Intesa Sanpaolo tra i principali gruppi bancari ed europei’, che nasce da una costante riflessione sul ‘ruolo strategico che il nostro patrimonio storico artistico gioca nella crescita economica e culturale di un Paese che ha ricchezze artistiche come nessuno altro al mondo’.

Piero Manzoni - Achrome
Piero Manzoni – Achrome (Courtesy Intesa Sanpaolo)

Secondo quanto affermato dai portavoce di Intesa, l’allineamento dei valori a quelli del mercato sarebbe in linea con i principi contabili internazionali. In termini molto sintetici, in questo modo le opere diventano, all’interno del bilancio, degli asset economici a tutti gli effetti, mettendo in atto una rivoluzione culturale ed economica. Sono infatti valutate in chiave attiva e non passiva, permettendo finanche di comprarle e venderle secondo i prezzi correnti di mercato.

Joan Mirò - Oiseau
Joan Mirò – Oiseau (Courtesy Intesa Sanpaolo)

Per parlare in cifre, il valore attribuito alle 3.500 opere principali su un patrimonio di 30.000 beni, arriva a 271 milioni di euro; i soli beni artistici e storici della banca oggi valgono in base all’adeguamento ben 850 milioni di euro.

Hydria (kalpis) attica a figure rosse
Hydria (kalpis) attica a figure rosse (Courtesy Intesa Sanpaolo)

La collezione di Intesa San Paolo è formata da 30.000 opere, frutto dell’acquisizione delle diverse collezioni bancarie acquisite dalle fusioni e incorporazioni di oltre 100 istituti in vent’anni. Mentre le singole banche locali contabilizzavano in modi differenti le opere delle loro raccolte, Intesa ha scelto di mettere in atto una rivoluzione culturale ed economica, che ha alla base un complesso processo di ri-catalogazione dei beni per categorie di importanza storica artistica: le opere di valore storico sono finalmente separate da quelle di valore decorativo, dagli arredi e dai beni immobili non scindibili dagli edifici di rappresentanza, e sono state inserite a bilancio come beni dotati di valore di scambio. La rivoluzione è iniziata.

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