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Innovation

Chi è e cosa sogna il più giovane talento italiano degli eSport motoristici

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Giorgio Mangano al volante alle FIA GT World Finals 2018 (archivio personale Giorgio Mangano)

Gli eSports – ossia gli sport elettronici – dopo la consacrazione nei paesi orientali, anche in Italia stanno raccogliento un sempre maggiore interesse. Numeri da capogiro per quanto riguarda le visualizzazioni su YouTube Gaming e Twitch; nel 2018 sono infatti 190 milioni le ore che gli spettatori hanno speso davanti alle piattaforme video a vedere i videogiocatori professionisti.

Oltre agli sparatutto, anche il mondo dell’automobile ha il suo alter-ego virtuale che si chiama FIA GT Championship, ossia il campionato mondiale di eSports su PlayStation 4 targato Gran Turismo, celebre videogioco di auto di Sony, e certificato dalla FIA.

Uno degli aspetti spesso trascurati è che gli eSports costituiscono dei veri e propri talent dove i giovani piloti possono mettersi in mostra. Inoltre contribuiscono ad assegnare delle “Borse di guida” ai talenti che non possono permettersi di sostenere gli ingenti costi per partecipare alle gare reali.

Per comprendere questi meccanismi abbiamo intervistato il maggior talento italiano degli eSports motoristici, Giorgio Mangano, 21 anni di Nicolosi, in provincia di Catania, che ci racconta la sua passione viscerale per le corse automobilistiche e cosa lo ha spinto ad approcciarsi verso il videogioco professionistico.

“Da quando sono nato non faccio altro che pensare alle corse automobilistiche, ho iniziato nella realtà quando ero piccolo frequentando una scuola di kart, facendo anche gare ed ottenendo sempre podi e vittorie. Il mio obbiettivo principale per il futuro è sicuramente quello di diventare un pilota professionista nella realtà. Ed è per questo che ho iniziato a giocare a Gran Turismo un paio di anni fa quando iniziò il GT Academy che offriva la possibilità al vincitore di diventare pilota professionista per la Nissan. Mi ero qualificato in diverse edizioni ma purtroppo ero minorenne e il regolamento non mi permetteva di partecipare perché era richiesta la patente. Quando diventai maggiorenne il GT Academy scomparve. Nel 2016 ho vinto il Rally Italia Talent nella categoria under 18 che mi ha permesso di partecipare al Supercorso Federale ACI Sport. Nel 2018 mi sono spostato di nuovo ai simulatori e ho vinto il titolo europeo del primo world tour di Gran Turismo, in contemporanea ho firmato il contratto per il team Williams Esports (team della scuderia Williams di Formula 1 per le competizioni virtuali). Nel mese di ottobre ho vinto anche la Mercedes Benz E Cup che mi permetterà di partecipare ad un corso organizzato dalla AMG Driving Academy sulla neve”.

Completano il palmares di Giorgio Mangano il terzo posto ottenuto al Campionato d’Europa 2018 di Gran Turismo Sport ed il decimo al Campionato Mondiale che si è disputato lo scorso novembre e che ha visto il trionfo del pilota brasiliano Igor Fraga.

I campionati di eSports rappresentano delle competizioni un buon allenamento per i piloti, tuttavia persistono delle differenze tra il guidare una vettura reale e una virtuale. “Beh, la differenza principale è che nella guida virtuale non si sentono molti fattori che sentiresti nella realtà, uno di questi è la forza G che è fondamentale per capire con il corpo il comportamento della vettura per poterla portare al limite e per poterla controllare in caso di perdita di controllo. Nel virtuale si possono simulare molti aspetti in maniera dettagliatissima, la guidabilità, la dinamica del veicolo, e così via. Sono tutti comportamenti uguali a quelli che avrebbe un’auto reale, ma a mio parere non si potranno avere mai le stesse sensazioni della realtà per quanto detto prima. Gran Turismo è uno spettacolo da guardare grazie alla sua grafica, ma il gioco è molto solido anche per quanto riguarda la parte simulativa in quanto è arrivato ad un ottimo livello. Quindi in conclusione direi che sono due mondi vicini per alcuni aspetti ma lontani per altri”, ci spiega Giorgio Mangano.

Le competizioni digitali esercitano un’influenza sempre maggiore nel futuro del Motorsport, costituendo, oltre che degli ottimi strumenti per far allenare i piloti, anche un ricco serbatoio di giovani talenti. “Per lo spettacolo offerto direi che le gare virtuali sono più entusiasmanti delle loro corrispondetni reali. In futuro coinvolgeranno sicuramente molte scuderie reali, come la Williams nel mio caso. Personalmente sono sempre in cerca di competizioni che permettano di sbucare nelle competizioni reali”.

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