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La nuova ondata di Ipo tech potrebbe generare 6.000 nuovi milionari

La Borsa di Wall Street. (Getty Images)

L’imminente boom delle IPO tecnologiche, scrive Biz Carson di Forbes.com, potrebbe generare una fragorosa ondata di nuovi milionari. Uber, Airbnb, Pinterest e Lyft sono alcune delle aziende che potrebbero debuttare in Borsa nei prossimi mesi, per un valore potenziale pari a 230 miliardi di dollari.

Quanti degli attuali azionisti potranno beneficiarne è però difficile da prevedere visto che le aziende non sono obbligate a rivelare i loro azionisti, se non coloro che possiedono più del 5% della società

Andy Rachleff, ceo di Wealthfront e co-fondatore della leggendaria società di venture capital della Silicon Valley, Benchmark, ha provato a stimarne il numero. Durante lo sprint delle ipo quando Facebook si è quotata nel 2012, ha previsto che 12.000 persone avrebbero ottenuto il titolo di milionario grazie alla loro nuova ricchezza azionaria. Il suo robo-advisor e società di pianificazione finanziaria, con oltre $ 12 miliardi di asset in gestione, consiglia spesso ai novelli milionari cosa fare con le loro partecipazioni nelle startup.

Questa volta, Rachleff ha esaminato sei Ipo future e le valutazioni di mercato segnalate delle loro società: Uber ($ 120 miliardi), Lyft ($ 15 miliardi), Palantir ($ 41 miliardi), Airbnb ($ 31 miliardi), Slack ($ 7 miliardi), Pinterest ($ 12 miliardi) e Postmates ($ 2 miliardi). Di questi, finora solo Lyft ha presentato la documentazione per una IPO.

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Basandosi solo su queste sei aziende, Rachleff stima che le Ipo creeranno circa 6.000 milionari. È una stima approssimativa, ci tiene a sottolineare: è più un’indicazione sull’ordine di grandezza piuttosto che sul numero preciso.

Per arrivare a questa cifra, Rachleff ha iniziato sommando il valore di mercato aggregato di quelle top company, e quindi circa $ 230 miliardi. Ciò significherebbe che i ricavi complessivi sarebbero intorno ai 23 miliardi di dollari, dato che le aziende giovani, con una crescita elevata, tipicamente trattano a 10 volte il loro fatturato, dice Rachleff. “Queste sono regole grossolane. Un’azienda come Uber è probabile che scambi su un multiplo più alto”, specifica Rachleff.

Rachleff stima poi che la maggior parte dei dipendenti generi 500.000 dollari di ricavi a testa. Dividendo un fatturato di $ 23 miliardi per mezzo milione si arriverebbe a un totale stimato di 40.000 dipendenti.

Ed è qui che entra in gioco l’esperienza di Rachleff, veterano venticinquenne dell’industria del venture capital. Nelle Ipo delle grandi aziende tecnologiche, ha visto circa il 15% dei dipendenti dell’azienda diventare milionari. Quindi, il 15% di 40.000 impiegati equivale a 6.000 possibili milionari.

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