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Matteo Bocelli: vi racconto come emergere “nonostante” un grande padre

Matteo Bocelli, figlio di Andrea, è nella lista Under 30 del 2019 di Forbes Italia. (Jonathan Leibson/Getty Images for Celebrity Fight Night)

Matteo Bocelli con maturità ed estrema consapevolezza, stupisce per la sua elegante semplicità. Sa di aver già calcato alcuni fra i palcoscenici più importanti al mondo – dal Madison Square Garden a Sanremo – grazie al duetto con suo padre Andrea Bocelli ma al contempo sa di avere davanti a sé un percorso lungo e vuol dimostrare al mondo che fra 10 anni sarà su quei palchi blasonati grazie al suo talento e al suo impegno. E non per il cognome che porta. 

Forbes.it ha incontrato Matteo Bocelli, uno degli Under30 selezionati da Forbes Italia, e con lui ha voluto approfondire l’aspetto della gestione delle “eredità” paterne, tema che ritorna anche in molte storie di passaggio generazionale tra padri che hanno creato un impero e figli chiamati a seguirne le orme, pur sempre nel rispetto della loro personalità e le loro ambizioni.

In pochi mesi il singolo ‘Fall on me’ è diventato una nuova ‘Father & Son’, un nuovo emblema del rapporto-padre figlio nella era dei Millenials. Il video del duetto ha all’attivo ad oggi circa 43 milioni di visualizzazioni. Un successo annunciato o inaspettato? 

Posso dire che eravamo consapevoli di avere alle spalle un team molto solido e l’idea del duetto con mio padre è nata molti anni fa ma. Quando abbiamo ascoltato questa canzone abbiamo capito entrambi che era il brano giusto per duettare insieme. E posso confermare che non è stata una scelta facile soprattutto per me: non volevo che passasse il messaggio del figlio che emerge grazie alla notorietà del padre, ma poi ho riflettuto sul fatto che è vero che posso aver avuto un trampolino facilitato ma anche decisamente alto ed insidioso, in quanto in questo mondo è difficile mantenere il successo, bisogna essere credibili ed avere profondità. Bisogna emozionare davvero, arrivare al cuore del pubblico altrimenti non si va da nessuna parte. Adesso sto lavorando a fondo per selezionare i brani del mio primo album, sono consapevole che sarà un biglietto da visita importante che deve raccontare la mia identità artistica.  

Oltre alla musica hai in animo di avviare un’attività imprenditoriale in futuro?  

Prima di ogni cosa spero che la mia passione per la musica e il canto si trasformi in un vero e proprio lavoro e poi, raggiunto quest’obiettivo, fra 10 anni mi vedo anche al fianco di mio fratello a seguire il business di famiglia che ci vede in prima linea nella produzione vinicola dal 1831. Infatti i vini Bocelli 1831 sono proprio una promessa che mio padre e mio zio fecero al nonno nei suoi ultimi giorni di vita dicendogli: “Faremo del tuo vino un gran vino”. Dunque musica e vino, due eccellenze che ben si legano e incarnano anche l’autenticità e la passione di Matteo Bocelli e delle sue radici.

Matteo Bocelli è anche un 22enne globe-trotter che ama i viaggi e l’off road oltre ad essere un fashion model e instagrammer di successo (237mila follower). Come è nato questo percorso, oltre allo studio della musica queste passioni sono divenute un lavoro, hai iniziato a collaborare a tutti gli effetti con alcuni  brands del fashion system?  

Sì, il mio impegno principale resta lo studio al Conservatorio ma da circa un anno è iniziato un percorso: sono entrato a far parte della grande famiglia Bulgari, è iniziata una collaborazione che mi rende orgoglioso. Sono molto felice di poter portare i valori dell’Italia nel mondo e di essere ambassador di un brand così importante del Made in Italy. E sono orgoglioso di avere al polso un orologio che è appena stato lanciato ed è il quinto record mondiale Bulgari. L’Octo Finissimo GMT automatico è il cronografo più sottile al mondo: solo 3,3 millimetri. E’ la dimostrazione della grande ricerca  del marchio e di un vero e proprio rinascimento italiano dell’alta orologeria svizzera. 

David Alexander FLINN. Olivia WILDE. Matteo BOCELLI.. Bulgari Baselworld. Basel. Switzerland. 03/2019 © david atlan

L’aspetto charity non si dimentica mai nella famiglia Bocelli. A quali iniziative stai lavorando ?

Pochi mesi fa è partita la nuova campagna Bulgari per Save the Children #madereal di cui sono molto fiero di essere il volto – un progetto partito nel 2009, attraverso cui in 10 anni, con le speciali collezioni Bzero1, Bulgari ha donato oltre 73 milioni di euro a Save the Children al fine di migliorare la vita di milioni di bambini nel mondo.  E da sempre anch’io sono attivo nella Bocelli Foundation. La Celebrity Fight Night 2019 si avvicina a grandi passi e c’è sempre tanto da fare. Nell’edizione 2018 grazie all’instancabile impegno in primis di Veronica Bocelli sono stati raccolti oltre 20 milioni di euro. Un grande insegnamento ricevuto che vorrei condividere è che non è importante fare ciò che si ama ma è importante amare ciò che si fa sempre.  

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