Strategia

Perché non si dovrebbe viaggiare quando si è troppo giovani

(Getty Images)

Brian Roberts per Under 30 Network di Forbes.com

I millennial che cercano un senso nel vivere il momento, specialmente se immortalato sui social media, hanno reso il viaggio una priorità, molto più che risparmiare per comprare una casa, un’auto o anche pagare i debiti. È quanto emerge da uno studio del 2016 dalla società di ricerche di mercato Gfk in collaborazione con Airbnb.

Infatti, oltre il 70% dei millennial ritiene che il viaggio sia una parte essenziale della propria identità, ma essendo uno che ha viaggiato spesso nei miei primi vent’anni, posso testimoniare il fatto che – anche se può sembrare affascinante viaggiare per il mondo – le risposte che i millennial cercano non si trovano in una valigia.

In realtà, invece di offrire chiarezza o una prospettiva, viaggiare rappresentava per me solo una distrazione dalle necessità più stringenti, anche se meno divertenti, di vivere una vita a tutto tondo come imparare un mestiere, acquisire capacità di vita chiave e accettare di avere una gratificazione ritardata. In altre parole, “fare l’adulto” era diventato un territorio sconosciuto.

Il mio suggerimento è che i millennial non si nutrano dello stereotipo esistente della nostra generazione ed evitino di essere un esempio vivente dell’esperimento Marshmallow di Stanford (o test della gratificazione differita, che valuta la capacità di resistere a una tentazione per riceverne una più grande in un secondo momento). Al contrario, i millennial dovrebbero costruire il loro nido prima di volare perché altrimenti stanno semplicemente cercando una ricompensa senza impegnarsi, così da tornare a casa senza una stabilità.

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Guadagnare un reddito mentre si raccoglie i frutti in luoghi esotici sembra essere la soluzione migliore, ma come risultato, i millennial ottengono meno equità non solo negli investimenti finanziari ma anche nel capitale sociale. Mentre i millennial risparmiano il 36% in più del loro reddito annuale rispetto alle loro controparti generazionali, il 63% ammette di utilizzare i propri risparmi per viaggi, ristorazione e fitness piuttosto che per la pensione o la pianificazione per il futuro, come indicato nel report di Merrill Edge del 2017.

Inoltre, i millennial non stanno mettendo radici ma preferiscono uno stile di vita nomade senza vincoli, che può ostacolare le capacità di fare network e la cura delle prospettive di lavoro future.

Il mio stile di vita come scrittore e imprenditore può essere considerato nomade, è vero, ma è perché ho gettato le fondamenta – attraverso l’abilità e il perfezionamento del mio valore – per renderlo sostenibile. I viaggi senza meta, non legati alla costruzione di una competenza o di un’impresa commerciale, non aumenteranno il valore di un millennial, né produrranno un ritorno tangibile sull’investimento.

Investi su te stesso, sul tuo futuro, identifica il posto migliore dove viaggiare per un millennial, pianta le tue radici e goditi avventure più sostanziose una volta che hai gettato le basi. Questo processo non richiede la quantità di tempo che pensi. Il viaggio ha numerosi vantaggi, inclusa l’esposizione a culture diverse, e questo non è qualcosa da sottovalutare. Tuttavia, viaggiare nei tuoi primi vent’anni prima di questo processo di consolidamento è semplicemente una procrastinazione con un bel panorama.

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