Credit Enrico De Luigi
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La mappa dei 10 cocktail bar di Milano da provare ad ogni costo

Credit Enrico De Luigi
Credit Enrico De Luigi

Quando il cocktail, e la location, fanno la differenza. Il bere miscelato, in ambienti raffinati, di lusso e alla moda, è sicuramente tra le tendenze e i piaceri più condivisi della (bella) vita milanese. Forbes.it ha selezionato 10 cocktail bar da provare assolutamente.   

RadioRooftop
RadioRooftop

Radio Rooftop Bar – Via Marco Polo, 18

Uno dei più esclusivi bar dei luxury hotel meneghini. Si trova al decimo piano dell’Hotel ME Milan Il Duca, vanta una vista mozzafiato grazie alle due terrazze che si affacciano una sul nuovo distretto di Porta Nuova, l’altra su Piazza della Repubblica. Ogni sera si fa musica dal vivo, mentre nell’ora dell’aperitivo si può gustare una selezione di finger food e small bites, insieme a una vasta selezione di drink preparati dal bar manager Umberto Passarelli. Tra i cocktail più richiesti Yì Duì, d’ispirazione asiatica, composto da Kavalan, un Whisky Single Malt prodotto in Taiwan, il distillato Farmily 2017, sciroppo di tè verde Chun Mee, liquore allo zenzero e albume d’uovo, e Moulin Rouge con Cognac Paul Giraud Elegance, Vermouth rosso francese, Dom Benedictine, Sciroppo d’acero e Bitter speziato e dai sentori di frutti rossi e pepe.

Principe Bar - The Bar
Principe Bar – The Bar

Principe Bar – Piazza della Repubblica, 17

Immersi in un’atmosfera classica ma caratterizzata da elementi contemporanei di forte innovazione realizzati dall’architetto francese Thierry Despont, tra le forme regali degli arredi rivestiti di pregiata lana italiana, le pareti di marmo di Carrara, le sofisticate boiserie in legno e i collage di Mimmo Rotella che rimandano alla “Dolce Vita”. Dietro il bancone c’è Daniele Confalonieri e le sue proposte Old School, come l’Alegher, a base di Campari, Martini rosso, ginger beer e zenzero, e il Meneghino con Aperol, peach tree, purea di pesca, orange bitter francia corta prestige ca’ del bosco e schiuma di pesca “peach foam”. Serviti nell’esclusiva coppetta-calice del designer Robert du Grenier.  

Sushi B
Sushi B

Sushi B – Via Fiori Chiari, 1A

La terrazza giardino del ristorante giapponese Sushi B, nel cuore di Brera, accoglie il più grande giardino verticale di Milano, un luogo di calma e relax in cui ritrovarsi dall’aperitivo al dopo cena, con proposte fusion di altissimo livello. In abbinamento a una carta di vini internazionali, una selezione di sake e cocktail creati con sapienza dai due barman Alfonso Labianco e Alessandro Seccia.  

Mandarin Bar
Mandarin Bar

Mandarin Bar – Via Andegari, 9

Un ritrovo a due passi dal Quadrilatero della moda per assaporare le magiche alchimie di miscele ad opera di Matteo Rizzolo, seduti negli eleganti spazi della corte all’esterno o in quelli all’interno, mentre lo sguardo si lascia incuriosire dalle pareti in marmo bianco e nero e il design moderno italiano degli arredi. Il top? Ordinate il Venini Frozen, a base di ananas, limone e zenzero, che vi verrà servito in uno dei fantastici bicchieri esagonali firmati Venini, reinterpretazione dell’iconica collezione della storica vetreria veneziana. Da provare anche l’Oriental, con tè al bergamotto, basilico, lemongrass e zenzero e A Thirsty Man con Havana 3, mezcal, basilico e lime.    

Four Seasons – Via Gesù 6/8

Una raffinata location sorta in un ex convento del XV secolo, che brilla in pieno centro proprio nel cuore del Quadrilatero milanese. Con un giardino interno ideale per le giornate primaverili, il ristorante gourmet La Veranda con cucina mediterranea e il lounge bar Il Foyer, dove potrete gustare le ricette d’autore del bar manager toscano Luca Angeli. Provate il suo inimitabile Into the Wine: 45 ml di Pisco, 20 ml succo di lime fresco, 20 ml bianco d’uovo, 15 ml sciroppo di vino homemade e 3 gocce angostura bitter.  

Bulk Mixology Food Bar
Bulk Mixology Food Bar

Bulk Mixology Food Bar – Via Aristotile Fioravanti, 4

Stile internazionale e informale per il Bulk, il bistrot dello chef Giancarlo Morelli (una stella Michelin con il Pomiroeu di Seregno), situato al piano terra del lussuoso Hotel Viu, il cinque stelle diventato fin dalla sua inaugurazione, nel 2017, un importante punto di riferimento del capoluogo lombardo, in quella definita la Chinatown milanese. Un bar bistrot (il cui nome è un richiamo al Bulk, il centro sociale che nasceva nello stesso luogo dove è stato costruito oggi l’albergo), dotato di una cucina a vista e un lounge mixology dove bere uno dei migliori cocktail in città del barman Ivan Patruno, dal drink dolce all’amaro, dal fruttato all’aromatico allo speziato, ma sempre all’insegna della sostenibilità, del gusto, dell’estetica, della salute e delle contaminazioni gourmet. Oltre al super richiesto Gian Tonic firmato dallo chef Giancarlo Morelli, realizzato con G Vine Floraison Gin, ginepro, scorza di lime, Schweppes Tonica Premium e bergamotto. Ma il palazzo dell’Hotel Viu ospita anche il ristorante Morelli di proprietà dello chef bergamasco, una location elegante e riservata che offre una selezione di deliziose pietanze, dal riso mantecato alla ricotta di bufala affumicata con battuto di gamberi rossi, tartufo nero e colatura di alici fino alla classica cotoletta alla milanese. E se avete voglia di socializzare prenotate una cena allo chef’s table, un grande tavolo di legno con 14 posti dove potrete assistere live alla preparazione dei piatti. Un’idea innovativa premiata di recente ai Born Awards 2019.

VOCE AIMO E NADIA 1
VOCE AIMO E NADIA 1

Vòce Aimo e Nadia – Piazza della Scala, 6

Quando l’arte e la cultura entrano in armonia con il cibo si può dar vita a un progetto innovativo davvero interessante. Come quello che vede coinvolti Stefania Moroni, figlia di Aimo Moroni e Nadia Giuntoli (la coppia che ha dato vita oltre 50 anni fa al celebre ristorante milanese Il Luogo di Aimo e Nadia due stelle Michelin, in Via Privata Raimondo Montecuccoli, 6), gli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani (eredi della cucina di Aimo e Nadia) e Intesa Sanpaolo, proprietaria del complesso architettonico in Piazza Scala dove hanno sede le Gallerie d’Italia. La loro unione ha dato vita a Vòce, il nuovo locale aperto lo scorso novembre proprio all’interno del polo museale del colosso bancario. Uno spazio versatile e polifunzionale, realizzato dall’archistar Michele De Lucchi, in cui trionfano i grandi sapori tricolori. Con caffetteria e bookshop. Qui, la selezione dei cocktail è più che vasta, dai classici Negroni e Long Island Iced Tea agli sparkling Bellini e Rossini, fino ai vari Martini. Da provare anche la linea di birre artigianali dell’azienda emiliana Birrificio del Ducato.

Carlo e Camilla in Segheria – Via Giuseppe Meda, 24

La sede è quella di un’ex segheria, la mente dietro questo super innovativo concept è il famoso chef Carlo Cracco, insieme alla socia e art director Tanja Solci. Il nome pare sia un omaggio alla coppia dei reali inglesi. L’ambiente è suggestivo, niente di chic, tanto old style, con travi bene a vista, pareti scrostate, sedie di design, lampadari di prestigio e vasellami d’epoca. Il tutto in un luogo dalla magica atmosfera dove mangiare, rilassarsi, sia negli spazi interni che nel cortile all’aperto, sorseggiando uno dei cocktail preparati dal barman Nicola Romiti. Vi consiglio il Desperados, a base di tequila, birra alla rosa e pepe timut, limone, miele d’agave, peperone crusco. Se preferite invece la movida del centro cittadino, fate un salto al nuovissimo ristorante dello chef vicentino, Carlo e Camilla in Duomo, in via Victor Hugo 4, nel luogo in cui sorgeva Cracco Peck, per drink e aperitivi da gustare nell’area bar al piano terra.

Dry Milano
Dry Milano

Dry – Via Solferino, 33

Pizza, (squisite) focacce e cocktail sono un’intesa ormai vincente per il locale firmato dallo chef stellato Andrea Berton. Che ora vanta anche una drink list nuova di zecca, contemporanea e dal sapore internazionale, con un’attenzione sul prodotto e l’uso di tecniche speciali. Il risultato? Alchimie essenziali e insolite che valorizzano ogni singolo ingrediente. L’iniziativa è del bar manager Federico Volpe, che insieme al suo team è pronto a stupirvi e a lasciarvi tentare dalle sue miscelazioni accattivanti e multisensoriali. Assaggiate il Dry Martini 2.0 – rivisitazione del Martini Cocktail (gin, vermouth dry, twist di limone) – e il Ramos Gin Fizz “twistato”, con una pasta di meringa morbida successivamente caramellata. Indirizzo da non perdere è anche il secondo Dry, in Viale Vittorio Veneto 28, che ha appena lanciato la formula Early Dry: aperitivo dalle ore 18,00 alle 19,00 con cocktail e un tris di montanarine napoletane preparate dallo chef Lorenzo Sirabella. In entrambi i locali l’eccellenza delle materie prime è assicurata.  

Mio Lab
Mio Lab

Mio Lab – Via Tommaso Grossi 1

Se siete amanti della cartomanzia, potrebbe essere il luogo adatto per voi. Perché al Mio Lab, il bar dell’hotel Park Hyatt, il noto mixologist Oscar Quagliarini ha ideato una carta cocktail molto speciale, legata al mondo dei tarocchi, in cui ogni creazione è associata a uno degli arcani maggiori. La drink list si trasforma così in un mazzo di carte che contiene 12 arcani, interpretati nei disegni del fumettista Sergio Gerasi, il quale ha mescolato all’iconografia tradizionale dei tarocchi indizi che rimandano alla storia e agli ingredienti dei cocktail. E Andrea Bianchi è il barman che ogni sera, da dietro al bancone del Mio Lab, dà vita a ognuno di questi inediti cocktail.

 

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