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Perché le aziende italiane scelgono di investire in cultura

Investire in cultura
(Impresa Cultura Italia – Confcommercio)

Cresce l’interesse delle imprese per la cultura, come leva di marketing e reputazione aziendale. Secondo l’indagine Rsm-Makno “Investire in cultura” realizzata per Impresa Cultura Italia -Confcommercio, oltre il 70% degli imprenditori valuta positivamente il sostegno a progetti ed eventi culturali: il 51% lo considera strategico nel lungo periodo e dunque lo integra nelle proprie strategie di marketing, il 23% è al lavoro per raggiungere il medesimo obiettivo. Il 36% delle imprese, inoltre, ha ripreso gli investimenti in cultura negli ultimi tre anni, dopo il forte rallentamento che aveva caratterizzato la prima metà del decennio a causa della crisi, mentre solo il 9% li ha interrotti.

Come le aziende investono in cultura

Il contributo economico è la modalità prediletta dagli imprenditori per investire in cultura (scelta nel 47% dei casi), ma c’è anche chi opta per la fornitura di servizi (21%) o competenze (11%). La sponsorizzazione è la forma più frequente (57%) ma cresce il numero di chi sceglie la co-progettazione di eventi (27%). A conferma della rilevanza degli investimenti in cultura, quasi un’impresa su due (47%) ricorre a strutture organizzative interne che individuano e seguono nel tempo le iniziative culturali da promuovere. Secondo quanto emerso dall’indagine, invece, a consulenze e proposte esterne l’imprenditore ricorre solo in seconda battuta.

Perché investire in cultura

Tra i motivi che hanno spinto le 200 piccole, medie e grandi imprese sentite da Rsm-Makno a investire in cultura ci sono: il ritorno d’immagine (19%), la tradizione (17%), la strategia di marketing (13%), ma anche il fatto che un simile impegno contraddistingue l’azienda sul territorio (11%). Nel 10% dei casi, invece, si tratta di risposte positive a sollecitazioni dirette da parte di operatori culturali per interventi a sostegno di progetti specifici.

Investire in cultura
(Impresa Cultura Italia – Confcommercio)

Quanto ai benefici attesi, per il 33% delle imprese l’investimento in cultura è legato soprattutto alla reputazione aziendale, per il 30% all’affermazione del brand, per il 27% contribuisce a migliorare l’approccio con il cliente a livello commerciale.

Puntare sulla cultura, un investimento che conviene

Per il 26% delle imprese, a parità di investimento effettuato, quello in cultura dà un ritorno uguale alle tradizionali attività di advertising e marketing communication, mentre per il 10% il ritorno è addirittura maggiore. Senza dimenticare che per il 41% delle imprese l’intervento a sostegno della cultura è a sua volta oggetto di comunicazione dedicata e per il 53% anche di azioni di marketing communication generale.

Non mancano, infine, le ricadute economiche sul territorio. Come spiegato in occasione della presentazione dell’indagine a Perugia nella cornice di Umbria Jazz, secondo Rsm-Makno, ogni euro speso nella gestione di un evento culturale genera ulteriore valore sul territorio pari a oltre due euro e mezzo (2,65 euro).

Dall’analisi dei 14 eventi culturali presi in esame dallo studio, è emerso un impatto economico complessivo pari a 270 milioni di euro e un impatto sociale quantificato in 2.484 occupati in più.

Investire in cultura
(Impresa Cultura Italia – Confcommercio)

 

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