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Come sopravvivere alla prossima recessione. E trasformarla in opportunità

pendolari a Londra
(Leon Neal/Getty Images)

Il rallentamento della produzione industriale in Europa e soprattutto in Germania, la sostanziale inversione della curva dei rendimenti negli Stati Uniti e i venti di guerra commerciale tra Usa e Cina hanno riportato d’attualità i profeti di sventura, i guru della crisi e soprattutto la parola recessione.

In realtà ancora nessun economista è in grado di prevedere ad oggi un’inversione del ciclo economico globale. Tuttavia può essere utile tornare al gennaio scorso, quando Boston Consulting (BCG)  pubblicava i risultati del suo consueto sondaggio annuale tra gli investitori. Già otto mesi fa il 74% degli investitori interpellati si aspettava una recessione nel corso dei successivi 24 mesi.

In tale occasione BCG forniva una serie di consigli per affrontare un’evoluzione del quadro economico che nel frattempo è divenuta quantomeno più probabile. Perché le aziende devono essere già pronte per una recessione quando questa è ancora solo all’orizzonte. BCG ha infatti analizzato come si sono comportate le aziende nelle passate recessioni, scoprendo che solo il 14% di esse, in media, è stata capace di accrescere ricavi e margini nel corso delle ultime quattro recessioni, contro un 44% che ha invece visto diminuire entrambe le grandezze.

Come un’azienda può uscire più forte da una crisi economica? Le società che si muovono velocemente e sono focalizzate sul futuro – spiegano gli analisti di BCG – si riprendono più velocemente e riemergono da una crisi più forti di prima.
BCG individua tre fasi:

1 Mantenere vitalità, che equivale a sopravvivere.
Per farlo occorre innanzitutto pianificare per la prossima recessione, non pensando all’ultima, dicono gli analisti. La recessione del 2008 è stata principalmente una crisi finanziaria. Molte società hanno semplicemente tagliato i costi per adeguarsi a tempi più duri. Cosa che potrebbe non essere sufficiente nel prossimo futuro, quando la vera sfida sarà identificare le minacce dal maggior potenziale di dirompenza e trovare nuove fonti di crescita.
In secondo luogo BCG avverte di non aspettare che il mercato subisca una battuta d’arresto, ma di creare semmai già oggi un piano che contenga i processi da attuare in caso di recessione.

2 Costruire resilienza, per mantenere o migliorare le performance.
Si tratta in questo caso di reagire a opportunità o minacce inaspettate adattandosi a esse.
Per farlo occorre aumentare la flessibilità dell’organizzazione. BCG consiglia di farlo esaminando continuamente un ampio ventaglio di possibili scenari futuri e mantenendo riserve finanziarie utili a poter mantenere aperte diverse opzioni.

3 Aumentare la vitalità, per prosperare.
Attraverso una maggiore abilità dell’organizzazione aziendale nell’esplorare nuove idee, rinnovare le proprie strategie e raggiungere una crescita sostenibile nel lungo termine.
Per questo occorre adottare una prospettiva competitiva di lungo termine. Ricordando che le organizzazioni possono prosperare solo se sono in possesso di relazioni sostenibili con il sistema sociale, politico e ambientale a cui partecipano.

Ma cosa significa nella pratica adottare una prospettiva di lungo termine?
Anche in questo caso gli analisti forniscono tre risposte.
1 Investendo in nuovi motori di crescita e supportando un portafoglio bilanciato di scommesse nel tempo.
2  Accelerando sui cambiamenti di larga scala anche attraverso ambiziosi programmi di trasformazione.
3 Fornendo valore economico e sociale, facendo leva sulla capacità di fornire risposte ai bisogni sociali e ambientali.

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