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Domani entra a tutti gli effetti in vigore la PSD2. Ecco cosa cambia in banca e fuori

Se non vi è già arrivata, a breve dovreste ricevere una lettera da parte della vostra banca in cui vi verrà chiesto il consenso per condividere con altri soggetti i dati del vostro conto corrente. Sarà il primo atto della PSD2, la direttiva europea che è già entrata in vigore il 13 gennaio 2018 ma che prevede proprio per domani, 14 settembre 2019, l’ultima data utile in cui le istituzioni finanziarie dovranno adeguarsi.

La direttiva europea sui servizi di pagamento porterà alcune significative novità nel sistema finanziario, aprendo le banche all’integrazione con le tecnologie digitali. Ma cosa significa che i dati del conto corrente verranno condivisi?

Partiamo col dire che non ci sono rischi per i soldi sul conto. I dati verranno infatti utilizzati per ampliare l’offerta ai clienti attraverso servizi personalizzati, forniti attraverso le Api, ossia dei programmi che permettono la comunicazione tra sistemi diversi. Questi servizi potranno essere offerti (sempre dietro consenso) da società fintech e a tendere anche dai giganti del tech, i cosiddetti Gafa (acronimo che racchiude Google, Facebook, Amazon e Apple), che quindi entreranno in competizione con le banche.

Perché, previa autorizzazione, potranno effettuare operazioni di pagamento per conto del titolare. Ad esempio, spiega Antonio Lafiosca di Borsa del Credito, “chiunque abbia un conto presso qualsiasi banca italiana, per esempio, potrà ottenere che Amazon legga le informazioni sul suo conto e disponga su di esso il pagamento di un oggetto che si vuole acquistare sul portale”.

Cosa potranno fare questi nuovi protagonisti del panorama finanziario grazie alla PSD2? Ad esempio offrire soluzioni di gestione della finanza personale tenendo in considerazione i flussi in entrata e in uscita su più conti, o proporre soluzioni di programmazione finanziaria.

Poi c’è tutta l’area dello scoring, dove le terze parti autorizzate all’accesso dei dati del conto corrente potrebbero fornire indicazioni anche in tempo reale, con implicazioni significative ad esempio per l’area dello smart lending. “Sostanzialmente – dice Lafiosca, – siamo in grado di offrire ai nostri clienti l’open banking di cui si parla da mesi. Accedendo alla pagina dedicata, è possibile autorizzare l’accesso ai propri dati e avere un accesso diretto ai nostri servizi, che saranno erogati in maniera ancora più rapida ed efficace proprio grazie alla possibilità di analizzare informazioni già strutturate”.

E’ la fine del concetto di sportello bancario? Ossia del più importante punto di contatto tra banca e clienti? “Aumenta la forza disruptive verso un sistema che se non innova rischia realmente di soccombere”, dice ancora Lafiosca. “E che questa indicazione arrivi dal legislatore europeo è molto significativo. Il FinTech è il futuro, le banche – così come sono – un passato destinato a esaurirsi, a meno che non si avviino verso un’integrazione”.

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