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Finlogic, in che modo il leader nell’identificazione automatica sta contribuendo all’emergenza sanitaria

Dino Natale, amministratore delegato di Finlogic

Finlogic è un’azienda specializzata nella produzione di etichette adesive personalizzate e nella distribuzione di prodotti barcode come stampanti termiche per etichette, terminali per la lettura di codici a barre e lettori barcode. Con stabilimenti di produzione ad Acquaviva delle Fonti (Bari) e a Bollate (Milano), offre soluzioni innovative e personalizzate per l’etichettatura di bottiglie, confezioni e per ogni tipologia d’uso commerciale. La quotazione arriva a giugno 2017 e, come spiega l’amministratore delegato Dino Natale, permette all’azienda di diventare in soli tre anni punto di riferimento del mercato italiano per la produzione di etichette e distribuzione di sistemi di identificazione automatica. “La nostra attività si rivolge al mondo dell’identificazione automatica, una specializzazione della più ampia sfera della cosiddetta information technology. Lo sviluppo di tutte le tecnologie connesse all’identificazione automatica ha portato oggi a dei risultati molto interessanti, basti pensare al codice a barre, che permette da solo di tracciare qualsiasi prodotto”, spiega il ceo.

La loro grande utilità? Con la produzione di etichette audiovisive, applicate su prodotto e packaging, il codice a barre identifica il semilavorato, la materia prima e il prodotto finale nella sua catena di produzione e lavorazione fino al cliente finale. Lo scopo è ridurre gli errori rispetto alla gestione manuale, accelerare tutti i processi, migliorare la qualità del lavoro e garantire la massima efficienza su tutti i livelli. “Identificazione automatica significa avere, specie nel momento che stiamo vivendo, informazione in tempo reale su tutto. Il nostro business, che consente di sapere dove si trova un prodotto e la materia prima utilizzata tutelando quindi a 360 gradi il consumatore, rappresenta un settore in continua crescita sul quale, in un futuro non troppo lontano, dovranno scommettere le aziende”, dice Natale.

Oggi, a beneficiare dei vantaggi offerti da simili strumenti sono soprattutto il settore sanitario e quello agroalimentare. Finlogic è infatti una società strategica a servizio della filiera delle attività essenziali e strategiche che oggi non possono essere sospese. Nel primo, ad esempio, le tecnologie messe in campo dall’azienda sono in grado di fornire agli ospedali i braccialetti che permettono di identificare i pazienti o codici a barre che ne mettono in luce il loro quadro clinico. Anche l’agroalimentare è molto importante, soprattutto perché è stato uno dei primi settori in cui il tracciamento è risultato fondamentale. Senza dimenticare altri settori del manifatturiero come quello chimico e farmaceutico. Ma se nella logistica è ancora il tradizionale barcode a fare da padrone, in altri ambiti si sta facendo strada anche l’RFID: un’etichetta intelligente dotata di un’antenna e di un microchip che permette di inserire molte più informazioni rispetto a quelle inserite dal codice a barre.

“Abbiamo portato questa tecnologia anche nel mercato dell’IoT con le stampanti 3D. A questo proposito abbiamo acquisito la startup Smart Lab 3D e oggi siamo in grado di inserire all’interno di un qualsiasi oggetto stampato con stampante 3D un tag RFID. Inoltre, realizziamo diverse soluzioni tecniche molto particolari come le etichette colorate che, in base all’ambiente o all’attività (ad esempio alla variazione della temperatura), variano anch’esse cromia”. Visto il potenziale di questa tecnologia, Finlogic ha deciso di proporla anche al settore sanitario, dove già fornisce etichette di viraggio per la sterilizzazione. “Le spiego: devo trasferire un farmaco, che deve essere necessariamente mantenuto a una certa temperatura; ecco, applico un’etichetta di colore giallo e se il farmaco arriva a destinazione con un’etichetta dello stesso colore, posso garantire che la catena del freddo non è stata alterata. Si immagini l’utilità di iniziative di questo tipo…”.

Un valore da sempre caro all’azienda italiana è sempre stato poi quello della sostenibilità tanto che quest’anno ha ricevuto la certificazione FSC® (Forest Stewardship Council®), attestato internazionale, indipendente e specifico per il settore forestale e i prodotti legnosi e non legnosi derivati dalle foreste, attribuito a realtà che hanno operato responsabilmente secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. “La certificazione consente a Finlogic di rendere tracciabile la provenienza del legname o della carta utilizzati per le etichette, dimostrando in modo trasparente e tangibile il proprio contributo a una gestione corretta della materia prima dalle foreste. In Puglia abbiamo inoltre uno stabilimento fotovoltaico che alimenta il centro di produzione”.

Record importanti, quelli prefissati dalla società, che si è tradotta negli ultimi risultati di bilancio, chiuso con ricavi per 33 milioni di euro, in crescita del 16% proprio grazie alla divisione etichette. “In tre anni abbiamo raggiunto obiettivi che avevamo previsto di raggiungere in un lasso di tempo più ampio. Il nostro scopo è diventare un polo aggregatore del settore e continuare a crescere per acquisizioni, in Italia ma anche all’estero. In Spagna, per esempio, abbiamo avviato un’attività commerciale di successo”.

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