Zoom Eric Yuan
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Adesso Zoom vale più di tutta IBM, segno dei tempi o distorsione della realtà?

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Eric Yuan, il fondatore di Zoom (Kena Betancur/Getty Images)

Zoom scrive due nuovi record senza precedenti: è tra le 20 società tecnologiche statunitensi di maggior valore e ha una capitalizzazione di mercato doppia rispetto a quella di VMware e addirittura superiore a quella di IBM, l’azienda di informatica con la storia più consolidata, 350mila dipendenti nel mondo, una diversificazione che va dai software ai servizi fino all’intelligenza artificiale.

Fino a qualche mese fa, prima della pandemia da Covid-19 e del lockdown imposto in diversi Paesi di tutto il mondo, nessuno avrebbe immaginato che Zoom, azienda che realizza unicamente software di teleconferenza, sarebbe andata incontro a un’ascesa del genere, o comunque non in tempi così rapidi. Eppure la società che si occupa di servizi di teleconferenza si è fatta trovare pronta in uno dei momenti perfetti per la sua tecnologia e il suo core business e ha fatto scatto matto.

Zoom: la crescita del bilancio e delle azioni in Borsa

A dimostrare la prepotente ascesa di Zoom sono soprattutto i numeri. Oltre ad aver registrato dal 2 marzo al 31 agosto (quindi in un arco temporale di quasi 6 mesi) una crescita del 187,42% delle sue azioni (quotate sul Nasdaq), con il prezzo che è schizzato da 113,11 dollari per azione a 325,10 dollari per azione, ieri Zoom ha reso noti risultati di bilancio del secondo trimestre senza precedenti:

  • entrate totali del trimestre: 663,5 milioni di dollari, in crescita del 355% su base annua.
  • Reddito operativo e margine operativo: il reddito operativo del trimestre è stato pari a 188,1 milioni di dollari, rispetto ai 2,3 milioni nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2020. Per il secondo trimestre, il margine operativo GAAP è stato del 28,3% e il margine operativo non GAAP è stato del 41,7%.
  • Utile netto e utile netto per azione: l’utile netto attribuibile agli azionisti per il trimestre è stato di 185,7 milioni di dollari (0,63 dollari per azione), rispetto all’utile netto attribuibile agli azionisti di 5,5 milioni di dollari, (o 0,02 dollari per azione) nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2020. L’utile netto non GAAP del trimestre è stato di $ 274,8 milioni. L’utile netto per azione non GAAP era pari a 0,92 dollari per azione, mentre nello stesso corrispettivo dell’anno precedente era di 24 milioni di dollari (0,08 dollari per azione).
  • Flusso di cassa: la liquidità netta fornita dalle attività operative è stata pari a 401.3 milioni di dollari per il trimestre, rispetto a $ 31.2 milioni nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2020. Il flusso di cassa libero era $ 373.4 milioni, rispetto a $ 17.1 milione nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2020.

Ovviamente, le reazioni a tali numeri da parte del mercato finanziario non potevano che essere positive. Alla chiusura delle contrattazioni di Borsa di ieri, il titolo della società americana ha riportato una crescita del 41%, che ha permesso alle azioni di raggiungere il prezzo record di 457,69 dollari per azione, portando la capitalizzazione di mercato dell’azienda a 129 miliardi di dollari e garantendo il sorpasso sul colosso IBM.

Zoom ha anche rivisto in positivo le stime per l’anno fiscale nel complesso: le entrate totali “dovrebbero essere comprese tra 2,37 miliardi di dollari e 2,39 miliardi di dollari”.

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