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Il vero protagonista della cena di Capodanno è lo Champagne: ecco i migliori da gustare a tavola

calici di Champagne
Bicchieri Champagne

Costretti allo slalom tra orari di rientro e restrizioni a tavola, brindisi con i soli conviventi e altre regolette di fine anno, per dare un degno addio a un 2020 da dimenticare lo Champagne resta protagonista e diventa l’alleato ideale per pranzi e cene in compagnia. E se ognuno sceglie a proprio gusto tra le cuvée (in questo momento spesso con un ottimo rapporto qualità/prezzo), ci sono invece delle regole da seguire per abbinare ai piatti le famose bollicine francesi.

Con gli antipasti di pesce, un classico a Capodanno, perfetti i Blanc de Noirs, ottenuti con le uve a bacca nera Pinot Noir e Meunier che possono anche essere assemblate. Il Pinot Noir conferisce al vino corpo e potenza, il Meunier infonde invece rotondità. Con gli spaghetti alle vongole, altro piatto molto apprezzato dai commensali, si consiglia di optare per un Blanc de Noirs dal buon corpo e carattere, capace di esaltare il gusto di questo classico primo. Chi preferisce le tagliatelle al tartufo bianco d’Alba, non sbaglia a puntare su uno Champagne millesimato, vino di carattere, contraddistinto dall’annata di produzione. L’abbinamento ideale con il tartufo è un millesimato importante, complesso e maturo, con prevalenza di uve a bacca nera e dal lungo affinamento. Perfetto per affiancare il profumo del tartufo, potente e fine allo stesso tempo e dalla straordinaria persistenza aromatica.

Per il secondo di rito che non può mancare in tavola il 31 dicembre, il cotechino con le lenticchie, è consigliabile puntare su uno Champagne Rosé. Teneri e passionali, raffinati e generosi, possono essere ottenuti per macerazione (saignée) o per assemblaggio di vino bianco e di vino rosso. La gamma cromatica varia dal rosa tenero al rosa intenso, mentre il gusto va dal molto leggero al molto strutturato. Per l’abbinamento con questo piatto della tradizione è consigliabile un Rosé strutturato, a predominanza di Pinot Noir.

    Champagne
    Caves Champagne
    Caves Champagne

Chi gradisce un contorno invernale e colorato come la zucca profumata al forno, simbolo beneaugurale della trasformazione e della fecondità femminile, perfetta la scelta di uno Champagne Pas Dosé, l’ultimo tocco al vino prima della tappatura definitiva della bottiglia. Consiste in una leggera aggiunta di liqueur, spesso composto da zucchero di canna disciolto nel vino nella proporzione di 500-750 g/l. Con una concentrazione inferiore ai 3 grammi, è possibile utilizzare le diciture brut nature, pas dosé o dosage zéro. Sono Champagne secchi e asciutti, minerali e quasi “taglienti”, perfetti per creare un bilanciamento con la dolcezza della zucca.

Degna conclusione della cena di Capodanno, l’abbinamento finale tra pandoro, mandorle, arance, e il grappolo d’uva della tradizione che non può mancare per assicurarsi un anno con risorse migliori di quello concluso, uno Champagne Demi-Sec. Al contrario dei Pas Dosé, hanno una concentrazione di zucchero decisamente più alta, tra 32 e 50 grammi di zucchero per litro. Sono i compagni ideali dei dessert e si sposano bene anche con un dolce invernale.

 Con la collaborazione del Bureau du Champagne Italia

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