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L’anno in rosso di Piazza Affari. Bene il comparto delle Pmi, in calo le Ipo

Piazza Affari, un anno in rosso
Palazzo Mezzanotte sede di Borsa Italiana a Milano. (Getty Images)

È stato un anno segnato dalla pandemia da Covid che inevitabilmente ha influenzato l’andamento dei mercati finanziari globali, compresi quelli di Piazza Affari. “In un anno complesso come quello che si sta concludendo il ruolo di Borsa Italiana è stato fondamentale per supportare l’economia del nostro Paese attraverso mercati efficienti, liquidi e trasparenti”, ha detto Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana, nella review di fine anno.

Al 28 dicembre 2020, l’indice Ftse Mib ha registrato una contrazione del 5,2%, mentre l’indice Ftse Italia All Share un calo del 5,3%. All’interno del mercato azionario il comparto delle Pmi, e in particolare il segmento Star, si è distinto per aver sovraperformato gli indici principali: l’indice Ftse Italia Star ha registrato una crescita a doppia cifra su base annua del 13,7%. Durante l’anno ha superato quota 40.000, più volte, raggiungendo il valore massimo annuale e record storico (44.457 il 28 dicembre). L’indice Ftse Italia Mid Cap è invece calato del 5,9% e l’indice Ftse Italia Small Cap del 4,3%. La capitalizzazione complessiva delle società quotate si attesta a 607 miliardi di euro, pari al 37% del Pil.

La capitalizzazione complessiva delle società quotate si è attestata a 607 miliardi di euro, pari al 37% del Pil. Gli scambi di azioni sono risultati in crescita, con una media giornaliera di 2,4 miliardi di euro (+9,6% rispetto all’anno 2019) superando i 346.000 contratti giornalieri (+35,8%). Complessivamente sono stati scambiati oltre 87 milioni di contratti e un controvalore di oltre 602 miliardi di euro. Il massimo giornaliero per contratti è stato raggiunto il 12 marzo 2020 con il record storico di 935.909 contratti scambiati e un controvalore che ha superato i 6 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo è stata l’azione più scambiata per controvalore, con un totale di 65,9 miliardi di euro, e la più scambiata in termini di contratti con poco meno di 6 milioni di contratti.

L’impatto del coronavirus è stato evidente anche per quanto riguarda le nuove quotazioni in Borsa. Nel 2020 ci sono state infatti 24 nuove ammissioni, di cui 22 con Ipo, con una raccolta è stato pari a 706 milioni di euro. Nel 2019, che aveva rappresentato un record dal 2000, erano state 41, di cui 35 attraverso Ipo, con una raccolta pari a 2,5 miliardi di euro.

Il trend degli ultimi anni, ricorda Jerusalmi, è comunque positivo. “Nell’arco dell’ultimo decennio sì è assistito a una crescita importante delle società quotate sui nostri mercati. Si è passati da 296 di fine 2009 a 377 a dicembre 2020. In particolar modo Aim Italia, il mercato per le piccole e medie imprese ha visto crescere il numero di società, da 5 di fine 2009 a 138 nel 2020”.

Infine, il mercato obbligazionario consolida la leadership europea dei mercati di reddito fisso di Borsa Italiana. Continua la crescita per Etfplus, il mercato dove vengono negoziati etf, etc/etn. Al 28 dicembre gli strumenti quotati sono saliti a 1.334 (1.116 etf e 218 etc/etn). L’asset under management ha raggiunto quota 101,4 miliardi di euro. Il solo segmento degli etf ha registrato il record di aum con 93,8 miliardi di euro (+15%), mentre per gli etc/etn il valore raggiunto è pari a 7,6 miliardi di euro (+13,8%).
Boom anche degli strumenti Esg: al 28 dicembre sul mercato Etfplus sono quotati 188, di cui 71 ammessi nell’anno. Presentano un aum pari a 12 miliardi di euro (+256,9% rispetto al 2019) con un inflow pari a 6,7 miliardi di euro.

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