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Tecnologia

Cos’è Betty Labs, la società di live audio comprata da Spotify per competere con Clubhouse

Il boom di Clubhouse, l’intenzione di Facebook di emularlo e la risposta di Twitter con Spaces sono state soltanto le prime avvisaglie. La partita dei live audio è appena iniziata e Spotify, leader indiscusso nel settore della musica, non poteva certo starsene in disparte a guardare. L’occasione per scendere in pista è l’acquisizione di Betty Labs, la società che nell’ottobre del 2020 ha creato Locker Room. Si tratta di un’app che permette agli appassionati e agli esperti di parlare in tempo reale di sport.

Una realtà nata da poco, ma che sta crescendo in fretta. Sostenuta inizialmente da Lightspeed Venture Partners e successivamente da GV, la divisione di venture capital di Alphabet Inc (casa madre di Google), Betty Labs raccoglie un team di designer, ingegneri e creativi “orientati verso il futuro”. Lo scorso ottobre, in concomitanza con il lancio del loro ultimo prodotto, Locker Room, Betty Labs ha raccolto 9,3 milioni di dollari in finanziamenti iniziali guidati da GV. E oggi, a giudicare dalle parole del suo ceo, l’entusiasmo non può che essere tangibile. “Siamo felicissimi di unire le forze con Spotify e contribuire a costruire il futuro dell’audio. Investiremo di più nel prodotto, apriremo l’esperienza al pubblico di Spotify, diversificheremo la nostra offerta di contenuti e continueremo ad espandere la comunità che abbiamo costruito”, afferma Howard Akumiah.

Una comunità che per il momento è confinata al mondo dello sport. Un’app, quella di Locker Room, in cui è possibile ascoltare fan e addetti ai lavori sulle ultime novità, entrare in scena e dare il proprio contributo alla discussione oppure radunare amici per fare una chiacchierata. Partite, eventi, voci di mercato, pettegolezzi. Tutto esclusivamente attraverso il canale audio.

Quello che accadrà alla neonata creatura di Betty Labs, in seguito all’acquisizione da parte di Spotify, sarà molto semplice. Espandere il raggio d’azione di Locker Room ai settori più disparati, dall’attualità alla cultura, dalla musica alla politica. A tutto ciò di cui i futuri utenti avranno voglia di parlare. Proprio come su Clubhouse.

Fondersi per evolversi e competere sul business del momento. La notizia dell’acquisizione arriva in seguito al primo evento Stream On di Spotify, realizzato a febbraio, dove i vertici della piattaforma musicale svedese avevano fatto grandi promesse. Nuovi servizi interattivi, nuovi investimenti e tante sorprese, con lo scopo di esplorare ulteriormente i potenziali dell’audio. A poche settimane di distanza, il cliente è servito.

“Creatori e fan hanno chiesto formati live su Spotify e siamo entusiasti del fatto che presto li renderemo disponibili a centinaia di milioni di ascoltatori sulla nostra piattaforma”, ha dichiarato Gustav Söderström, chief research & development officer presso Spotify. “Il mondo si rivolge già a noi per la musica, i podcast e altre esperienze audio. Questa nuova modalità live è un potente complemento che migliorerà ed estenderà l’esperienza on demand che offriamo oggi”.

Sicuramente con questo acquisto, di cui non sono stati resi noti i numeri, Spotify punterà in alto. L’azienda ha ben investito anche sui podcast e, stando a quanto emerso dai dati condivisi da eMarketer, avrebbe tutte le carte in regola per superare Apple. Quest’anno 28,2 milioni di utenti statunitensi ascolteranno podcast su Spotify almeno una volta al mese rispetto ai 28 milioni di Apple Podcasts. L’integrazione dei live audio sembra proprio la ciliegina sulla torta.

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