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“L’economia è l’arte di sognare”: il metodo educativo in stile “brit” della European School of Economics

Articolo tratto dal numero di aprile 2021 di Forbes Italia. Abbonati!

La scuola può essere il luogo più adatto per sognare? Quando l’imprenditore Elio D’Anna ha deciso di fondare negli anni Ottanta l’European School of Economics pensava di si. E nel tempo, l’idea di creare un modello formativo studente-centrico, in grado di esaltare le skill dei propri studenti, si è rivelata un’intuizione lungimirante. Come racconta lo stesso D’Anna, l’obiettivo iniziale è stato quello di sviluppare un indirizzo internazionale pronto ad accogliere l’attuale cambiamento sociale e allo stesso tempo: “Immaginare una scuola che potesse insegnare che sognare è la cosa più reale che ci sia; una scuola che spieghi alla nuova generazione di leader che l’economia è l’arte di sognare”. 

Per mantenere la promessa, la business school privata di ordinamento e validazione britannica (è l’unica realtà italiana riconosciuta tra le Uk Listed Bodies) offre alle nuove generazioni una formazione diversa dal modello tradizionale che stravolge il sistema formativo italiano di tipo nozionistico per proporre percorsi più deduttivi, in perfetto stile brit. La sua offerta comprende infatti tre tipi di percorsi, tutti in lingua inglese: i bachelor triennali, i programmi master post-laurea e i corsi di specializzazione. Senza contare l’aggiunta di una serie di attività collaterali extra accademiche (come ad esempio le visite nelle aziende di riferimento) e l’esperienza intra-campus, che si traduce nella possibilità di continuare un determinato step formativo in un’altra sede dell’istituto.

Formazione sul campo, alimentata dalla presenza di imprenditori e professionisti del settore ma non solo, perché nella filosofia della faculty di respiro internazionale si parla con la stessa dialettica della maieutica di Socrate, quindi alimentando il dialogo e il confronto, per “ricordare agli studenti la loro unicità, responsabilità e la creatività, aspetti che gli permetteranno di governare prima loro stessi e poi il mondo che li circonda”, prosegue D’Anna. E tutto questo facendo affidamento anche sugli insegnamenti dei maestri greci e latini del passato, la cui saggezza ha ispirato in particolare un programma, Exduco, (dal latino portare fuori, o meglio, far venire fuori, ndr), dove gli studenti vestono, per una volta, i panni dei docenti. Con sei sedi in tutto il mondo tra Roma, Milano, Firenze, Londra, Madrid e New York e corsi incentrati su economia, finanza e management, l’istituto ospita al massimo 15 studenti per classe e dallo scoppio della pandemia ha virato la sua offerta sul fronte digitale, introducendo nuovi percorsi formativi come Eselux, un dipartimento dedicato al fashion & luxury, nato con lo scopo di essere un punto di osservazione sul mondo moda e lusso.  

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