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La Cina vieta alle banche ogni attività legata alle criptovalute

Articolo di Jonathan Ponciano apparso su Forbes.com

Alla luce della recente volatilità del mercato, i funzionari finanziari cinesi hanno annunciato che il Paese non consentirà più alle istituzioni finanziarie di condurre attività nel settore delle criptovalute o di offrire servizi correlati. La mossa segna un altro colpo al nascente mercato che si sta riprendendo da uno dei suoi più grandi sell off, dopo che il boom di adozioni da parte di varie istituzioni ha contribuito a portarlo a livelli vertiginosi durante la pandemia.

Aspetti principali

  • In una dichiarazione congiunta, tre gruppi cinesi che sovrintendono al settore finanziario hanno annunciato che le banche e gli istituti di pagamento non possono più condurre affari relativi alle criptovalute, vietando in particolare una serie di attività tra cui la registrazione e il trading delle criptovalute.
  • Le nuove linee guida impediscono inoltre alle istituzioni finanziarie di accettare o utilizzare criptovalute nei pagamenti o nelle transazioni, sviluppare servizi di cambio valuta digitale e offrire tali servizi ai clienti.
  • L’annuncio è stato rilasciato da tre organizzazioni autorizzate dalle autorità di regolamentazione cinesi a supervisionare i rispettivi settori industriali: la National Internet Finance Association of China, la China Banking Association e la Payment and Clearing Association of China.
  • Il gruppo ha sottolineato inoltre l’enorme volatilità del mercato della criptovaluta, affermando che i token digitali “non hanno un valore concreto” e che i prezzi che sono “estremamente facili” da manipolare.
  • La mossa proibisce alle istituzioni finanziarie cinesi – molte delle quali avevano già evitato di offrire servizi di criptovaluta a fronte della più ampia repressione della nazione – dall’emettere prodotti o servizi di criptovaluta, ma non vieta ai consumatori di possedere criptovalute, che possono ancora essere acquistate su exchange non cinesi.
  • Il valore delle criptovalute mondiali è sceso di circa $ 50 miliardi, del 2,5%, subito dopo l’annuncio, spingendo le perdite della settimana a circa $ 500 miliardi, dai massimi di mercoledì scorso di 2.500 miliardi di dollari.

CITAZIONE CRUCIALE

“Recentemente, i prezzi delle criptovalute sono saliti alle stelle e sono crollati e il trading speculativo di criptovaluta ha violato gravemente la sicurezza delle proprietà delle persone, interrompendo il normale ordine economico e finanziario”, si legge nella dichiarazione. “A giudicare dall’attuale pratica giudiziaria nel paese, i contratti di transazione in valuta virtuale non sono protetti dalla legge”.

BACKGROUND

Una prima ondata di misure restrittive, a partire dal 2017, aveva scatenato una correzione di quasi l’80% dei prezzi delle criptovalute e poi un mercato rialzista di anni, durato fino a quando le preoccupazioni inflazionistiche e l’adozione istituzionale hanno portato il mercato a nuovi massimi durante la pandemia. A marzo, Morgan Stanley è diventata la prima grande banca negli Stati Uniti a offrire ai clienti facoltosi l’accesso a investimenti in criptovaluta. Goldman Sachs ha subito seguito l’esempio con le proprie offerte di criptovaluta ad aprile. Secondo quanto riferito, JPMorgan e una serie di altre istituzioni finanziarie minori potrebbero essere le prossime.

FATTO SORPRENDENTE

Le criptovalute sono aumentate di quasi il 500% nell’ultimo anno quando aziende come Square, MicroStrategy e, soprattutto, Tesla hanno iniziato a fare grandi investimenti in criptovalute. Ma, a testimonianza dell’estrema volatilità del mercato, i prezzi sono crollati di circa il 30% da quando Elon Musk ha detto che Tesla avrebbe smesso di investire nei bitcoin.

A COSA GUARDARE

All’inizio di questo mese, il nuovo presidente della Securities and Exchange Commission Gary Gensler ha suggerito che l’agenzia, alla luce del recente boom del mercato, potrebbe prepararsi a un tanto atteso giro di vite nei confronti delle criptovalute. Alla CNBC ha detto: “Nella misura in cui qualcosa è un titolo finanziario (securities), la Sec ha molta autorità e molti token crittografici – non li chiamerò “criptovalute” per il momento – sono davvero titoli finanziari”.

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