Innovation

Un’azienda italiana sta restaurando Notre-Dame grazie alla tecnologia dei suoi laser

Con i suoi laser riesce a riportare all’antico splendore opere d’arte d’inestimabile valore senza nemmeno toccarle, come la Cattedrale di Notre-Dame, il mantello di Maometto o la Torre di Pisa. Si tratta di El.En, azienda con sede principale a Calenzano Fiorentino, che occupa una posizione di spicco nel suo mercato di riferimento. La multinazionale italiana, che ha un portafoglio di clienti internazionale, utilizza le sue tecnologie in tre filoni di business: oltre al mercato del restauro, infatti, i suoi laser sono impiegati in ambito industriale per tagliare acciaio, lamiere, per la marcatura e il tracciamento dei componenti. Negli ospedali, invece, la tecnologia di El.En trova spazio in campi come la dermatologia, la chirurgia plastica e quella mininvasiva e invasiva.

“Alla fine del 2020”, ha raccontato Paolo Salvadeo, direttore generale di El.En ospite negli studi di Forbes Leader, “siamo stati qualificati dalla sovrintendenza parigina per il restauro conservativo di Notre-Dame, dove abbiamo operato con i nostri macchinari nella cattedrale e in un laboratorio parallelo. I francesi hanno capito la bontà delle nostre apparecchiature, che sono riuscite a ripulire dal nero fumo diverse parti rovinate dalle conseguenze dell’incendio spaventoso dell’aprile del 2019”. Adesso i lavori di restauro andranno avanti, con il presidente francese, Emmanuel Macron, che vorrebbe far ritornare come nuova la leggendaria cattedrale entro le prossime elezioni in programma nel 2022. “Noi saremo protagonisti con 4 laser”, continua Salvadeo, “ma quello che abbiamo fatto a Notre-Dame è in realtà solo una goccia nel mare rispetto a quello che facciamo. Noi abbiamo restaurato 35 siti Unesco, oltre a qualche migliaio di monumenti come la Torre di Pisa. All’estero, abbiamo restaurato la Porta del Sacro Sepolcro a Gerusalemme e portato a nuova vita il mantello di Maometto, che è la terza reliquia più importante dell’Islam ed è conservata nel Palazzo di Topkapi di Istanbul”.

I laser di El.En sono studiati per agire su manufatti e statue che nel tempo sono state rovinate da inquinamento e smog, ma anche per rimuovere la crosta nera che lascia per esempio il fumo. “Paesi come l’India apprezzano molto i nostri laser perché, nella loro religione, certe statue non possono essere toccate e l’utilizzo della luce è l’unico modo per intervenire”, sottolinea ancora il direttore generale.

Ma se il filone del restauro è una divisione molto cara al gruppo fiorentino presieduto da Gabriele Clementi, quelle che fanno capo al settore industriale e medicale hanno un peso più rilevante in termini di fatturato, il quale ha conosciuto complessivamente una crescita importante. I ricavi, infatti, nei primi tre mesi del 2021 hanno raggiunto quota 116,4 milioni di euro, con un incremento del 60% rispetto ai 73 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Numeri che hanno sostenuto anche la crescita del titolo, quotato sul mercato Star di Borsa Italiana, e portato i vertici dell’azienda ad aggiornare le loro stime sul risultato di fine anno che dovrebbe attestarsi intorno ai 500 milioni. “Il gruppo ha consolidato risultati che sono frutto di investimenti fatti in passato, tant’è che negli ultimi tre anni abbiamo investito circa 50 milioni di euro in nuovi stabilimenti e ci siamo preoccupati di aumentare la capacità produttiva. Questo primo trimestre, inoltre, ci ha permesso di beneficiare di una ripartenza mondiale che ha portato a risultati migliori di quanto fosse stato possibile realizzare l’anno scorso”.

 

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